martedì 14 gennaio 2014

I monoespressivi apparenti


by Marnie
Tra la fauna della recitazione maschile vi sono alcuni attori particolari. Attori per cui le parole non servono (letteralmente O_O).
"Ma allora sa fare qualche espressione!!" è una delle frasi che generalmente vedo scritta in alcuni commenti di fb sotto le foto in cui questi attori sorridono a qualche evento o in qualche servizio fotografico. Sono i monoespressivi apparenti, gli Uomini di Ghiaccio che comunicano con un gesto o un'alzata di sopracciglia. Spesso criticati dai meno attenti, questi signori si meritano un pò di applausi.

1. Daniel Craig


Daniel Craig è a mio parere il miglior James Bond di sempre. Lontani i tempi del pacato Sean Connery e dello spericolato,(ma piacevole) Pierce Brosnan, Craig riesce a illuminare la scena con la glacialità del suo sguardo color azzurro. E' un uomo perfetto sotto molti punti di vista. Una bellezza quasi geometrica e fuori dai canoni e che per certe persone potrebbe anche stancare. Mi accorgo che raramente i suoi pg mi stanno antipatici o li trovo carenti. Il suo ruolo è quello di chi non deve chiedere mai, l'uomo rude, ma funzionale, che si apprezza per le sue azioni invece che per l'aspetto fisico.

2. Mads Mikklesen 



Mads Mikklesen è un specialista in mimica facciale. Non a caso è stato scelto come l' avversario pokerista di James Bond nel film "Casino Royale", dove lo sguardo è bluff. Il suo corpo fa lavoro di squadra e basta che rotei gli occhi, socchiuda le labbra e deglutisca molto lentamente per capire cosa gli passi per la testa (anche se quando interpreta Hannibal arrivare a indovinare i suoi pensieri è impresa ardua). Riesce a unire una sapiente maestria recitativa nordica ad un  gradevole spettacolo visivo. Il suo Hannibal cupo, solitario, spietato e omicida è perfetto. 

3. Ryan Gosling


Ryan Gosling è l'emblema del bello non bello. Attore versatile e una delle più belle sorprese degli ultimi anni. Drive è universalmente considerato il suo film-iniziazione. Un film dove la telecamera non lo molla praticamente mai, che non annoia, ma anzi, invoglia a saperne di più. Sbatte le palpebre ed è vivo (Drive), balla da solo con gli occhi chiusi (Lars e una ragazza tutta  sua), si ferma contemplando la sua amata (The Notebook), piange in silenzio (Blue Valentine), mangia una pizza a rallentatore emanando cose censurabili (Crazy, Stupid Love), alza gli occhi stancamente pronto all'ennesima battaglia verbale (Le Idi di Marzo).Non voglio dimenticare uno dei suoi più bei film finito nel dimenticatoio, All Good Things 2010 con Kirsten Dunst dove svuota i polmoni a forza di urli isterici. Grandioso sia come good guy, che come bad guy, ma nei due casi riesce a esprimere bontà o cattiveria con lo stesso sguardo.


4. Kit Harington


Kit Harington incarna il mio ideale di uomo, sia fisicamente che caratterialmente (l'attore che se la tira meno di tutta Hollywood). Si considera uno degli attori emergenti britannici più fortunati per i ruoli che gli sono stati assegnati. Il suo persoaggio in Game Of Thrones è televisivamente insofferente e rende poco, qualsiasi attore lo interpreti. La maggior parte delle mimiche facciali di K. nella serie rispecchiano quelle di Jon Snow. Mi piace osservare come si sia fatto le ossa da una recitazione leggermente teatrale e impostata nella prima stagione (era il suo primo progetto televisivo e il palco dei teatri del West End era il suo luogo natio), migliora gradualmente nella seconda e per me riesce a mettere a tacere i suoi dubbi recitativi (se mai ce ne sono stati) con l'ultima stagione. Il fatto che sia una persona piacevole e umile quando parla del proprio lavoro gli danno un contorno da "Aaaaaw". #FangirlingModeOn


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