domenica 9 febbraio 2014

Top six: gli attori britannici che non volete perdervi

by Jane Doe

Saranno duetre settimane che pianifico di scrivere questo post, ma essendo una procrastinatrice professionista ovviamente ho sempre rimandato a "dopo".
Dunque, visto che dopo un altro processo di brainstorming degno di una campagna marketing la sorellanza anglofila ha unanimamente deciso di scrivere una (lunga) serie di classifiche, io ho pensato di aprire le danze con la mia, e dato che sono una povera ragazza single e che mi consolo del fatto cibandomi di film a volte anche di dubbio gusto per il mio bene, direi di partire con una top six di attori dal pedigree assolutamente britannico (probabilmente sarà seguito da uno di attrici, per la par condicio) che vedrete quest'anno al cinema (ma anche in TV) e che, fidatevi: non volete perdervi. 

1. Peter Capaldi



Ce lo stiamo gustando proprio in questo periodo, nel ruolo del Cardinale Richelieu nella serie tv BBC The musketeers; l'abbiamo visto al cinema in The fifth estate e World War Z (e per chi sta per protestare su quest'ultimo: nella premessa ho scritto "di dubbio gusto" per un motivo), e ancora in TV nelle serie tv (diciamolo insieme) BBC The hour e The thick of it, rispettivamente nei ruoli di Randall Brown e Malcolm Tucker, il ruolo che l'ha davvero "reso famoso". Comunque non mi sento a posto con la coscienza se non vi dico anche che ha scritto e interpretato (al paese mio se dice "se la canta e se la sòna") "Soft top hard shoulder" (che merita il vostro tempo), che l'avete visto anche nel ruolo di Jean Cocteau in Modigliani - I colori dell'anima e che a fine Agosto (e personalmente quest'ultima cosa non mi fa stare nella pelle) debutterà come 12 Dottore nell'8 stagione di Doctor who. Ha vinto un Oscar al miglior cortometraggio nel 1995 per la regia di Franz Kafka's It's a Wonderful life. 
Questa snocciolata solo per dirvi che, insomma, non è il primo idiota sulla piazza. Anzi, a voler essere completamente sinceri, l'uomo è un fenomeno. 
Io l'ho "scoperto" (si fa per dire) perché sono appunto una grossa fan di Doctor who, e quando è uscita la notizia che lui sarebbe stato il nuovo protagonista avevo un vuoto cosmico sulla sua identità, che in questi mesi sto cercando di colmare (ma non sono nemmeno a metà dell'opera. Come dice saggiamente la nostra Michela "la filmografia di Capaldi è un buco nero"). La notizia che lui sarebbe stato il 12 Dottore mi aveva comunque lasciato con una certa diffidenza: non sapendo chi fosse, ed essendo molto affezionata all'attore che è stato il protagonista per ben tre stagioni, non ero disposta a fargliela passare liscia. Poi ho visto Inside the Mind of Leonardo, un documentario di Sky Art in cui il caro Peter interpreta Leonardo Da Vinci (a mio parere uno dei più grandi geni che il mondo abbia mai visto, insieme a Shakespeare e Einstein) e quando mi ha lasciato a bocca aperta semplicemente declamando la lista della spesa di Leonardo ho deciso che i giudizi affrettati sono proprio una brutta bestia.
Vi faccio un riassunto: Soft top hard shoulder; The hour (stagione 2); Inside the mind of Leonardo. Questi sono, a mio parere, i vostri must see per conoscerlo, anche se poi in realtà più roba reperite e vedete e meglio sarà.
Trivia: Capaldi è in realtà laureato in disegno alla Glasgow School of Art, e fu rifiutato dall'Accademia di arte drammatica. Immagino che ora gli interessati si sentiranno come i 12 editori che hanno rifiutato Harry Potter.


Dato che ho già scritto mezza pagina su Peteruccio bello, cercherò di farla breve. L'avete visto in Sherlock (serie targata BBC); Amazing grace (nel ruolo di William Pitt); The Fifth Estate (era il protagonista con la parrucca biondo platino teribbile, il motivo per cui non ho ancora finito di vederlo, lo devo assumere in piccole dosi); Hawking; lo vedrete (si spera nel giro di pochi mesi e con un adattamento decente) in 12 anni schiavo. Nella mia mente, Benny (sono miei amici, li chiamo tutti per nome, abituatevi) e Peter sono accomunati da molte cose, se si lascia da parte la formazione (Ben è laureato in Acting and Drama, mentre Peter no): hanno uno stile attoriale molto simile tra loro, tant'è che non a caso hanno recitato in un paio di casi stessi ruoli in adattamenti diversi (l'angelo Islington in Neverhwere e Luke Fitzwilliam in E' troppo facile). E' un altro attore davvero straordinario, in grado di venderti qualsiasi cosa, dal sociopatico (Sherlock) al malato terminale (Third star e Hawking) al mostro (è stato la creatura nella riduzione teatrale di Frankenstein diretta da Danny Boyle al National Theatre, e ogni volta che ci ripenso mi viene da piangere di commozione), al marito dedito e pieno di problemi (Wreckers, e sospetto sarà così anche August Osage County). Anche nel suo caso la lista di cose da vedere è infinita, ma io consiglio caldamente: Sherlock (tutte e tre le stagioni, perché non solo lui è fantastico ma anche il resto del cast lo è, ed è anche scritto da Dio); Amazing Grace (eh, chi ve lo toglie il drammone storico? non avete speranza); Hawking e in un giorno in cui vi sentite davvero particolarmente felici Third Star. Speranze per il futuro: che lo vedremo recitare in una romcom allegra con happy ending assicurato a mezz'ora dall'inizio.
Trivia: tra il diploma superiore e l'inizio dell'università, Ben ha passato un anno sabbatico in un monastero tibetano, a insegnare inglese, e si considera, "at least philosophically", buddista. 


NO, non pensateci nemmeno. Non è Loki. 
O meglio: sì, lo è, ma la sua carriera è molto più ampia e vasta e vederlo ricordato solo per quel ruolo mi infastidisce, anche perché a volerla dire tutta non è nemmeno la sua performance migliore (benché da Thor a Thor 2 sia migliorata notevolmente, con il suolo ruolo a sostenere la noia e il disastro di uno script altrimenti orrido -ma questa non è una recensione di Thor 2, scusatemi). Non vedo l'ora che escano le date in cui sarà possibile vedere al cinema il Coriolano (ripreso dal National Theatre con sottotitoli in italiano). L'avete visto in Midnight in Paris (e vi sfido a dire che non vi eravate immaginati in quel modo Fitzgerald), The hollow crown, una miniserie (indovinate...) BBC in 4 episodi tratti da 4 tragedie di Shakespeare; e per chi è amante del genere anche in War horse di Steven Spielberg. La mia conoscenza della sua carriera, rispetto a quella di Benedict e Peter, è carente, ma ho gli occhi e so (almeno credo) riconoscere la bravura quando la vedo. Comunque non me la sento di consigliarvi cose che non ho visto io per prima, quindi direi che per farvi un'idea di chi è andrà bene vedere Midnight in Paris, ma soprattuto the Hollow Crown perché sospetto fortemente che Shakespeare sia il suo terreno ideale e naturale. E per una bella serata fuori, ad Aprile non prendete impegni e andate a vedere il Coriolano (la nostra Michela ha scritto un blogghino interamente dedicato all'argomento dato che  ha il c... EHM EHM scusate la fortuna di risiedere vicino all'unico cinema d'italia dove danno questi spettacoli in diretta). Fidatevi, il National Theatre Live è un'esperienza che non si dimentica.
Trivia: All'università giocava a Rugby, ed era un promettente esordio, ma ha abbandonato la carriera da rugbista in favore del suo amore per la recitazione. E meno male!


Va bene lo ammetto, è irlandese. Non fate i pignoli.
Mi sono presa una cotta per lui questa estate, con Peaky blinders. 
Sei puntate di PURO SPLENDORE ad ogni livello, probabilmente la serie BBC migliore del 2013. Comunque l'avete visto anche Batman Begins (nel ruolo di uno Spaventapasseri che a mio avviso è decisamente più iconico del Joker di Heath Ledger, per quanto impeccabilmente recitato anche questo), Inception e Skyfall. E poi Ritorno a Cold Mountain (ma a quanto pare quel film è un porto di mare, ci sono passati tutti), La ragazza con l'orecchino di perla (film che ho completamente cancellato dalla memoria, non mi sembra un buon segno), The edge of love e Tron: Legacy.
Come avvio alla conoscenza, opterei per Batman Begins, Inception e Skyfall. E se volete indulgere nella vostra zona di nerdizione (ne abbiamo tutti una, non osate negarla), vedete anche Tron: Legacy. E ovviamente non perdetevi Peaky Blinders, perché se lo fate siete delle brutte persone. Avete tutto l'agio di recuperare la prima serie dato che la seconda è programmata per qualcosa come questo Settembre. Hop hop!
Trivia: è vegetariano. (+bonus: ha chiesto a sua moglie di sposarlo mentre stavano scalando una collina in Irlanda. Mi sa che non è il re del romanticismo) 

5. David Tennant


Il secondo scozzese della lista dopo Peter Capaldi.
Io l'ho conosciuto sempre grazie a Doctor who, di cui è stato il protagonista per tre stagioni, ma anche nel suo caso ci troviamo di fronte a una lista di lavori che è un buco nero. E' attivissimo da sempre a tutti i livelli: nel cinema, a teatro, in TV. Ultimamente, ho visto "The escape artist", un altro di quei piccoli gioiellini che la BBC ci regala per farci soffocare nell'ansi... ehm, per dimostrarci che si possono creare cose belle senza dover per forza scrivere la romcom con l'happy ending.
La mia ammirazione per quest'uomo è infinita, soprattutto per il modo in cui si approccia nei confronti di Shakespeare, perché è capace di portare i testi del Bardo a un livello di fisicità che nessuno, nemmeno Kenneth Branagh, sa dar loro.
La sua interpretazione del soliloquio più famoso del mondo ("Essere o non essere...") mi ha sconvolto quanto Benedict Cumberbatch che, nel Frankenstein, declama i versi del Paradise Lost di Milton.
Quindi, nella guida alla visione, inserisco senza indugio sia Hamlet che Much ado about nothing (molto rumore per nulla). Sul versante TV, sicuramente sia The escape artist che Broadchurch, perché ha interpretato ruoli che gli calzano a pennello, ma anche The politician's husband. Sul versante film, ammetto di non essere molto preparata (il Tennant mi piace godermelo per periodi lunghi piuttosto che brevi -ognuno ha le sue fisse), ma posso dirvi che il suo ruolo in Fright night (filmetto senza infamia e senza lode in cui il trash, mio amore segreto, raggiunge livelli notevoli) è meraviglioso, così come Nativity 2. Ma se volete restare sull'onda del Tennant serio (anche se devo essere sincera, io adoro il suo atteggiamento nelle commedie), dimenticate gli ultimi due titoli e guardate invece United.
Trivia: in Harry Potter e il Calice di Fuoco, in cui interpreta Barty Crouch Jr., il tic di leccarsi le labbra non era nello script, ma una aggiunta ideata da lui durante le riprese.

6. Martin Freeman


Questa sesta posizione ha avuto una gestazione lunga e travagliata. La verità è che, fosse per me, nominerei ogni singolo attore visto qui e lì perché secondo me il tipo di preparazione alla recitazione che viene data ai britannici non ha eguali nel resto del mondo. Sì, lo so, una posizione un po' estremista, ma confrontate la fiction media italiana con una BBC e vi renderete conto di quello che intendo. Comunque, questo è un off topic, per cui passiamo al, come si suol dire, "last but not least" della chart.
Dopo avervi deliziati con 50 sfumature di disperazione&ansia, sarò buona: i lavori di Martin sono una boccata d'aria fresca, e soprattutto leggera. Conosciuto in Italia soprattutto per il ruolo di Bilbo Baggins ne Lo hobbit (sì, è il tipo basso con i piedi pelosi che si lamenta che vuole tornare a casa), la mia stima per lui è nata grazie alla sua interpretazione del Dr Watson in Sherlock (cfr posizione #2), anche se i suoi due ruoli che amerò per sempre sono quelli che recita in Love Actually e Wild Target (cavolo, Bill Nighy non è entrato in classifica. Beh, se cliccate sul suo nome c'è il link alla sua pagina di IMDb, fatene buon uso). Da vedere: ovviamente, Wild Target, un diversivo delizioso per serate in cui volete godervi una commedia leggera e divertente senza essere del tutto idiota; ovviamente Sherlock; nel periodo natalizio, Nativity e Love actually; The World's End (che vi da una scusa buona per guardare anche i primi due capitoli della Trilogia del Cornetto e Simon Pegg) e La guida galattica per Autostoppisti (che, nonostante tutto, ha un suo perché).
E nei prossimi cinque minuti in cui navigherete su Internet da bravi studenti diligenti per cercare tutti i film sopracitati, fate un pit stop su Youtube e guardate "The girl is mime", il cortometraggio che ha confermato la mia stima nei confronti del Signor Freeman.
Trivia: non sa guidare. Ed è vegetariano anche lui!

Non mi resta altro da dire se non augurarvi buona visione! 

1 commento:

  1. A Peter Capaldi aggiungerei "Local Hero" (1983) perché vale la visione.

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