giovedì 30 gennaio 2014

Ironclad: arte della guerra a grandi livelli (e poi c'è James Purefoy...)

 
Il mio DVD di Ironclad, in compagnia del cofanetto di GoT.

by Sister Of Demons
Ho visto per la prima volta Ironclad (2011) su Rai 4 (la Rai è piena zeppa di robe disgustose e compie scelte discutibili un giorno sì e l'altro pure, ma ogni tanto qualche soddisfazione riesce a darmela), una sera in cui avevo freddo ed ero bella infilata nel mio lettuccio, con una pesante lezione di Diritto Civile il giorno successivo. Non mi andava di far tardi col pc e avevo optato per una scelta facilmente fruibile.
Il film mi è piaciuto parecchio, sia perché c'è gente tutta infangata e zozza di sangue che combatte come se non ci fosse un domani, sia perché raccontava l'assedio al castello di Rochester, avvenuto durante il regno di uno dei sovrani inglesi più controversi: Giovanni Senzaterra.
L'anno è il 1215 e Re Giovanni ritiene di aver subito un grave torto con la firma della Magna Carta, per questa ragione decide di assediare e conquistare tutte le fortezze più strategiche del sud dell'Inghilterra, aiutato da un esercito di mercenari danesi. Ovviamente il gruppo di eroi, composto dal Templare Thomas Marshall, dal barone William d'Albini e da altri sgangherati compari, con la benedizione e l'accordo dell'Arcivescovo di Canterbury, decide di entrare in azione e di soccorrere Reginaldo di Cornhill, che abita il castello di Rochester da quando Giovanni ha firmato la Magna Carta.
Il film è tutto incentrato su questo singolo episodio dell'assedio, non si preoccupa di mostrare il background dei personaggi, in un certo senso è un bene, c'era il rischio che diventasse una roba troppo melensa. Tra scavicchiamenti di mandibole, squartamenti di vario genere, torture perpetrate ai danni dei protagonisti, il tutto condito con abbondante fiume di sangue, Ironclad è entrato di diritto tra i miei film preferiti.
L'accuratezza storica in alcuni punti non è il massimo, per esempio l'esercito di mercenari utilizzato dal re non era danese, bensì formato da soldati provenienti da Belgio, Provenza e Aquitania. Ma insomma ci sono passata sopra, chissene. Non si sa con certezza quanti fossero i soldati guidati da l barone d'Albini, secondo il film sono quattro gatti, ma insomma...chissene!
Come spesso purtroppo accade il film scivola nello stereotipo, specialmente per quanto riguarda la figura di Re Giovanni e quella del Templare Thomas Marshall. Il personaggio è inventato, comunque ispirato alla figura di Guglielmo il Maresciallo, e come di consueto in questi film, appare fin dall'inizio turbato dalla sua situazione personale. Lui è un uomo tutto d'un pezzo, ligio al dovere e con una capacità di resistenza non indifferente. Durante tutto il film fa essenzialmente sempre le stesse cose: prega, sfracassa le ossa degli avversari, prega, taglia in due gli avversari, prega, sbudella gli avversari e poi prega di nuovo. Tutto quanto giusto, come nel Manuale del Perfetto Templare, fino a quando l'assedio diventa insopportabile, il cibo comincia a scarseggiare e l'unica cosa commestibile rimane il suo cavallo (che non si tocca, regola Templare!)e lui comincia a svalvolare appena la castellana, Isabel, giovane moglie di Reginaldo, comincia a mostrare interesse. Alla fine poveraccio cede, lei è parecchio insistente e durante un assedio non è che ci sia poi molto da fare.
Alla fine muoiono tutti di una morte atroce, tranne il nostro protagonista, che viene prontamente sciolto dai suoi voti religiosi, la sua bella e il giovane scudiero del barone d'Albini.
Il cast del film è d'eccezione: James Purefoy interpreta il protagonista (già solo questo vale la visione), Paul Giamatti è Re Giovanni, Brian Cox è Guglielmo d'Albini, tra gli amiketti del nostro eroe c'è il nostro amico Orell di Game of Thrones, al secolo Mackenzie Crook, e, udite udite, a un recente rewatch ho realizzato che il giovane scudiero Guy è nientepopodimenoche il nostro piccolo Riccardo III aka Aneurin Barnard, o come dice Marnie "Il ragazzetto tisico di The White Queen". Last but not the least, il caro Nonno Tywin Charles Dance interpreta magnificamente e col giusto grado di viscidume che contraddistingue tutti gli uomini di Chiesa, l'Arcivescovo di Canterbury.
Ironclad, come spesso accade ai film indipendenti, ha avuto una storia piuttosto travagliata, tra attori che si sono avvicendati per i vari ruoli (quella zocc...ehm, attrice Megan Fox ad esempio venne sostituita in corso d'opera con Kate Mara, che comunque è americana e a me gli americani che fanno gli inglesi mi fanno accartocciare le orecchie 2 volte su 3. Anche Paul Giamatti è americano, e benché io pensi fermamente che far interpretare un re inglese a un americano sia quasi un crimine contro l'umanità, devo comunque ammettere che Paul Giamatti sa il fatto suo) e altre sventure che capitano ai film indipendenti.
Ecco, a questo proposito, solitamente guardo poco i film indipendenti, ho il pregiudizio che siano tutte robe hipster e pretenziose, ma siccome questo raccontava una vicenda storica ho ben pensato che il "pericolo hipster" fosse scampato. Il buon Jonathan English (non so di che nazionalità sia, ma devo proprio dire nomen omen, uno che si chiama così non poteva non fare un film sulla storia inglese) mi pare che lavori bene, a parte qualche summenzionata inesattezza storica le cose scorrono lisce come l'olio. Il film è parecchio cruento, ma le scene di battaglia sono parecchio accurate e realistiche. I costumi mi sembrano adatti, ma sono sotto assedio, tutti zozzi, feriti e tristi, quel che indossano riflette la loro situazione e non essendo io un'esperta di abbigliamento medievale non posso né confutare né confermare se siano appropriati.
Recentemente ho scoperto che è pronto un sequel, ambientato un anno dopo l'assedio di Rochester, e tra i protagonisti troveremo Michelle Fairley, a dimostrazione del fatto che gli attori di GoT sono ovunque e conquisteranno il mondo.

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