domenica 12 gennaio 2014

Reign: il trionfo del cattivo trash



by Sister Of Demons

Mary Stuart nasce l'8 dicembre del 1542 e conduce un'esistenza costellata da catastrofi di varia natura. Sfortunata già a partire dall'infanzia, viene incoronata regina di Scozia a nove mesi di vita e per il suo quinto compleanno è già bell'e pronto un contratto matrimoniale col Delfino di Francia, il futuro Francesco II.
Mary viene educata nella raffinata corte francese, conosce le arti e si applica, ma non imparerà mai a destreggiarsi negli intrighi politici delle corti dell'epoca.
Mary è malvista dalla futura suocera, Caterina De'Medici, poiché è stato predetto dal famigerato Nostradamus che la regale fanciulla sarà la rovina dell'erede francese.
Francesco II muore poco tempo dopo la celebrazione del matrimonio e Mary riprende armi e bagagli per tornare, nel 1561, nella natia Scozia, nazione tormentata dalle lotte religiose. Dopo il ritorno in patria, la vita di Mary comincia la sua parabola discendente (se mai ce n'era stata una ascendente!) e la povera donna si sposa altre due volte, tra violenze, intrighi, omicidi e vessazioni varie. La Regina di Scozia pensa bene di chiedere aiuto alla ben più fortunata cugina Elisabetta I, che dal canto suo la sbatte in prigione per circa vent'anni e poi firma la sua condanna a morte, avvenuta l'8 febbraio del 1587.
Come se tutti questi tristi avvenimenti non fossero bastati a tormentare l'esistenza di Mary Stuart, la rete statunitense The CW ha pensato bene di proporre la sua particolare versione dei fatti, partorendo "Reign" un telefilm a dir poco osceno, con attori spesso non all'altezza della situazione (del resto, quando un prodotto è oggettivamente poco riuscito, raramente la bravura degli attori riesce a risollevarlo). Perla di rara bruttezza, "Reign" ci propone una protagonista, Adelaide Kane, né convinta né convincente, e comprimari, tra cui Toby Regbo (che altrove ha saputo decisamente fare meglio)e Torrace Coombs, che non emergono, rimanendo il più delle volte dei vuoti pupazzi stereotipati.
 Le quattro sgallettate dame di compagnia della regina (che hanno dei nomi degni di qualsiasi telefilm ambientato ai giorni nostri) sono donnette fastidiose, galline padovane buttate sulla scena (chiedo scusa alla categoria delle galline)a far casino e a spettegolare.
Tra inesattezze storiche e anacronismi vari (colonna sonora da far rivoltare nella tomba tutti i sovrani inglesi a partire da Guglielmo il Conquistatore), il telefilm riesce nell'arduo compito di far risultare credibile perfino Jonathan Rhys-Meyers (il fu Enrico VIII dei Tudors) e addirittura di far sembrare sveglio Max Irons (Edoardo IV di The White Queen): attori che, diciamocelo francamente, non sono proprio nell'Olimpo delle "star".
"Reign" riesce a diventare un disturbante "Gossip Girl" ante litteram ed entra a pieno titolo nella categoria del trash della peggior specie.
Personalmente, per farmi due risate e staccare i cervello, non disdegno i telefilm "frivoli" e nemmeno sono una purista nazista dell'accuratezza storica, ma quando è troppo, è troppo!
"Reign" non fa parte di quel genere di trash simpatico, talmente trash da fare il giro e diventare cult, ma è invece un trash malevolo e autoreferenziale, uno di quelli che dà in pasto al pubblico sentimenti "facili", preoccupandosi solo degli ascolti e di catturare l'attenzione dell'esercito, ahimè sempre più numeroso, della ragazzine con l'ormone in assetto da guerra, che di fronte a una bella faccetta e a un po' di facile gossip si venderebbero perfino un rene.

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