martedì 14 gennaio 2014

Doppiaggio o non doppiaggio, questo è il problema

                                           
                        Francesco Pannofino, attore oltre che doppiatore, nei panni di Nero Wolfe


by SisterOfDemons

Non sono sempre stata in grado, nel corso degli anni passati, di avere accesso a film e telefilm in lingua originale, essenzialmente per due motivi di ordine pratico:

1)Non ero sostanzialmente ancora in grado di poter comprendere l'inglese a un livello accettabile;

2)Non avevo una connessione internet decente per poter recuperare il materiale in lingua originale (Nota di interesse storico: la prima serie TV che ho visto in inglese -con sottotitoli- è stata la prima stagione di "Game of  Thrones" reperita grazie al fidanzato di mia sorella, possessore di PC con ADSL.).

Con l'avvento della connessione ADSL Telecom in quel di Anitrella, mi si è letteralmente aperto un mondo. I tempi erano maturi, la mia comprensione della lingua era notevolmente migliorata e ora, per "sentire le voci vere" degli attori non dovevo necessariamente possedere un DVD con doppio audio.

Nel lasso di tempo che è trascorso tra la mia nascita e l'anno zero del mio già citato ADSL, per forza di cose mi ero dovuta limitare ad aspettare la trasmissione doppiata in italiano di tutto quel che volevo guardare. 

Anche in tempi recenti mi sono ritrovata spesso a seguire la varie diatribe tra puristi della lingua originale e pro-doppiaggio. La domanda che mi pongo è questa: qual è la mia parte in questa disputa? Be', dopo accese discussioni con me stessa ho dovuto concludere che mi trovo nella posizione più scomoda possibile, ovvero proprio nel mezzo. 

Da una parte apprezzo un buon doppiaggio, e mi ricordo del tempo in cui era quella l'unica modalità possibile per me di poter godere della bellezza di un film o di un telefilm. Ho i miei doppiatori preferiti (su tutti Francesco Pannofino - Michi ne sa qualcosa! -, Christian Iansante - come dimenticare i mitici monologhi di Ewan McGregor in "Trainspotting"?- e Stefano Crescentini -Kili/Aidan Turner, per intenderci-) e quando esce un nuovo film/telefilm che mi interessa mi piace pensare a quale doppiatore potrebbe star bene sull'attore X e Y. 

D'altro canto trovo che nella traduzione (ma questo spesso è un problema di trasposizione dei dialoghi, roba tecnica su cui non sono competente) dall'inglese all'italiano inevitabilmente qualcosa si perda: espressioni o inflessioni particolari raramente trovano una corrispondenza completamente azzeccata e soddisfacente.

Per quanto poi possa essere buono il mio inglese, comunque non lo parlo regolarmente e pertanto non auspico una totale abolizione del doppiaggio per due motivi: 

1)Un conto è guardare una cosa in originale seduti comodamente davanti al computer, con la possibilità di mettere in pausa e riguardare le scene fino a una soddisfacente comprensione, tutt'altro conto è guardare per la prima volta, per esempio al cinema, film totalmente "inediti";

2)La maggior parte delle volte sono pigra e non mi andrebbe di mettermi a seguire contemporaneamente scene e sottotitoli, poiché per quanto il cervello umano possa essere multitasking, la cosa per me ha un limite in determinate situazioni, ad esempio quando la sera mi stravacco sul divano/ letto e guardo cose dopo quelle deliziose giornate faticose in università che mi fanno dimenticare anche come mi chiamo oppure quando sono in compagnia di chi non conosce l'inglese e non ha mai visto il film/telefilm in questione (per cui sarebbe complicata anche una eventuale visione con sottotitoli in italiano). 

In conclusione, come al solito, non sono in grado di indicare quale delle due vie sia la migliore, perché ripeto, apprezzo un buon doppiaggio così come ne detesto uno inascoltabile, mi piace guardare le cose in originale, ma se esiste una versione doppiata, sicuramente guarderei pure quella. 

Lingua originale sì, ma con le dovute eccezioni.

Doppiaggio sì, ma con le dovute eccezioni.

A tutti coloro che insinueranno che io stia cercando di salvare capra e cavoli, risponderò in anticipo con una citazione evergreen tratta dal buon vecchio Aristotele: "In medio stat virtus".

1 commento:

  1. Pannofino!
    Chiamata in causa, posso dire solo: i tuoi doppiatori preferiti sono doppiatori eccezionali.
    Io personalmente iniziai a vedere le cose in lingua originale capendo una parola su 8/10. Ho affinato la lingua con i period drama, reperiti con un vecchio modem 56k che strideva come un fax, perché l'ADSL costava troppo... ah, bei tempi andati! come mi sento vecchia!
    In ogni caso non posso che darti ragione my dear: la pigrizia a volte è dettata dalla troppa stanchezza, c'è da dire! Quando arriverai come me a non dover aver bisogno dei sottotitoli, allora propenderai forse con la lingua originale (forse!).

    :)))

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