tag:blogger.com,1999:blog-31080278625514274252024-02-19T07:37:21.452+01:00The Garden Of Crazy AnglophilesThe Garden Of Crazy Anglophileshttp://www.blogger.com/profile/04217923897550433013noreply@blogger.comBlogger33125tag:blogger.com,1999:blog-3108027862551427425.post-66289136903026660552014-05-29T14:30:00.000+02:002014-05-31T18:52:14.975+02:00La Ruota del Tempo: vorrei che non fosse così sottovalutata<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhHf17Lr92HD36zzat5U5fpBn9dkVZSX1qQTDA27gUrKSzjoU9Bc-CAFqw4G4QAWKQtG0FsTcJv2Al_p_zHIdveVo9hrN2SZBNeMY8x4G7kAwZ9pEiaK77_5jEu5YeA_KzYfevi0C-I0fU/s1600/wheeloftime.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhHf17Lr92HD36zzat5U5fpBn9dkVZSX1qQTDA27gUrKSzjoU9Bc-CAFqw4G4QAWKQtG0FsTcJv2Al_p_zHIdveVo9hrN2SZBNeMY8x4G7kAwZ9pEiaK77_5jEu5YeA_KzYfevi0C-I0fU/s1600/wheeloftime.jpg" height="226" width="320"></a></div>
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By SisterOfDemons</div>
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"La Ruota del Tempo gira e le Epoche si susseguono, lasciando ricordi che divengono leggenda; la leggenda sbiadisce nel mito, ma anche il mito è ormai dimenticato, quando ritorna l'Epoca che lo vide nascere. In un'Epoca chiamata da alcuni Epoca Terza, un'Epoca ancora a venire, un'Epoca da gran tempo trascorsa, il vento si alzò nelle Montagne di Nebbia. Il vento non era l'inizio. Non c'è inizio né fine, al girare della Ruota del Tempo. Ma fu comunque <i style="font-weight: bold;">un</i> inizio."<br>
La Ruota del Trempo - L'Occhio del Mondo, capitolo 1.<br>
<br>
<b style="font-style: italic;">La Ruota del Tempo </b>(pubblicata a partire dal gennaio 1990)<b style="font-style: italic;"> </b>è una saga che inizialmente ho snobbato. Troppo lunga, troppo complicata, troppo costosa, poco originale. Era quello che amavo ripetermi, soprattutto perché la mia pietra di paragone erano Le Cronache del Ghiaccio e del Fuoco, da me considerate praticamente un capolavoro nel loro ambito.<br>
Per fortuna il tempo passa e le persone crescono. In occasione della ristampa dei primi dieci capitoli della storia in versione economica, ho deciso di vincere i miei pregiudizi e ho comprato il primo libro.<br>
Dopo aver terminato la lettura volevo farmi del male da sola, per aver aspettato tutto quel tempo prima di accostarmi a <b><i>The Wheel of Time</i></b> (<b><i>WoT</i></b> per gli amici). Va da sé che ho comprato tutti gli altri tomi e li ho divorati in meno di un mese (14 libri da minimo settecento pagine l'uno, fino ad arrivare ad un massimo di mille e passa).<br>
Quello che ho trovato è un'opera piena di significati. Va bene, è un epic fantasy, nessuno si aspetta di trovare risposte alla <b><i>domanda fondamentale sulla vita l'universo e tutto quanto</i></b> (cit.) in un fantasy, eppure insegnamenti se ne possono trarre, eccome.<br>
La storia si basa su una premessa fondamentale, di tipo creazionistico (le religioni ricoprono un ruolo importantissimo), che fa da sfondo alle vicende narrate.<br>
In principio il Creatore forgiò la Ruota del Tempo, formata da sette raggi che rappresentano sette Epoche. Egli intesse il Disegno delle Ere e le vite degli uomini sono i suoi fili. La Ruota viene fatta girare dalla <i style="font-weight: bold;">Vera Fonte</i>, divisa in due metà. Quella maschile (parte che diverrà in seguito contaminata da malvagità e follia) è detta <b><i>saidin</i></b>, quella femminile è <i style="font-weight: bold;">saidar. </i>Queste forze sono uguali e contrarie ed è proprio la loro continua contrapposizione a far girare la Ruota. A disturbare l'equilibrio della Ruota intervenne <b><i>Shai'tan</i></b>, che fu tuttavia imprigionato con grande fatica, pur conservando un'influenza malvagia sull'inconsapevole umanità.<br>
Per contrastare la minaccia del Tenebroso, la Ruota fa nascere periodicamente il <b><i>Drago</i></b>, detto campione della Luce, capace di utilizzare al meglio i poteri della Vera Fonte.<br>
<table cellpadding="0" cellspacing="0" class="tr-caption-container" style="float: left; text-align: right;"><tbody>
<tr><td style="text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEiT3f0vI_cPH78RYe17ZitRpSHDaXT_9Gt5IL0KlafevRu2XkN_R-5LTRqZZySV7HNyGPSVowspYvLlKBLM8gPMFxe5QVoTW9YHorB6jT101gIreqstiJiQBSYk9K_474V_7Qrx62c_5cw/s1600/Robert_Jordan.jpg" imageanchor="1" style="clear: right; margin-bottom: 1em; margin-left: auto; margin-right: auto;"><img border="0" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEiT3f0vI_cPH78RYe17ZitRpSHDaXT_9Gt5IL0KlafevRu2XkN_R-5LTRqZZySV7HNyGPSVowspYvLlKBLM8gPMFxe5QVoTW9YHorB6jT101gIreqstiJiQBSYk9K_474V_7Qrx62c_5cw/s1600/Robert_Jordan.jpg" height="320" width="212"></a></td></tr>
<tr><td class="tr-caption" style="text-align: center;">Il compianto Robert Jordan</td></tr>
</tbody></table>
La natura ciclica delle Epoche non consente una vittoria definitiva di una forza sull'altra, pertanto la guerra tra il Drago e Shai'tan è stata combattuta innumerevoli volte nel corso del tempo. Il Drago rinascerà e morirà per millenni, finché girerà la Ruota del Tempo, intrappolando sempre Shai'tan, a meno che ovviamente, questi non fermi la ripetizione del processo distruggendo per sempre la Ruota stessa.<br>
La storia è ambientata nella Epoca Terza, tremila anni dopo che L'<b><i>Ultimo Drago, Lews Therin Telamon</i></b>, ha intrappolato il Tenebroso, con l'aiuto dei suoi leggendari Cento Compagni. Prima di essere imprigionato tuttavia, Shai'tan è riuscito a contaminare di malvagità la parte maschile della Vera Fonte, ovverosia saidin, cosicché da quel momento in poi, tutti coloro capaci di utlizzare quel potere saranno inevitabilmente portati alla pazzia.<br>
<b><i>Rand al'Thor</i></b> è un ragazzo come tanti, che vive nel suo bel villaggetto nei pressi dei Fiumi Gemelli. Lui è un orfano (se non sei orfano non presentarti per niente ai casting per protagonista di saga fantasy, non ti prenderanno mai) di madre, che vive con il suo genitore superstite e ha due migliori amici: <b><i>Mat Cauthon</i></b> e <b><i>Perrin Aybara</i></b>. Ha pure una spasimante, l'odiosissima Egwene al'Vere, simpatica proprio come un calcio nel culo.<br>
A sconvolgere la tranquilla vita della comunità giunge una minaccia inaspettata (più che altro perché gli abitanti dei <b><i>Fiumi Gemelli</i></b> sono tutti zotici illetterati, chiusi nel loro piccolo mondo fatto di superstizione e feste di paese), annunciata da una misteriosa donna, tale <b><i>Moiraine Damodred</i></b>, che risveglia l'interesse (e gli ormoni) dei protagonisti maschi.<br>
il padre di Rand, nel delirio di una febbre, gli rivela che lui è stato adottato ed è in realtà un Aiel (popolo di altri selvatici zoticoni superstiziosi dediti all'arte della guerra, per sintetizzare di moltissimo la faccenda). Il ragazzo non vuole credere a suo padre, ma il fatto che il suo aspetto fisico (occhi azzurri e capelli rossi) differisce parecchio da quello dei suoi concittadini (tutti piuttosto scuri), lo spinge a porsi determinate domande.<br>
Dopo una serie di vicende che non sto qui a raccontare, Rand scopre di essere il famigerato <b><i>Drago Rinato</i></b>, mentre i suoi amici del cuore sono il suo braccio destro e il suo braccio sinistro. (Sono tutti dei gran simpaticoni reincarnati, persone che in tutte le Epoche passate e future si sono trovati e si ritroveranno insieme, perché sono <b><i>ta'veren</i></b>, e in quanto tali capaci di influenzare il destino del mondo).<br>
Dove sta l'originalità fin qui, mi si potrà chiedere. Per prima cosa il protagonista non è un eroe senza macchia e senza paura. Rand è un folle, sente la voce del suo "predecessore" nella testa (<b><i>predecessore che è chiamato "Kinslayer"...ricorda qualcosa...?</i></b>), fa come gli pare, indulge in tentazioni, ha tre donne contemporaneamente e sebbene non sia proprio incesto, una delle tre è sua parente. <b><i>Ad un certo punto della storia gli viene tagliata la mano sinistra (altri a caso perdono la destra, ma in ogni caso mi ricorda qualcosa...)</i></b> e si indebolisce sempre di più per ferite che non guariranno mai, quindi di tanto in tanto è accecato dal dolore e agisce in modo sconsiderato, senza contare che la sua megalomania raggiunge livelli mai visti in precedenza.<br>
I suoi due compari non fanno eccezione, ognuno a suo modo è particolare. Matrim Cauthon è un donnaiolo giocatore d'azzardo che ricorda molto la figura di Odino, in quanto perde un occhio, rimane impiccato ad un albero e riesce a sopravvivere e la sua arma prediletta è una <b><i>ashandarei</i></b>, ovvero una lancia. Siccome è uno incurante delle regole, si infila in una serie di guai uno peggio dell'altro. Perrin Aybara è quello grande, grosso e sensibile. La sua arma è il martello, quindi se Mat è Odino lui è senza dubbio Thor. <b><i>Perrin ha un feeling particolare con i lupi, riesce a parlare con loro e letteralmente entra nella loro testa (mi ricorda qualcosa, e non me lo ricorda vagamente, ma proprio concretamente...)e scorrazza in giro nei loro corpi</i></b>.<br>
Ovviamente non mancano i giochi di potere, tanto che <b><i>i personaggi delle zone "in" del continente, affermano giovialmente di star partecipando al "Gioco delle Casate" (mi venisse un colpo se anche questo non mi ricorda qualcosa...).</i></b><br>
<table cellpadding="0" cellspacing="0" class="tr-caption-container" style="float: right; margin-left: 1em; text-align: right;"><tbody>
<tr><td style="text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjSh0jaXQWdjMVqEUPYxh532EQlxMkT1yEuzVoOOjpqPZwJjO1v1u61wcAIWatAqNQvaKBEpZp7GCtnH5T2brogAWxOKNNi4iM1zZnoB2uJHj4LAXGed9pdKdLJf3Qb4rtiG0dGjaV-pHo/s1600/EV-11-Brandon-Sanderson.jpg" imageanchor="1" style="clear: right; margin-bottom: 1em; margin-left: auto; margin-right: auto;"><img border="0" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjSh0jaXQWdjMVqEUPYxh532EQlxMkT1yEuzVoOOjpqPZwJjO1v1u61wcAIWatAqNQvaKBEpZp7GCtnH5T2brogAWxOKNNi4iM1zZnoB2uJHj4LAXGed9pdKdLJf3Qb4rtiG0dGjaV-pHo/s1600/EV-11-Brandon-Sanderson.jpg" height="320" width="212"></a></td></tr>
<tr><td class="tr-caption" style="text-align: center;">Brandon "Orsacchiottone" Sanderson</td></tr>
</tbody></table>
Il finale della vicenda, molto lunga e travagliata, è la definizione esatta di "trollaggio". Io mi sono sentita profondamente, estremamente e brutalmente trollata dopo aver letto l'ultima pagina. Ho fissato il vuoto con la bocca aperta per almeno dieci minuti buoni. Troll.<br>
Robert Jordan, che Dio lo abbia in gloria, era un fottutissimo genio. La sua cura per i dettagli è una cosa commuovente, i suoi personaggi sono approfonditi, ben fatti psicologicamente, particolari, non sono degli stereotipi deambulanti. Le donne di Jordan sono meravigliose (tranne un paio che le avrei prese a calci da qui all'apocalisse, porca miseria ladra), indipendenti e con il sale in zucca, tanto che gran parte delle società evolute di Jordan sono di tipo matriarcale.<br>
<b><i>Robert Jordan</i></b> sa scrivere. Non punta alla spettacolarizzazione dell'evento sessuale (la gente ci dà parecchio dentro, specialmente Rand, che poveraccio ha tre femmine, mentre le accontenta tutte...solo che ha la grazia di far accadere la maggior parte degli incontri off screen) e battaglie e strategie militari sono ancora una volta talmente precisi e plausibili che uno non se ne capacita. Il suo successore, <b><i>Brandon Sanderson</i></b>, che ha portato a termine la saga quando Jordan è morto, si è dimostrato perfettamente all'altezza delle aspettative. Meravigliosamente bravo, probabilmente anche di più dello stesso Jordan.<br>
Mi piace sperticarmi in lodi per questa saga (e non voglio assolutamente dire che non ci siano difetti. Ce ne sono, ovviamente. Ci sono parti noiose in cui non succede nulla, a volte qualche punto eccessivamente descrittivo fa sospirare di impazienza, ma nonostante questo i lati positivi superano di gran lunga quelli negativi) e mi dispiace enormemente che non abbia il riconoscimento che merita.<br>
Qui entra in gioco <b><i>George Martin</i></b>. Ormai <b><i>ASOIAF</i></b> è sinonimo di saga fantasy di successo, grazie anche e soprattutto alla HBO. <b><i>Le due storie sono diversissime, nonostante qualche idea che Martin ha "rubacchiato" a Jordan. Diverse sono le premesse e diversi sono gli scopi dei personaggi e le intenzioni dietro le loro storie.</i></b><br>
Però visto che ormai è pacifico che in un modo o nell'altro tutte le storie fantasy abbiano il destino infausto di essere categorizzate in base alla somiglianza con <b><i>Il Signore degli Anelli </i></b>o con <b><i>Le Cronache del Ghiaccio e del Fuoco</i></b>, non posso fare a meno di paragonare Jordan a Martin. <b><i>In realtà potrei azzardare nel dire che WoT si colloca a metà strada tra il SdA e ASOIAF</i></b>. Condivide alcuni aspetti con il primo, ma probabilmente ne condivide di più con il secondo.<br>
<table cellpadding="0" cellspacing="0" class="tr-caption-container" style="float: left; margin-right: 1em; text-align: left;"><tbody>
<tr><td style="text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEiTdXosQocPXK2XPMx-jNOLJqknuXaKHI1JxDmaXRirO0JKS8VCSNYTxODhyphenhyphenR4X6IsWeU3zi_M2FC5HMahWggsTSVrP45Rc4_sY5V5TXvmMf-qqB0p-5bqR_Q17w0t9eKMZYdkjElGRZ6M/s1600/George_R_R_Martin_2011_Shankbone.JPG" imageanchor="1" style="clear: left; margin-bottom: 1em; margin-left: auto; margin-right: auto;"><img border="0" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEiTdXosQocPXK2XPMx-jNOLJqknuXaKHI1JxDmaXRirO0JKS8VCSNYTxODhyphenhyphenR4X6IsWeU3zi_M2FC5HMahWggsTSVrP45Rc4_sY5V5TXvmMf-qqB0p-5bqR_Q17w0t9eKMZYdkjElGRZ6M/s1600/George_R_R_Martin_2011_Shankbone.JPG" height="320" width="211"></a></td></tr>
<tr><td class="tr-caption" style="text-align: center;">Babbo Natale</td></tr>
</tbody></table>
Amo ASOIAF, ma WoT è su un altro pianeta. Scritta meglio, più organizzata, ponderata, di ampio respiro, si ha la sensazione che veramente tutto vada come dovrebbe andare e il finale è perfetto, seppur nella sua trollosità. I protagonisti sono di luci e ombre, come quelli di Martin, ma ben più credibili, sotto parecchi punti di vista.<br>
<b><i>ASOIAF ha tanti meriti</i></b>, ha sovvertito un sacco di cliché sul fantasy e ha donato nuova linfa al genere, è innegabile. <b><i>Ma Jordan c'era arrivato prima, solo che il mondo non se ne è accordo</i></b>.<br>
WoT è amata, ma indubbiamente si può considerare un'opera più di "nicchia", è lunga e complessa e non è per tutti.<br>
In ultima battuta vorrei spendere due paroline sugli autori. <b><i>Martin essenzialmente ha saputo sfruttare una sua buona idea e riesce senza dubbio a trasmettere giuste sensazioni, mentre lo si legge. Carente dal punto di vista stilistico, lessicale e sintattico, riesce a recuperare con i colpi di scena e gli eventi tumultuosi.</i></b> Un cliffhanger diabolico lì, un mistero qui, et voilà, il piatto è servito. Non sto dicendo che Martin sia una capra, lungi da me. Sto solo considerando che il suo successo proviene dalla genuinità delle sue idee e non dal suo talento di scrittore, nel senso più letterale del termine. Ho la sensazione, alquanto disturbante in realtà, che Martin rispetti poco i suoi lettori e me lo confermano alcune sue risposte, spesso sgarbate, quando gli viene chiesto a che punto sia con il prossimo libro. Non devo andarci a cena assieme e non credo proprio che lo conoscerò mai, quindi sicuramente nel suo privato può far quello che gli pare, non mi compete. Ma da lettrice mi urta la sua occasionale arroganza, non fa una bella figura.<br>
Non ho "conosciuto" Jordan, perché quando ho cominciato a leggere era già morto, ma posso dire che Sanderson è tutto il contrario di Martin: puntuale, disponibile e simpatico. Ripeto, <b><i>sarebbe assurdo comprare e leggere un libro basandosi sulla simpatia e su altre qualità personali dell'autore. La cosa non è concepibile, sarebbe come basarsi su un'apparenza che non sta né in cielo né in terra, per questo motivo cerco di sapere il meno possibile sulle vite personali degli autori. Sono umana e in quanto tale soggetta a comportamenti parziali che mi spingono a giudicare in base a fattori che non dovrei prendere in considerazione. </i></b><br>
Quando misi per la prima volta gli occhi su ASOIOAF pensavo che mai avrei detto le cose che sto dicendo adesso. Però come ho detto le cose cambiano e anche se sarò sempre affezionata alle Cronache e le porterò sempre nel cuore, non posso più fermare quel processo che ormai si è innescato. Processo che le sta facendo scivolare sempre più in basso nella mia personale classifica di gradimento.<br>
<i style="font-weight: bold;">WoT mi dà delle sensazioni che ASOIAF ormai non mi dà più, </i>e se poi prendo il mio lettore e mi metto ad ascoltare <b><i>Wheel of Time</i></b> dei <i><b>Blind Guardian</b></i>, di gran lunga una delle mie canzoni preferite in assoluto, io mi sento bene, felice e in pace con me stessa.<br>
<br>
<div style="text-align: center;">
<b><i>The young man says</i></b></div>
<div style="text-align: center;">
<b><i>"I will never give in"</i></b></div>
<div style="text-align: center;">
<b><i>The prophecy</i></b></div>
<div style="text-align: center;">
<b><i>behold it's true</i></b></div>
<div style="text-align: center;">
<b><i>I conquer the flame</i></b></div>
<div style="text-align: center;">
<b><i>to release the insane</i></b></div>
<div style="text-align: center;">
<b><i>I'm crying.</i></b></div>
<div style="text-align: center;">
<b><i>I cannot erase</i></b></div>
<div style="text-align: center;">
<b><i>I'm the Dragon Reborn</i></b></div>
<div style="text-align: center;">
<b><i>and in madness</i></b></div>
<div style="text-align: center;">
<b><i>I soon shall prevail.</i></b></div>
<br>Sister Of Demonshttp://www.blogger.com/profile/11611439562356604433noreply@blogger.com1tag:blogger.com,1999:blog-3108027862551427425.post-7738832846957624482014-05-22T16:53:00.001+02:002014-05-22T17:07:07.882+02:00Per la serie "non capisco se mi piace": L'oceano in fondo al sentiero<div><div class="separator" style="clear: both;"><div class="separator" style="clear: both;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEijad1ZhJvyzqQXTw8yaqtgetZUAORROBGT6JbYNn07u3wkJcWpT19quK7qkwxtO7ppCc2ID2erwbAFAuK2fY34FYu9uTvJKxbqt3jxFqqmBE8wqHUDul9McbE-_fFI8wkWQAWEb_Qe2uA/s640/blogger-image--1309551459.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEijad1ZhJvyzqQXTw8yaqtgetZUAORROBGT6JbYNn07u3wkJcWpT19quK7qkwxtO7ppCc2ID2erwbAFAuK2fY34FYu9uTvJKxbqt3jxFqqmBE8wqHUDul9McbE-_fFI8wkWQAWEb_Qe2uA/s640/blogger-image--1309551459.jpg"></a></div><br></div><div class="separator" style="clear: both;"><span style="font-family: 'Helvetica Neue Light', HelveticaNeue-Light, helvetica, arial, sans-serif;">La mia copia del libro, con tanto di schifosa copertina italiana (BRUTTA!)</span></div></div><div><span style="font-family: 'Helvetica Neue Light', HelveticaNeue-Light, helvetica, arial, sans-serif;"><br></span></div><div><span style="font-family: 'Helvetica Neue Light', HelveticaNeue-Light, helvetica, arial, sans-serif;">By SisterOfDemons</span></div>Odio quella sensazione di incertezza in cui mi lasciano alcune letture. Ci sono libri che amo in modo viscerale, libri che odio con tutta me stessa e libri di cui non so cosa pensare.<div><i style="font-weight: bold;">L'oceano in fondo al sentiero</i> è purtroppo uno di quelli che rientrano nella terza categoria, ma con un plot twist finale: a volte mi convinco che mi è piaciuto, altre volte penso che mi abbia delusa.</div><div>Mentre lo leggevo ho avuto la sensazione che mi stesse piacendo moltissimo, ma appena giunta all'ultima pagina, ecco che mi è sorto il dubbio. </div><div>La prima nota di demerito è servita su un piatto d'argento grazie all'orrenda copertina della versione italiana. Mentre la traduzione del titolo è stranamente fedele all'originale (<i style="font-weight: bold;">The Ocean at the End of The Lane</i>), la copertina è una pallida imitazione della versione in inglese (che tra l'altro non è una meraviglia, ma almeno non è così brutta). Per fortuna io quando si tratta di libri non credo che l'abito faccia il monaco, altrimenti questa vergogna non l'avrei fatta entrare in casa mia.</div><div>Va bene, mi sono detta, è stata una lettura affascinante, con elementi interessanti, una leggera e piacevole confusione tra piano onirico e realtà. <b><i>E quindi? Tutto questo per dire che...?</i></b></div><div>Ho avuto, col senno di poi, la netta sensazione che mancassero pezzi alla storia. Il finale non è un finale, il protagonista è decisamente molto più piacevole e interessante quando è un bambino, perché quando cresce perde tutte le buone qualità dell'infanzia: immaginazione, timore reverenziale e attrazione per l'inspiegabile. </div><div>Gran parte della vicenda si svolge quando il protagonista ha sette anni, quindi ho trovato interessante leggere descrizioni di eventi da "adulti" visti con gli occhi di un bambino, che nella sua ingenuità non riesce a comprenderli e pertanto non fa caso ad atteggiamenti che sono in realtà alquanto compromettenti per la pace della sua famiglia. </div><div>Le donne della famiglia Hempstock, da tutti tanto decantate, non mi sono sembrate un granché, in tutta onestà. </div><div>Nella mia personale opinione, Gaiman ha tentato di contrapporre queste tre donne, che cerca in tutti i modi di propinarci per tenaci, meravigliose e incredibilmente sagge (mi spiace Neil, a me son sembrate tre grandi presuntuose) alle altre tre figure femminili presenti nel romanzo, ovvero la madre e la sorella del protagonista e la signorina Ursula Monkton, una specie di Mary Poppins malvagia.</div><div>Indubbiamente nel confronto tra le sei, quelle che risultano vittoriose sono le Hempstock, ma ciò non accade grazie a un percorso preciso che spinge ad amarle, ma solo perchè fin dall'inizio sono presentate in luce positiva. Il lettore le vede con gli occhi del bambino protagonista, che ovviamente le ammira moltissimo. Sono figure intriganti a cui è dedicato un approfondimento davvero infimo, un background traballante e una caratterizzazione praticamente non pervenuta.</div><div>Figura del tutto inutile è quella del padre del protagonista, uomo medio che sotto il giogo di Ursula smette di pensare con la testa e comincia a farlo con si può immaginare bene cosa. Il bambino non mostra in realtà segni di particolare affetto nei confronti dei suoi parenti, ma li tollera perché così è giusto.</div><div>La cosa brutta, che mi infastidisce molto in quanto io adoro <i style="font-weight: bold;">Neil Gaiman</i>, è che non si capisce bene se avesse in mente un progetto grandioso che non è riuscito a sviluppare in tutta la sua magnificenza, strizzando il tutto in meno di duecento pagine o se al contrario avesse mezza idea più o meno buona che ha faticosamente spalmato su quasi duecento pagine. Seriamente, non capisco.</div><div>Gaiman riesce a fare cose meravigliose, ha idee geniali che però molto spesso non riesce a comunicarmi. Capisco che c'era una buonissima idea dietro questo libro, solo che poi la resa non è stata delle migliori. Non è la prima volta che mi capita una cosa del genere con Gaiman, ho un rapporto altalenante con le sue opere. <i style="font-weight: bold;">American Gods </i>e <i style="font-weight: bold;">Nessun dove</i> rimangono per me i suoi scritti migliori (in particolar modo il primo, che è anche stato il mio battesimo del fuoco con Gaiman e che perciò mi è rimasto nel cuore). <i style="font-weight: bold;">Stardust </i>è un altro di quelli che è stato piacevole leggere, ma che mi sarebbe piaciuto veder sviluppato in qualcosa di più ampio: tante buonissime idee che tutte insieme hanno troppo poco respiro, ma che organizzate diversamente, in più di un libro soltanto, avrebbero potuto fare il grande salto: da buone idee a idee grandiose.</div><div>Eccomi quindi totalmente incapace di dire se <i style="font-weight: bold;">L'oceano in fondo al sentiero </i>mi sia piaciuto o no.</div><div>È un buon libro, lo stile di Gaiman è inconfondibile, le basi ci sono, la partenza sembra promettente, il protagonista è un bimbetto simpatico e sveglio...tuttavia c'è troppo potenziale non sfruttato. La storia sembra intrappolata, pare che parta bene, solo che poi non arriva da nessuna parte. È fine a se stessa, la trama è deboluccia in più di qualche punto. Quella che probabilmente nelle intenzioni era la storia di un adulto disilluso che cerca di ritrovare se stesso grazie ai ricordi e ai luoghi della sua infanzia è alla fine un raccontino piacevole, privo però di quel quid che mi aspettavo di trovare in un libro di uno dei miei scrittori preferiti.</div><div><br></div>Sister Of Demonshttp://www.blogger.com/profile/11611439562356604433noreply@blogger.com1tag:blogger.com,1999:blog-3108027862551427425.post-52454259960543929752014-04-13T11:09:00.002+02:002014-06-05T19:22:21.646+02:00Glorie del mattino: Nerd girl is waking up.<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
</div>
<div style="text-align: center;">
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
</div>
<span style="font-family: Georgia, Times New Roman, serif;"><br /></span></div>
<div style="text-align: center;">
<span style="font-family: Georgia, Times New Roman, serif;">by Marnie</span></div>
<span style="font-family: Georgia, Times New Roman, serif;"><br /></span>
<span style="font-family: Georgia, Times New Roman, serif;">Mi sono chiesta più volte cosa ci possa essere di più bello di un risveglio domenicale a base di ipod, libri e pensieri post-film-del-sabato-sera. Ora, nella vita Nerdica/Nerdosa (termine troppo dispregiativo)/Nerdale ci sentiamo legati ai nostri oggetti. Le nostre armi escapologiche, il mantello che ci rende invisibili agli occhi della gente. </span><br />
<span style="font-family: Georgia, Times New Roman, serif;"><br /></span>
<span style="font-family: Georgia, Times New Roman, serif;">Il pc portatile (o fisso) è il mondo. Un esteso archivio di foto, video, musica con cui abbiamo un collegamento quasi embrionale. Una esperienza pluriannuale sull'argomento mi porta a precisare che il confine tra "passione e "addiction" sia alquanto labile. Ogni tanto alzo la testa dal mio portatile e guardo fuori dalla finestra o la mia stanza e cerco qualcos'altro percepibile al tatto a cui mi posso dedicare (un libro, le parole crociate, una rivista di cinema, il manuale di letteratura e cultura inglese). </span><br />
<span style="font-family: Georgia, Times New Roman, serif;"><br /></span>
<span style="font-family: Georgia, 'Times New Roman', serif;">Sottotrame:</span><br />
<span style="font-family: Georgia, Times New Roman, serif;"><br /></span>
<span style="font-family: Georgia, Times New Roman, serif;">- <i>Tumblr</i>: una Wonderland, un universo parallelo senza confini. Un contenitore di immagini (se sono animate in gif è ancor meglio) per tuffarsi nelle vite degli altri, che siano attori, musicisti, scrittori. Negli anni mi sono resa conto che il tempo su tumblr è fondamentale. Se non avessi speso quei cinque minuti in più a scorrere la mia dashboard non avrei conosciuto foto/disegni o citazioni che mi rimarranno per sempre. </span><br />
<span style="font-family: Georgia, Times New Roman, serif;"><br /></span>
<span style="font-family: Georgia, 'Times New Roman', serif;">-</span><i style="font-family: Georgia, 'Times New Roman', serif;">Facebook</i><span style="font-family: Georgia, 'Times New Roman', serif;">: per me principale veicolo di trasporto passionale. Ho creato pagine che hanno unito ancor di più le passioni di nicchia di varie persone in vari punti della nostra penisola. Qui vale lo stesso discorso per tumblr, un uso eccessivo può portare a non distinguere più il tuo vicino di casa dall'attore/attrice per cui ti sei preso una fancotta. </span><br />
<br />
<span style="font-family: Georgia, Times New Roman, serif; font-size: x-small;"><i>Nota a margine</i>: per "fancotta" non si intende solo quella riferita a un attore da urlo, ma anche a un libro o ai personaggi di una storia. La "fancotta" attoriale è spesso collegata a questa gif. </span><br />
<span style="font-family: Georgia, Times New Roman, serif;"><br /></span>
<br />
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="http://media.giphy.com/media/H9ICgXzm0CNJ6/giphy.gif" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" src="http://media.giphy.com/media/H9ICgXzm0CNJ6/giphy.gif" height="178" width="320" /></a></div>
<div style="text-align: center;">
<span style="font-family: Georgia, Times New Roman, serif;">Le ovaie esplose dopo la battaglia Gottiana di Blackwater</span></div>
<span style="font-family: Georgia, Times New Roman, serif;"><br /></span>
<span style="font-family: Georgia, Times New Roman, serif;"><br /></span>
<span style="font-family: Georgia, 'Times New Roman', serif;">Ipod. Isolamento. Un gioco a due. Tu e lui contro il mondo. Se vuoi sostituire il brusio insistente dei teenager maleducati sul bus che ti porta a lavoro puoi. Può dare un suono diverso a quello che sentiresti camminando per una strada affollata. </span><br />
<span style="font-family: Georgia, Times New Roman, serif;"><br /></span>
<br />
<table align="center" cellpadding="0" cellspacing="0" class="tr-caption-container" style="margin-left: auto; margin-right: auto; text-align: center;"><tbody>
<tr><td style="text-align: center;"><a href="https://31.media.tumblr.com/34405700954f3b0aeef79ac77a03deff/tumblr_mwlevplRGS1slh6ifo1_500.gif" imageanchor="1" style="margin-left: auto; margin-right: auto;"><img border="0" height="180" src="https://31.media.tumblr.com/34405700954f3b0aeef79ac77a03deff/tumblr_mwlevplRGS1slh6ifo1_500.gif" width="320" /></a></td></tr>
<tr><td class="tr-caption" style="text-align: center;">Lisa Simpson vs. The World</td></tr>
</tbody></table>
<span style="font-family: Georgia, Times New Roman, serif;">Sottotrama:</span><br />
<span style="font-family: Georgia, Times New Roman, serif;"><br /></span>
<span style="font-family: Georgia, Times New Roman, serif;">- Film mentali: La musica aiuta a immaginare di essere uno dei nostri personaggi letterari preferiti. Le mie di solito coinvolgono i personaggi del Trono di Spade, ma non starò qui ad annoiarvi con tali protagonismi. E' bello immaginarsi una Miss ottocentesca o una guerriera Medieval-Fantasy prima di iniziare bene la giornata. </span><br />
<span style="font-family: Georgia, Times New Roman, serif;"><br /></span>
<br />
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
</div>
<span style="font-family: Georgia, Times New Roman, serif;"><br /></span>
<span style="font-family: Georgia, Times New Roman, serif;"><br /></span>
<span style="font-family: Georgia, Times New Roman, serif;"><br /></span>
<span style="font-family: Georgia, Times New Roman, serif;"><br /></span>
<span style="font-family: Georgia, Times New Roman, serif;"><br /></span>
<span style="font-family: Georgia, Times New Roman, serif;"><br /></span>
<span style="font-family: Georgia, Times New Roman, serif;"><br /></span>
<span style="font-family: Georgia, Times New Roman, serif;"><br /></span>Marnie http://www.blogger.com/profile/05004570883880205738noreply@blogger.com0Aberdeen, Regno Unito57.149717 -2.094278000000031257.0119045 -2.4170015000000311 57.287529500000005 -1.7715545000000312tag:blogger.com,1999:blog-3108027862551427425.post-62004092891005012552014-04-08T15:49:00.000+02:002014-04-08T15:49:06.956+02:00Top six: le sei morti letterarie che mi hanno fatto venir voglia di lanciare i libri dalla finestra<br />
<div style="text-align: center;">
By SisterOfDemons</div>
Sebbene le mie sorelle sostengano che io non abbia un cuore, o comunque che io lo usi poco, o lo tenga in congelatore per non sciuparlo troppo, alcuni avvenimenti ne confermano l'esistenza.<br />
<div>
No, non piango quando muore la madre di Bambi o quando il lieto fine non viene contemplato, non piango se i miei personaggi preferiti muoiono, no.</div>
<div>
<table cellpadding="0" cellspacing="0" class="tr-caption-container" style="float: right; text-align: right;"><tbody>
<tr><td style="text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgdlHo4hwIwcF_Bqwa4pSt2cPCHjphOKxnRugB2EBZzCPX_8M3SRvS9rzulXzEEMHfB0gK3lXMexi5vC79SiXAhOZrPucEev-soIm_z51dtBD9c0MoAG9CKv3LZwb2Iy-pL4nLNPzn3tQI/s1600/cenere.jpg" imageanchor="1" style="clear: right; margin-bottom: 1em; margin-left: auto; margin-right: auto;"><img border="0" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgdlHo4hwIwcF_Bqwa4pSt2cPCHjphOKxnRugB2EBZzCPX_8M3SRvS9rzulXzEEMHfB0gK3lXMexi5vC79SiXAhOZrPucEev-soIm_z51dtBD9c0MoAG9CKv3LZwb2Iy-pL4nLNPzn3tQI/s1600/cenere.jpg" height="148" width="320" /></a></td></tr>
<tr><td class="tr-caption" style="text-align: center;">La fine che avrei fatto fare ad alcuni miei libri</td></tr>
</tbody></table>
Queste cose non mi stringono il cuore, mi salgono direttamente al cervello e va a finire che mi incazzo come una bestia e devo esercitare un notevole autocontrollo per evitare di buttare il libro dalla finestra, nel fuoco, o peggio, nel cesso (o fare in mille pezzi il DVD o cancellare permanentemente il file, ma questa evenienza risulta più rara in quanto di solito leggo prima il libro, se ce n'è uno).</div>
<div>
Nel corso degli anni mi sono imbattuta in talmente tanti massacri che è stato molto difficile stilare una classifica delle sei morti che mi hanno sconvolta di più (ma non necessariamente mi hanno resa più triste. Alcune le ho trovate addirittura <b><i>liberatorie</i></b>), resta fermo il fatto che fosse stato per me avrei creato una classifica con almeno seimila posizioni.</div>
<div>
Se proprio volessimo spaccare il capello in quattro, diremmo che questa non è una classifica vera e propria, in quanto i personaggi appaiono nell'ordine in cui mi sono venuti in mente. Siccome non tutti sono conosciutissimi ho messo anche il libro in cui sono passati a miglior vita. Non ho incluso le morti "celebri" dei classici. Per dire, lo sa anche il muschio sotto le pietre che Werther si spara, Anna Karenina si butta sotto un treno e Giulio Cesare muore accoltellato.<br />
</div>
<div>
<b><i>1)Sirius Black (J.K. Rowling - Harry Potter e L'Ordine della Fenice)</i></b></div>
<div>
<table cellpadding="0" cellspacing="0" class="tr-caption-container" style="float: left; margin-right: 1em; text-align: left;"><tbody>
<tr><td style="text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgYtUYW06KKY41ia6xdADuY6cYptWqRtanhbSolFWAY9-bwpRnG5WhxF7pU1LvE1HqCI_mIFRH7TpA2knc7pO3_Zy3U4pqZ6leQuXfPLpJ-ResZVPDZetyr2z9pu5ToTZ3jkIGxwf-atQQ/s1600/Sirius222.nb.jpg" imageanchor="1" style="clear: left; margin-bottom: 1em; margin-left: auto; margin-right: auto;"><img border="0" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgYtUYW06KKY41ia6xdADuY6cYptWqRtanhbSolFWAY9-bwpRnG5WhxF7pU1LvE1HqCI_mIFRH7TpA2knc7pO3_Zy3U4pqZ6leQuXfPLpJ-ResZVPDZetyr2z9pu5ToTZ3jkIGxwf-atQQ/s1600/Sirius222.nb.jpg" /></a></td></tr>
<tr><td class="tr-caption" style="text-align: center;">Sirius Black quando ancora era al sicuro ad Azkaban</td></tr>
</tbody></table>
Non posso certamente dire che questa morte fosse inaspettata, ma io ero in terza media e la cosa più tragica che avessi mai letto era stata la morte di Beth di <b><i>Piccole Donne</i></b> (e diciamolo francamente, tra le sorelle era quella più inutile). Era ovvio che dato l'andazzo della serie, sicuramen te qualcuno di "importante" ci sarebbe rimasto secco. Purtroppo è toccato a Sirius (a proposito, il mio cane immaginario si chiama Sirius. Si, ho un cane immaginario). Potrebbe essere semplicemente perché Harry Potter porta più sfiga di Don Matteo, oppure perché quel libro è talmente pieno di sottotrame noiose e abbastanza inutili che alla fine qualcosa di grosso doveva pur farcele dimenticare. Non ci prendiamo in giro, tutti i lettori ci sono rimasti male. Tra l'altro la morte di Sirius fu uno dei primi spoiler succulenti in cui mi sono imbattuta navigando su internet con il computer della scuola, durante un'ora in cui si supponeva avremmo dovuto fare Informatica. E poi, cazzarola, quel personaggio aveva tanto di quel potenziale rimasto inutilizzato che ancora la sua dipartita mi fa friggere il cervello.</div>
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<br /></div>
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<b><i>2)Egwene al'Vere (Robert Jordan/Brandon Sanderson - Memoria di Luce)</i></b></div>
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<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgSfCfyjaAmMvIFbJYyv_MVpbbgoyJz1j_xdWzpf804SMPvjECvEmIKKvEn2rhjllH6AIO33Xjj1OIZ98u7kJMPKFnpyZis2w6GZ9qCMJOmXFjv_cY1wci-s_NmOWlYPIUUyDCDKhftmeY/s1600/memoria-di-luce-jordan-fanucci-280x426.jpg" imageanchor="1" style="clear: right; float: right; margin-bottom: 1em; margin-left: 1em;"><img border="0" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgSfCfyjaAmMvIFbJYyv_MVpbbgoyJz1j_xdWzpf804SMPvjECvEmIKKvEn2rhjllH6AIO33Xjj1OIZ98u7kJMPKFnpyZis2w6GZ9qCMJOmXFjv_cY1wci-s_NmOWlYPIUUyDCDKhftmeY/s1600/memoria-di-luce-jordan-fanucci-280x426.jpg" height="320" width="209" /></a>Egwene è la Daenerys della situazione (o meglio, sarebbe il caso di dire che Daenerys è l'Egwene della situazione, in quanto <i><b>La Ruota del Tempo</b></i> è precedente ad <b><i>ASOIAF</i></b>, ma delle idee che Martin ha spudoratamente rubato a Robert Jordan parlerò in un'altra occasione). Personalmente l'ho odiata dal primo momento in cui è entrata in scena in veste di fidanzata del protagonista (grazie al cielo poi si è tolta dalle palle e le loro storyline sono rimaste piuttosto distanti). Egwene è la classica eroina della situazione: bella, simpatica, buona, benvoluta...in poche parole è di una noia apocalittica. Ero ormai rassegnata, mi ripetevo che siccome faceva parte dei "buoni" non ce ne saremmo mai liberati. Immaginatevi la mia sorpresa quando la signorina, dopo aver fatto fuoco e famme, smosso mari e monti e sposato il fratello di uno dei miei personaggi preferiti, finalmente muore ammazzata nelle battute finali dell'ultimo libro della saga (si, ok, si sacrifica per il bene dell'umanità, ma sono dettagli...). Seriamente, sto ancora festeggiando.</div>
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<b><i>3)Elend Venture (Brandon Sanderson - Il Campione delle Ere)</i></b></div>
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<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhxL8Nxw9__IMXbWdB2hwxJ4oU12PHqGKiV1YHr6y6DBEwy8VhY1mRtSa_gicwk2oV1Ri1uuJhxOzEiUvtx9PbXP9rjtQDUDBwXS2fd6VkPnZ6G5ggykgTkj30HIw5DjnkX84XZzo217fw/s1600/the-hero-of-ages-by-brandon-sanderson.jpg" imageanchor="1" style="clear: left; float: left; margin-bottom: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhxL8Nxw9__IMXbWdB2hwxJ4oU12PHqGKiV1YHr6y6DBEwy8VhY1mRtSa_gicwk2oV1Ri1uuJhxOzEiUvtx9PbXP9rjtQDUDBwXS2fd6VkPnZ6G5ggykgTkj30HIw5DjnkX84XZzo217fw/s1600/the-hero-of-ages-by-brandon-sanderson.jpg" height="320" width="208" /></a>Signore pietà. La morte di Elend è un fatto che ancora mi turba. Non so come ho fatto a non fare coriandoli del libro in cui succede il fattaccio (forse il fatto che le edizioni Fanucci costano un occhio della testa).</div>
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Elend era il mio preferito in assoluto. Io lo amavo di un amore vero, non so se mi spiego. Lui era un tipo che quando andava alle feste si portava dietro libri da leggere perchè danzare e stare in pubblico gli faceva schifo. Dopo avermi spezzato il cuore (è solo un modo di dire) in mille pezzettini mettendosi con la tipa che io detestavo a morte (una psicopatica imparanoiata che sente le voci), lo stronzetto ha avuto il coraggio di farsi staccare la testa quando ormai aveva la vittoria in pugno. Ovviamente l'autore doveva renderlo adorabile e farlo piacere a tutti per poi avere la sadica soddisfazione di farlo fuori e ridere alle nostre spalle. Io credevo che Martin fosse un maestro nel succhiare la felicità come un Dissennatore, ma c'è qualche altro suo illustre collega che nemmeno scherza.</div>
<div>
<br /></div>
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<b><i>4)Jake Chambers (Stephen King - L'Ultimo Cavaliere e La Torre Nera)</i></b></div>
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<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEht51YQE87yhfG2Zr1IwRhC0CanDWpHcjIAmVjt328ZJk7TPGZIJZ7MCRr_8gJUcvH5bfXA6u9aH_n1syS-UAR1CyhyphenhyphenP1_ypY-0L0aXjP01ydVn2lhGeNraG2Hc1Z404V1TnH20Mfzf298/s1600/dark-tower-cover.jpeg" imageanchor="1" style="clear: right; float: right; margin-bottom: 1em; margin-left: 1em;"><img border="0" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEht51YQE87yhfG2Zr1IwRhC0CanDWpHcjIAmVjt328ZJk7TPGZIJZ7MCRr_8gJUcvH5bfXA6u9aH_n1syS-UAR1CyhyphenhyphenP1_ypY-0L0aXjP01ydVn2lhGeNraG2Hc1Z404V1TnH20Mfzf298/s1600/dark-tower-cover.jpeg" height="320" width="212" /></a>Eh, ragazzi miei, quello di Jake Chambers è un record. Muore due volte nel corso della stessa saga e tutte e due le volte è devastante. Non aiuta nemmeno il fatto che Jake sia poco più che un bambino e che Stephen King sia un maestro nel descrivere l'infanzia e la prima adolescenza (certe volte con gli adulti se la cava meno, ma è sublime con i ragazzini). La prima morte di Jake in realtà è per me la più toccante, perché arriva completamente inaspettata. Non sto qui a descrivere il complicatissimo universo in cui si ambienta la saga della Torre Nera perchè non saprei da dove cominciare, è un casino, finirei per confondermi le idee da sola. La seconda volta che J.C. muore invece è quasi scontato che lo faccia, visto che è il destino di tutti quelli che incrociano il cammino di Roland di Gilead. La cosa che più centrifuga il cervello dl lettore è che in una sorta di epilogo della vicenda, troviamo Jake ancora vivo e felice. Su questa cosa sono ancora confusa. No, ma la verità è che sto ancora pregando in ginocchio affinché qualcuno si decida a produrre una cazzo di versione cinematografica di questi libri.</div>
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<b><i>5)Ilkar (James Barclay - Elfsorrow)</i></b></div>
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<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEi1xGYk9zLYRyuZYqBj_1V5YFqFlYdrumWIcMFOn2KwRUVs1w8kb92T1C-XkP6kQr32D9qWIF6RjMw_LzbKZyn-23eod6-fMz3IlYLFaWnd5Th4RwKz9_j0o7fNUetMf0gKFTZ6GS3hbL0/s1600/1301585177_magicfields_cover_artwork_1_1.jpg" imageanchor="1" style="clear: left; float: left; margin-bottom: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEi1xGYk9zLYRyuZYqBj_1V5YFqFlYdrumWIcMFOn2KwRUVs1w8kb92T1C-XkP6kQr32D9qWIF6RjMw_LzbKZyn-23eod6-fMz3IlYLFaWnd5Th4RwKz9_j0o7fNUetMf0gKFTZ6GS3hbL0/s1600/1301585177_magicfields_cover_artwork_1_1.jpg" height="320" width="209" /></a>Bon, probabilmente in Italia questa saga la conosciamo io e la signora della libreria Giunti al Punto che me la vende. Stop. </div>
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Per quel che mi concerne è una storia ampiamente sottovalutata, ma non ci si può aspettare nulla nel marasma di lerciume in cui ultimamente è sprofondata la letteratura fantasy (ce l'ho con i vampiri luccicanti del cazzo, con i romanzetti distopici con pretese educative, fate e fatuncole varie, angeli caduti del menga, zombie e licantropi. Ogni riferimento, tra gli altri, a Twilight e Hunger Games è puramente intenzionale).</div>
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tornando a noi, Ilkar è un elfo un po' balengo che fa parte di un gruppo di mercenari che si fanno chiamare "La Compagnia del Corvo". Per dire, Ilkar è uno dei pochi fortunati membri della compagnia, tanto che riesce a sopravvivere dopo il primo libro. Nelle prime pagine uno dopo l'altro cadono tre quarti dei membri del Corvo e quelli che rimangono sono i più rincoglioniti e codardi. In un modo o nell'altro se la cavano, sopravvivono a infanticidi di vario genere e massacri più o meno estesi, fino a quando il lettore tristemente capisce che prima o poi schiatterà un altro dei protagonisti. Quella di Ilkar non è una morte che stupisce, ma infastidisce.</div>
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<b><i>6)Robb Stark (George R.R. Martin - I fiumi della guerra, ossia uno dei tanti libri in cui questa versione di ASOIAF era divisa, per il gusto della Mondadori di succhiare quanti più soldi possibile dalle nostre tasche)</i></b></div>
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<table cellpadding="0" cellspacing="0" class="tr-caption-container" style="float: right; text-align: right;"><tbody>
<tr><td style="text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEg44DhCJ8xOtTtQ4aAArqcx0lz2mgG5SEq2GOtvHgN_8Ch8te9tpY5_NwWBWJfAJk77mGCnCBQ7Hyz1EjwnX4zHMtvuKDyZwGQyZWCAWIwIL2wEnvmH9EjenXJ9_J-9doupyYifxyj5eX8/s1600/Robb-Stark-robb-stark-34361139-1738-978.jpg" imageanchor="1" style="clear: right; margin-bottom: 1em; margin-left: auto; margin-right: auto;"><img border="0" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEg44DhCJ8xOtTtQ4aAArqcx0lz2mgG5SEq2GOtvHgN_8Ch8te9tpY5_NwWBWJfAJk77mGCnCBQ7Hyz1EjwnX4zHMtvuKDyZwGQyZWCAWIwIL2wEnvmH9EjenXJ9_J-9doupyYifxyj5eX8/s1600/Robb-Stark-robb-stark-34361139-1738-978.jpg" height="225" width="400" /></a></td></tr>
<tr><td class="tr-caption" style="text-align: center;">Robb Stark pianifica la sua morte</td></tr>
</tbody></table>
Questa morte l'ho volutamente lasciata per ultima. Ancora mi provoca crisi isteriche e scatti d'ira, e dire che ormai l'ho letta ben otto anni fa. Dato il mio approccio non convenzionale ad ASOIAF, per una serie di ragioni (ignoravo che fosse una saga), mi sono ritrovata a leggere il libro con le Nozze Rosse dentro. Atroce sofferenza e tormento già provati in prima lettura, che si sono recentemente risvegliati dopo la visione della correlata puntata di Game Of Thrones. Robb Stark era la speranza per il futuro, era la luce in fondo al tunnel (quando ancora credevo che in fondo al tunnel di Martin ci potesse essere una luce), il baluardo di nobiltà e onore in un mondo schifoso. </div>
<div>
Pensandoci ora la mia ingenuità mi intenerisce. Non avevo ancora la percezione delle sfumature di crudeltà che lo zio George spesso e volentieri raggiunge. Robb non era un POV nei libri, ma non per questo lo sia amava di meno. Con quella madre odiosa e asfissiante, il padre morto, le sorelle disperse e i fratelli creduti morti, Robb sembrava ragionevolmente uno di quei personaggi che l'autore non avrebbe ulteriormente torturato. </div>
<div>
Nei miei momenti di maggiore sconforto GoT-Related, spero ancora che Robb salti fuori urlando "Stronzi, c'avevate creduto!".<br />
Beata ingenuità!<br />
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<br /></div>
<div>
<br /></div>
Sister Of Demonshttp://www.blogger.com/profile/11611439562356604433noreply@blogger.com1tag:blogger.com,1999:blog-3108027862551427425.post-91066702696096441872014-03-17T18:53:00.000+01:002014-03-17T18:53:41.541+01:00Doctor Who: perché non ve lo potete perdere!<span style="font-family: Trebuchet MS, sans-serif;">Lo so, lo so... chiedo umilmente perdono sin da ora, ma il blogghino sul Dottore me lo dovete concedere, mi dispiace. Oddio, non è che proprio mi dispiace, in realtà!</span><br />
<span style="font-family: Trebuchet MS, sans-serif;"><br /></span>
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhh8Bx9DODzP05A5AKElEfKrcqIwfNGJmyoyiZcQOlZ1MzXLEdsDaAf6le8Uk0B-NAOxAZEZOD1tgAzSL-qjqEJ53JPnRe_RPZ2hnKvvjzHL3_NjxzqzLOv7Epbf9xDeTQKF-H6jDzqTQI/s1600/dw_new_logo_512.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhh8Bx9DODzP05A5AKElEfKrcqIwfNGJmyoyiZcQOlZ1MzXLEdsDaAf6le8Uk0B-NAOxAZEZOD1tgAzSL-qjqEJ53JPnRe_RPZ2hnKvvjzHL3_NjxzqzLOv7Epbf9xDeTQKF-H6jDzqTQI/s1600/dw_new_logo_512.jpg" height="180" width="320" /></a></div>
<span style="font-family: Trebuchet MS, sans-serif;"><br /></span>
<span style="font-family: Trebuchet MS, sans-serif;">In poche parole vi riassumo di cosa si tratterebbe: è la <b>serie tv fantascientifica</b> più longeva della storia, e per la precisione il 23 novembre 2013 ha compiuto ben 50 anni (non continuativi, ma sempre 50 sono). Il protagonista è questo alieno, il <b>Dottore</b> del titolo, originario del pianeta Gallifrey: è un <b>Signore del Tempo</b>, questa la sua "razza", ed è molto simile a noi, se non per qualche piccolo dettaglio (ha infatti due cuori!). Il Dottore <b>viaggia nel tempo e nello spazio</b> grazie alla sua astronave, che ha la particolarità di essere più grande all'interno che all'esterno, e di potersi cammuffare per mimetizzarsi con l'esterno. Purtroppo, o per fortuna, è rimasta bloccata nella forma di una cabina telefonica della polizia, di quelle che si trovavano ovunque in Gran Bretagna fino agli anni 60. Si chiama <b>T.A.R.D.I.S.</b>: Time and Relative Dimensions in Space, e sì, è "femmina". Raramente viaggia solo, e si porta sempre dietro dei "compagni" o "<b>companion</b>": generalmente donne, giovani e carine quanto forti e intelligenti, ma anche uomini coraggiosi e simpatici. La particolarità del Dottore è la capacità di <b>rigenerarsi</b>, e può farlo 12 volte in un ciclo di vita: quando sta per morire può attivare una sorta di processio biologico per "rinascere" in un nuovo corpo e continuare ad esplorare l'universo.</span><br />
<span style="font-family: Trebuchet MS, sans-serif;"><br /></span>
<table align="center" cellpadding="0" cellspacing="0" class="tr-caption-container" style="margin-left: auto; margin-right: auto; text-align: center;"><tbody>
<tr><td style="text-align: center;"><a href="https://31.media.tumblr.com/221bacbab1c5c20e4f9e5f2d5344f6d3/tumblr_mwn8n8CAKS1rp0ymoo1_r1_500.gif" imageanchor="1" style="margin-left: auto; margin-right: auto;"><img border="0" height="62" src="https://31.media.tumblr.com/221bacbab1c5c20e4f9e5f2d5344f6d3/tumblr_mwn8n8CAKS1rp0ymoo1_r1_500.gif" width="320" /></a></td></tr>
<tr><td class="tr-caption" style="text-align: center;"><span style="font-family: Trebuchet MS, sans-serif;">Undici Dottorini salterini</span></td></tr>
</tbody></table>
<span style="font-family: 'Trebuchet MS', sans-serif;">Questo è il succo più ristretto che vi potevo dire. </span><br />
<span style="font-family: 'Trebuchet MS', sans-serif;">Doctor Who è una serie in cui virtualmente è possibile fare di tutto, da una scena nell'antica Roma ad una in una nave futuristica, passando per Versailles e la Londra dei giorni nostri. È praticamente <b>rinnovabile all'infinito</b>: quando l'attore principale ha finito il suo ciclo, basta prenderne un altro, e così i companion. È il prodotto dalle <b>potenzialità esponenziali</b>, costosissimo ma bello anche con pochi spiccioli, basato sul <b>cambiamento continuo</b>, se non per i fondamentali, e per questo soverchia il cliché per cui se cambi cast o cambi soggetto, la tua serie è morta. È un'<b>idea geniale</b> e un <b>business da sogno</b> (come direbbe Briatore).</span><br />
<span style="font-family: 'Trebuchet MS', sans-serif;"><br /></span>
<table align="center" cellpadding="0" cellspacing="0" class="tr-caption-container" style="margin-left: auto; margin-right: auto; text-align: center;"><tbody>
<tr><td style="text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEispgFfb2MN9vr7xLLUGpk1JSqM4yfEsKWZd1ESbnM-55WxdB-rWVL1GLJZ1WnMfg8bszq5j6tfKxaavWngRvKwyh8H_InCHDbIeqK8hR4-sdnLzBobuzzWgaynW2S-Fj2ePqp6f7ldsjY/s1600/crozza+briatore.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: auto; margin-right: auto;"><img border="0" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEispgFfb2MN9vr7xLLUGpk1JSqM4yfEsKWZd1ESbnM-55WxdB-rWVL1GLJZ1WnMfg8bszq5j6tfKxaavWngRvKwyh8H_InCHDbIeqK8hR4-sdnLzBobuzzWgaynW2S-Fj2ePqp6f7ldsjY/s1600/crozza+briatore.jpg" height="176" width="320" /></a></td></tr>
<tr><td class="tr-caption" style="text-align: center;"><span style="font-family: Trebuchet MS, sans-serif;">Crozza-Briatore, forse nell'armadio della TARDIS</span></td></tr>
</tbody></table>
<span style="font-family: 'Trebuchet MS', sans-serif;">Ed ecco che qui mi direte: e la magagna? Beh, signore e signori, questa è la BBC. Ci faranno anche i soldi, ma sfruttano se non altro una serie di punta per fare cose belle. Doctor Who è associato a programmi educativi nelle scuole (era stato lanciato, ad esempio, un concorso di scrittura per le classi elementari), incoraggia la lettura, fa conoscere la storia (e gli inglesi sono bravi con queste cose, basti pensare a Horrible Histories).</span><br />
<span style="font-family: 'Trebuchet MS', sans-serif;"><br /></span>
<table align="center" cellpadding="0" cellspacing="0" class="tr-caption-container" style="margin-left: auto; margin-right: auto; text-align: center;"><tbody>
<tr><td style="text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEiUp6bvq1M6CQ_Xpg3SV5FP3yTonJSDEDH29bcxo1F6rK8xb7JY9uTMYxWDWOIiPG7o9rdJPRsS7ECAaKFpgQ_Cln1RfzfGNvU6wWr7vtTCe2FcD1J0q90M5uPmEU9h9efReEpec45D5Y0/s1600/PA090198.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: auto; margin-right: auto;"><img border="0" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEiUp6bvq1M6CQ_Xpg3SV5FP3yTonJSDEDH29bcxo1F6rK8xb7JY9uTMYxWDWOIiPG7o9rdJPRsS7ECAaKFpgQ_Cln1RfzfGNvU6wWr7vtTCe2FcD1J0q90M5uPmEU9h9efReEpec45D5Y0/s1600/PA090198.jpg" height="240" width="320" /></a></td></tr>
<tr><td class="tr-caption" style="text-align: center;"><span style="font-family: Trebuchet MS, sans-serif;">Soldi! Soldi! Soldi! cantava la canzone.</span></td></tr>
</tbody></table>
<span style="font-family: 'Trebuchet MS', sans-serif;">Ma, arrivando al punto, cosa è in realtà, per il pubblico, il Dottore?</span><br />
<span style="font-family: 'Trebuchet MS', sans-serif;">Il Dottore è un eroe che può fare di tutto. Può farti incontrare degli eroi del passato, può portarti nel futuro più impensabile, può persino farti tornare in tempo per tè... forse. Ti rende curioso, ti fa chiedere il perché delle cose, ti aiuta ad arricchirti mentalmente e personalmente. Sa farti capire quanto sei importante, anche se sei solo una goccia nell'oceano, una molecola nell'universo. Non si batte con la violenza, ma con l'intelligenza. Non ha superpoteri, ma ha due cuori, per amare un po' di più. </span><br />
<span style="font-family: 'Trebuchet MS', sans-serif;">Credo che, per me, sia qualcosa che mi aiuta a vivere meglio, anche se "è solo televisione". Mi fa sognare, mi fa credere in me stessa, mi da la capacità di fare tante cose che prima non avrei neanche considerato. Insomma, trovo che sia una cosa bellissima! E quindi vi consiglio di guardarlo, perché le cose belle aiutano le persone a creare cose belle per la generazione futura, e ne abbiamo bisogno (soprattutto dopo il ciofecone di Sorrentino!).</span><br />
<span style="font-family: 'Trebuchet MS', sans-serif;"><br /></span>
<table align="center" cellpadding="0" cellspacing="0" class="tr-caption-container" style="margin-left: auto; margin-right: auto; text-align: center;"><tbody>
<tr><td style="text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEiNGHVG5MzaXQHQ6xirvcHY2krTUX0jv9ki4jT1KlQiNYp6toh8I3J-9C6Gs0cNDwsuPFNOVmNZ2LwghT_4WdbmesIij6qZFiZoIzvev4SBsoNEmHSu13tDMML8XmC0FvOxPQk8Jhin4cQ/s1600/tumblr_n2jgbf7Bv61qj4m78o2_250.png" imageanchor="1" style="margin-left: auto; margin-right: auto;"><img border="0" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEiNGHVG5MzaXQHQ6xirvcHY2krTUX0jv9ki4jT1KlQiNYp6toh8I3J-9C6Gs0cNDwsuPFNOVmNZ2LwghT_4WdbmesIij6qZFiZoIzvev4SBsoNEmHSu13tDMML8XmC0FvOxPQk8Jhin4cQ/s1600/tumblr_n2jgbf7Bv61qj4m78o2_250.png" /></a></td></tr>
<tr><td class="tr-caption" style="text-align: center;"><span style="font-family: Trebuchet MS, sans-serif;">900 anni nel tempo e nello spazio e non ho mai incontrato nessuno che non fosse importante <3</span></td></tr>
</tbody></table>
<span style="font-family: 'Trebuchet MS', sans-serif;">Vi lascio alla descrizione più bella di un personaggio che si possa sentire, e che dovrebbe credo incuriosirvi e farvi riflettere sui nostri modelli ed eroi. Ecco una traduzione:</span><br />
<span style="font-family: 'Trebuchet MS', sans-serif;"><br /></span>
<blockquote class="tr_bq">
<span style="font-family: 'Trebuchet MS', sans-serif;"><i>"È difficile parlare dell'importanza di un eroe immaginario. Gli eroi sono importanti, gli eroi ci dicono qualcosa su noi stessi. I libri di storia ci dicono chi eravamo e i documentari ci dicono chi siamo ora, ma gli eroi ci dicono chi vogliamo essere. E molti dei nostri eroi mi deprimono. Ma q</i></span><i style="font-family: 'Trebuchet MS', sans-serif;">uando hanno creato questo eroe, in particolare, non gli hanno dato un'arma da fuoco. Gli hanno dato un cacciavite, per riparare le cose. Non gli hanno dato un carro armato o una macchina da guerra o un X wing, gli hanno dato una cabina con un telefono per chiamare aiuto. E non gli hanno dato un superpotere o orecchie a punta o un raggio di calore, gli hanno dato un cuore in più. Gli hanno dato due cuori, e questa è una cosa straordinaria. Non ci sarà mai un momento in cui non avremo bisogno di un eroe come il Dottore"</i></blockquote>
<span style="font-family: Trebuchet MS, sans-serif;"><span style="font-size: x-small;">Trovate il video <a href="http://youtu.be/X3IgCJ05nVM?t=27m55s">a questo link</a></span></span>Michela Dochttp://www.blogger.com/profile/07253953787088938241noreply@blogger.com2tag:blogger.com,1999:blog-3108027862551427425.post-8289850854244682802014-03-16T11:45:00.000+01:002014-03-18T09:38:35.533+01:00Morte a Pemberley: in verità vi dico che non fa così schifo!<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<br /></div>
<table align="center" cellpadding="0" cellspacing="0" class="tr-caption-container" style="margin-left: auto; margin-right: auto; text-align: center;"><tbody>
<tr><td style="text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjf7xCIx_5y1Pnus5uSCtUSvSnV3wJZ3d5UwD6S2EezB37LxvfVtLDoaOFz-TF46IbhHIXOUUvnt5071JlYAVpQnibgoHoM_7wUwsKVrJm2nbHjPjSQoKB9ZuahZhjpkXmYx508oOrFMhU/s1600/cover.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: auto; margin-right: auto;"><img border="0" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjf7xCIx_5y1Pnus5uSCtUSvSnV3wJZ3d5UwD6S2EezB37LxvfVtLDoaOFz-TF46IbhHIXOUUvnt5071JlYAVpQnibgoHoM_7wUwsKVrJm2nbHjPjSQoKB9ZuahZhjpkXmYx508oOrFMhU/s1600/cover.jpg" height="320" width="208" /></a></td></tr>
<tr><td class="tr-caption" style="text-align: center;">Copertina italiana del romanzo, edito da Mondadori</td></tr>
</tbody></table>
<div style="text-align: center;">
<br /></div>
<div style="text-align: center;">
<span style="text-align: center;">By SisterOfDemons</span></div>
<div>
<div style="text-align: left;">
Dopo aver sentito peste e corna di <i><b>Morte a Pemberley</b></i>, complice anche la <a href="http://en.wikipedia.org/wiki/Death_Comes_to_Pemberley_(TV_series)">serie TV in tre parti targata BBC</a> che invece è molto carina, mi sono armata di libro, pazienza e cattive intenzioni, pronta a stroncare questo "ennesimo oltraggio" alla memoria di <b><i>Jane Austen</i></b>, sempre sia lodata.</div>
<div style="text-align: left;">
Quello che invece ho trovato è stato un romanzo scorrevole, certamente non brillante per originalità e lontano duemila anni luce dall'opera da cui prende spunto, ma comunque piacevole da leggere (ci ho messo un paio d'orette).</div>
</div>
<div>
<div style="text-align: left;">
Non sto qui a raccontare la trama, basti sapere che <i><b>Morte a Pemberley</b></i> si prefigge di essere un sequel di <i><b>Orgoglio e Pregiudizio</b></i>, pertanto ritroviamo i medesimi protagonisti, con l'aggiunta di qualche personaggio originale che, devo ammettere, <i><b>P. D. James</b></i> è riuscita perfettamente a "incastrare" nella vicenda. La storia si svolge sei anni dopo il matrimonio di <i style="font-weight: bold;">Elizabeth e Darcy</i>, che ritroviamo con prole al seguito, immersi in una vita coniugale felice e paciosa, ma sempre con lo spettro di una qualche "questione irrisolta" tra i signori Darcy e i coniugi <b><i>Wickham</i></b>. Dopo un capitolo iniziale in cui si fa il punto sulla situazione matrimoniale delle sorelle Bennet, si passa subito all'azione, con un evento tragico che arriva a Pemberley a sconvolgere i piani dei padroni di casa, che poveracci, volevano solo dare un ballo.</div>
</div>
<div>
<table cellpadding="0" cellspacing="0" class="tr-caption-container" style="float: left; text-align: right;"><tbody>
<tr><td style="text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjnny35I6h-j5EOaysXARefrfoKgPJKU0x-HJQZNs9jiCOyrIK6v5EaJg3QFq_T0jGd9WaHdwSP0kHRCTGeH91YNeKBtIx0JVzJQ5gIcet6qy7tO70-_WehY_k8YMrEZDkJEN8aUpANEH4/s1600/Morte-a-Pemberley-copertina.jpg" imageanchor="1" style="clear: left; margin-bottom: 1em; margin-left: auto; margin-right: auto;"><img border="0" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjnny35I6h-j5EOaysXARefrfoKgPJKU0x-HJQZNs9jiCOyrIK6v5EaJg3QFq_T0jGd9WaHdwSP0kHRCTGeH91YNeKBtIx0JVzJQ5gIcet6qy7tO70-_WehY_k8YMrEZDkJEN8aUpANEH4/s1600/Morte-a-Pemberley-copertina.jpg" height="152" width="400" /></a></td></tr>
<tr><td class="tr-caption" style="text-align: center;">Matthew Goode-Wickham, Darcy, Elizabeth e Jenna Coleman-Lydia</td></tr>
</tbody></table>
<div style="text-align: left;">
In tutta sincerità mi danno fastidio queste spiccate manifestazioni di epigonismo, determinate opere sono uniche e irripetibili e a primo impatto si potrebbe dedurre che solo un pazzo senza coscienza potrebbe avere il coraggio di cimentarsi in tale impresa, destinata già in partenza ad essere un fallimento. Orgoglio e Pregiudizio certamente vanta numerosissime trasposizioni apocrife, con varie gradazioni di demenzialità e bruttezza, ma un sequel diretto sembra quantomeno un gesto azzardato.</div>
</div>
<div>
<div style="text-align: left;">
Sono state rilevate numerose pecche e altrettanti difetti, su tutti il fatto che i personaggi sarebbero snaturati del loro spirito originale, che per esempio Elizabeth e Darcy siano solo delle pallide copie dei loro corrispettivi austeniani e via discorrendo. In parte è certamente vero, ma se volessi addentrarmi in tale disquisizione occorrerebbero fiumi di inchiostro e almeno quindici ore di dibattito, pertanto non mi pare il caso. Quello che posso dire in difesa del romanzo è che certamente i personaggi sono differenti, credo che nessuno con un minimo di ragionevolezza si aspettasse di ritrovare la Austen nel libro della James, ma nemmeno per sogno. Personalmente sapevo benissimo a cosa andavo incontro leggendolo, ero veramente consapevole di avere tra le mani nulla più che un piacevole mezzo di divertimento.</div>
</div>
<div>
<div style="text-align: left;">
Ho letto in giro che questo libro era un oltraggio, un insulto, una catastrofe, una piaga per l'umanità, un crimine contro la letteratura...insomma, avete capito. </div>
</div>
<div>
<div style="text-align: left;">
Niente di tutto ciò.</div>
</div>
<div>
<div style="text-align: left;">
L'autrice stessa ci tiene a informare il lettore di non avere la pretesa di avvicinarsi nemmeno lontanamente alla Austen, scherzosamente le chiede anche scusa per aver inserito dettagli che la Jane avrebbe gradito sicuramente pochissimo.</div>
</div>
<div>
<div style="text-align: left;">
Secondo la mia personalissima e di sicuro contestabile opinione, <i><b>Morte a Pemberley</b></i> è niente di più di uno sfizio che un'anziana e prolifica scrittrice come la James si è voluta togliere. Insomma, questo libro è un'enorme fanfiction, leggera e divertente, che fa la sua porca figura e assolve il suo onesto compito, intrattenendo il lettore annoiato. </div>
</div>
<div>
<table cellpadding="0" cellspacing="0" class="tr-caption-container" style="float: right; margin-left: 1em; text-align: right;"><tbody>
<tr><td style="text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjew1V9tuf83IVrUAqcZS3_npUo3ySeR2NKE1DbBjQz2zSjbdCneE6ml9rNkaDRjGFVGIb3w8ZuP2X-oJGE8odxCWENrpr34YqqBqqc_ehAqPGCa41P4v_7XDCmNYn7fF6-YnylFyfZQkM/s1600/screenshot-from-2013-12-28-013157.jpg" imageanchor="1" style="clear: right; margin-bottom: 1em; margin-left: auto; margin-right: auto;"><img border="0" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjew1V9tuf83IVrUAqcZS3_npUo3ySeR2NKE1DbBjQz2zSjbdCneE6ml9rNkaDRjGFVGIb3w8ZuP2X-oJGE8odxCWENrpr34YqqBqqc_ehAqPGCa41P4v_7XDCmNYn7fF6-YnylFyfZQkM/s1600/screenshot-from-2013-12-28-013157.jpg" height="223" width="400" /></a></td></tr>
<tr><td class="tr-caption" style="text-align: center;">Eleanor Tomlinson-Georgiana e James Norton-Henry Alveston</td></tr>
</tbody></table>
<div style="text-align: left;">
Non sono proprio riuscita ad odiare questo libro, nonostante fossi partita veramente carica di cattiveria. Forse il succo della questione è che mi sono dedicata alla lettura con delle aspettative che rasentavano lo zero assoluto e con inciso in testa il fatto che <i><b>NON stavo leggendo Jane Austen</b></i><i>. </i>La realtà è che è estremamente difficile deludere le aspettative quando di aspettative non se ne hanno, me ne rendo conto, quindi in questo modo ho potuto procedere in tutta tranquillità e godermi una vicenda simpatica e ho potuto apprezzare <b><i>Georgiana Darcy</i></b> e il suo spasimante <b><i>Henry Alveston</i></b> in tutta la loro estrema pucciosità. L'avvocatuccio in questione è una personcina che si fa amare, costruito a tavolino appositamente per rispondere alle esigenze di Miss Darcy e anche l'unico a cui viene dedicato un pizzico di impegno e che pertanto viene dotato di introspezione psicologica, seppur non del tutto entusiasmante.</div>
</div>
<div>
<div style="text-align: left;">
Ma mi spingerò oltre, dicendo che non solo la James ha fatto bene il suo compitino togliendosi il suo sfizietto personale, ma che ha anche avuto l'enorme merito di limitare al minimo la molesta presenza di <b><i>Lydia</i></b> e di eliminare quasi del tutto <b><i>Mrs Bennet</i></b>, che viene nominata spesso, ma che non appare mai.</div>
</div>
<div>
<div style="text-align: left;">
Poi è ovvio, i personaggi si mostrano in tutta la loro bidimensionalità, alcuni sono veramente l'inspidità fatta persona, come nel caso dei coniugi <b><i>Bingley</i></b>, che infatti molto saggiamente sono stati quasi del tutto eliminati dalla summenzionata serie BBC. Questa scarsa cura per il background si spiega chiaramente con il fatto che i protagonisti sono tutti conosciuti e che nessuno che non ha letto/visto Orgoglio e Pregiudizio si farebbe mai passare per l'anticamera del cervello l'idea di comprarsi Morte a Pemberley. In conclusione mi sento di dire che il mio pomeriggio l'ho felicemente occupato con una letturina per niente impegnativa o pretenziosa, se vogliamo anche stupidella, ma che non ha la minima presunzione di paragonarsi all'originale, essendo semplicemente un grazioso omaggio. Le tre puntate di <b><i>Death comes to Pemberley</i></b> della BBC sono di certo ben più strutturate e approfondite, essendo questo uno di quei rari casi in cui la trasposizione televisiva supera la sua fonte. Tutto ciò sicuramente anche grazie alla presenza di un cast di tutto rispetto, con la conferma che anche dai progetti tutto sommato poco entusiasmanti, se posti in mani capaci, può venir fuori qualcosa di buono.</div>
</div>
<div>
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<br /></div>
<table align="center" cellpadding="0" cellspacing="0" class="tr-caption-container" style="margin-left: auto; margin-right: auto; text-align: center;"><tbody>
<tr><td style="text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjVptrUR5tr-o5oKCpULGb2_WHcKF0RMDbNUsNig46pSv6DzjhO8JlveFLda7gYNz2LCLN8FUnzRiLUE9RLrIzgvnkS6OKuA0MtU8_cVKXi7piXtysh1BTUD-LYReXdnw6O4UKtdEbN0_M/s1600/pemberley_2772064b.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: auto; margin-right: auto;"><img border="0" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjVptrUR5tr-o5oKCpULGb2_WHcKF0RMDbNUsNig46pSv6DzjhO8JlveFLda7gYNz2LCLN8FUnzRiLUE9RLrIzgvnkS6OKuA0MtU8_cVKXi7piXtysh1BTUD-LYReXdnw6O4UKtdEbN0_M/s1600/pemberley_2772064b.jpg" height="165" width="400" /></a></td></tr>
<tr><td class="tr-caption" style="text-align: center;">Matthew Rhys-Darcy e Anna Maxwell Martin-Elizabeth</td></tr>
</tbody></table>
<div style="text-align: left;">
<br /></div>
</div>
<div>
<div style="text-align: left;">
<br /></div>
</div>
Sister Of Demonshttp://www.blogger.com/profile/11611439562356604433noreply@blogger.com2tag:blogger.com,1999:blog-3108027862551427425.post-16592547259288659642014-03-13T15:22:00.002+01:002014-03-13T16:23:33.034+01:00Da "Her" a Black mirror<div class="MsoNormal">
Ho una cotta per Spike Jonze, sceneggiatore e regista di "Her".</div>
<div class="MsoNormal">
<br /></div>
<table align="center" cellpadding="0" cellspacing="0" class="tr-caption-container" style="margin-left: auto; margin-right: auto; text-align: center;"><tbody>
<tr><td style="text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjQV-oHNcTVwH4iMat6AaWWH1L6g0OG5I9kbRavwG4LYOWq6RzpSBN6-b1DXk2LVO97bHv8TujdFImlex2g24KYbJQKkQB3g5bUQhPit2IdUr8XVuFgzXrL7Bk63NnE8VpppB_xZqpU-4gL/s1600/a_560x0.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: auto; margin-right: auto;"><img border="0" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjQV-oHNcTVwH4iMat6AaWWH1L6g0OG5I9kbRavwG4LYOWq6RzpSBN6-b1DXk2LVO97bHv8TujdFImlex2g24KYbJQKkQB3g5bUQhPit2IdUr8XVuFgzXrL7Bk63NnE8VpppB_xZqpU-4gL/s1600/a_560x0.jpg" height="400" width="387" /></a></td></tr>
<tr><td class="tr-caption" style="text-align: center;">Spike Jonze in tutto il suo splendore dolcioso (per l'angolo gossip segnalo che è stato sposato con Sofia Coppla)</td></tr>
</tbody></table>
<br />
<div class="MsoNormal">
Premessa necessaria per dire come mai ho deciso di parlare di un film che
di inglese non ha nulla, ma che mi è piaciuto molto, quindi condividerò in
questo spazio il mio pensiero e volendo accostarlo a una serie tv inglese (ma
va?) che tratta lo stesso tema: la “deriva” tecnologia che rende sempre più
stretto il rapporto uomo-macchina e che in un futuro non lontano potrebbe portare a
paradossi, a volte grotteschi. Ok, detta così sembra il solito film
catastrofista alla Matrix: le macchine ci distruggeranno ecc ecc… Ma non è così.</div>
<div class="MsoNormal">
Her è la storia di Theodore (Joaquin Phoenix), timido,
dolce, impacciato e con evidenti problemi ad affrontare le relazioni con l’altro
sesso che per lavoro fa quello che un tempo era definito “lo scrivano”. Lui
scrive lettere per gli altri. Le detta a un computer scrivendo cose
personalissime (e dolcissime) come se fossero state scritte effettivamente dal
mittente che si è rivolto a lui per questo “servizio” che è fornito dal sito:
beatifulhandwrittenletters.com. Un lavoro in cui è bravissimo in quanto le sue
lettere sono delle vere e proprie poesie. Sa capire gli altri, entrare in contatto
con loro ed esprimersi come loro si esprimerebbero. Però, e c’è ovviamente un
però, mentre quando si tratta dei sentimenti degli altri, Theodore sembra a suo
agio, per quanto riguarda la sua vita sentimentale è un vero e proprio
disastro. E’ reduce da un divorzio doloroso e non del tutto superato e vive
isolato dal mondo. Una vita alienata la sua, con un’unica amica Amy (Amy Adams irriconoscibile),
anche lei con vari problemi relazionali, e immersa in un mondo asettico e
futuristico dove il progresso tecnologico ha di molto facilitato la vita dell’uomo,
ma l’ha anche reso più dipendente da essa e più isolato dagli altri. Quello che
colpisce di questa Los Angeles del futuro (ambientata in parte nella vera Los Angeles
e in parte a Shangai) è il fatto che ogni elemento futuristico è probabile e
possibile, facile da immaginare per noi oggi. Ad esempio tutta l’attività lavorativa
e ludica di Theodore avviene attraverso un piccolo palmare touch con il quale
comunica tramite un auricolare, impartendo per lo più comandi vocali, niente di
diverso da Siri della Apple per esempio. </div>
<div class="MsoNormal">
<br /></div>
<div class="MsoNormal">
<br /></div>
<div class="MsoNormal">
<br /></div>
<table align="center" cellpadding="0" cellspacing="0" class="tr-caption-container" style="margin-left: auto; margin-right: auto; text-align: center;"><tbody>
<tr><td style="text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjVQPfc7LcLV8F3JjXa1m0VkZUXTZwRWdsJMZAyoIdodMFOpsI6NSmhEnF6Cn-ZccPYGTrZvz1OwbP7hV571p4Hk4c7TWNSBOEXOgI-tSzQWOexsv42k-37hQ1qeUvhv9k8ZI66TW1nYaVe/s1600/her-film-poster-spike-jonze.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: auto; margin-right: auto;"><img border="0" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjVQPfc7LcLV8F3JjXa1m0VkZUXTZwRWdsJMZAyoIdodMFOpsI6NSmhEnF6Cn-ZccPYGTrZvz1OwbP7hV571p4Hk4c7TWNSBOEXOgI-tSzQWOexsv42k-37hQ1qeUvhv9k8ZI66TW1nYaVe/s1600/her-film-poster-spike-jonze.jpg" height="640" width="456" /></a></td></tr>
<tr><td class="tr-caption" style="text-align: center;">Poster di Her (In Italia esce con il titolo "Lei")</td></tr>
</tbody></table>
<div class="MsoNormal">
<br /></div>
<div class="MsoNormal">
<br /></div>
<div class="MsoNormal">
La vita solitaria di Theodore ha una svolta quando decide di
acquistare un nuovissimo sistema operativo, chiamato OS (il richiamo a iOS e
alla Apple è continuo anche nell’ambiente pulito, lineare e asettico in cui si
muovono i personaggi), che è un sistema che cresce ed evolve acquisendo nuove
esperienze, proprio come fa un essere umano. E’ Theodore che imposta il “sesso”
della voce e che imposta il suo “carattere” adeguandolo alle sue esigenze
rispondendo ad alcune domande personali nel momento dell’installazione. Da
questo punto in poi l’Os, che ha scelto di chiamarsi Samantha, vive di vita
propria: impara, cresce, conosce persone ed altri Os, prende iniziative per
conto di Theodore, compone musica per lui… insomma interagisce con lui e da lui
e con lui impara a scoprire il mondo. Non ci manca molto perché Theodore se ne
innamori. Lei è intelligente e divertente, un poì naïve e molto dolce. Tanto
che a un certo punto lo spettatore, come Theodore, si dimentica che non è una
persona in carne ed ossa ma è solo la voce di un sistema operativo. Certo, il
fatto che la sua voce sia quella riconoscibilissima di Scarlett Johannsson
aiuta a far dimenticare che è il computer che parla e non l’attrice stessa (in
tal proposito guardatelo in lingua originale perché in italiano ha l’indecente
doppiaggio di Micaela Ramazzotti). Termino qui l’analisi della trama, perché dire
di più toglierebbe il gusto di guardare il film. </div>
<div class="MsoNormal">
<br /></div>
<table align="center" cellpadding="0" cellspacing="0" class="tr-caption-container" style="margin-left: auto; margin-right: auto; text-align: center;"><tbody>
<tr><td style="text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhcd6cm_9i9TgYImJkWN0o7ZwewQ2Ah7okQVrETloQ4fBIaIvy3dHBz0SVvwq3B6pOe9rzRw7TsuWqFUUBG7uwt8_Gz05dGuc3gvGnM_D8XWZPzaVD8FK60vTk9JfrE2Tb9QdY1lPTmOThs/s1600/tumblr_n2cp8vHj9G1r8tyvto1_400.gif" imageanchor="1" style="margin-left: auto; margin-right: auto;"><img border="0" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhcd6cm_9i9TgYImJkWN0o7ZwewQ2Ah7okQVrETloQ4fBIaIvy3dHBz0SVvwq3B6pOe9rzRw7TsuWqFUUBG7uwt8_Gz05dGuc3gvGnM_D8XWZPzaVD8FK60vTk9JfrE2Tb9QdY1lPTmOThs/s1600/tumblr_n2cp8vHj9G1r8tyvto1_400.gif" /></a></td></tr>
<tr><td class="tr-caption" style="text-align: center;">Citazioni fighe da Her</td></tr>
</tbody></table>
<div class="MsoNormal">
Ciò che mi preme sottolineare e che mi ha colpita è che la
storia è narrata come una normale storia d’amore. Al di là di chi siano i
protagonisti la dinamica “di coppia” si svolge esattamente allo stesso modo. Al
di là delle filosofiche questioni “può una macchina provare sentimenti?” o “sarà
un sentimento o si comporta così perché è stata programmata?” quello su cui
viene posta l’attenzione è sempre l’uomo: le debolezze e le paure di Theodore,
la sua incapacità di avere nuove relazioni dopo quella con la ex moglie, il
cambiamento e la crescita di quest’ultima alla quale lui non è riuscito ad
adattarsi. Lo stesso, in un certo senso, gli capiterà con Samantha e porterà a
un finale amaro anche se non cupo. <br />
Inoltre l’unico protagonista della storia, per noi è Theodore. E’ solo lui che
vediamo sullo schermo –per ovvie ragioni- e Joaquin Phoenix regge benissimo un
film interamente sulle sue spalle. Lui è presente in ogni scena e il suo viso,
fin dalla lunghissima prima inquadratura in primo piano, è il mezzo attraverso
cui noi viviamo la storia, anche empaticamente. Come succede con i clienti per
i quali lui scrive le lettere, Theodore entra in contatto anche con noi e ci
sentiamo fin da subito vicini a lui (specie se stiamo guardando il film al
computer).<br />
Il tutto è scritto con straordinaria delicatezza (il premio oscar alla miglior
sceneggiatura originale è del tutto meritato) e accompagnato da una colonna
sonora che incanta fatta di dolci ballate e malinconici pezzi al pianoforte.</div>
<div class="MsoNormal">
<br /></div>
<br />
<div class="MsoNormal">
Veniamo ora al collegamento con la buona cara tv inglese con
la serie Black Mirror che è andato in onda su Channel 4 dal 2011 al 2013 e
anche su Sky dall’ottobre 2012 e su rai 4 dal novembre 2013. </div>
<div class="MsoNormal">
<br /></div>
<table align="center" cellpadding="0" cellspacing="0" class="tr-caption-container" style="margin-left: auto; margin-right: auto; text-align: center;"><tbody>
<tr><td style="text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEi8VRmHAC41Jc7SD8Xf5uxs44hkGctCBSVzPkKd9aoJHjFCHhxm8MNfXBSx9FIxsWcxVpWchbldZun3hnA6jPc-WuqAEXHZrj23Uj2F9FSKlni3k0GhjpxXKpMPVcqS5a33UvcxKlWn37ei/s1600/Black-Mirror-DVD-black-mirror-33681303-800-1119.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: auto; margin-right: auto;"><img border="0" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEi8VRmHAC41Jc7SD8Xf5uxs44hkGctCBSVzPkKd9aoJHjFCHhxm8MNfXBSx9FIxsWcxVpWchbldZun3hnA6jPc-WuqAEXHZrj23Uj2F9FSKlni3k0GhjpxXKpMPVcqS5a33UvcxKlWn37ei/s1600/Black-Mirror-DVD-black-mirror-33681303-800-1119.jpg" height="640" width="456" /></a></td></tr>
<tr><td class="tr-caption" style="text-align: center;">Black mirror season 1 dvd cover.</td></tr>
</tbody></table>
<div class="MsoNormal">
<br /></div>
<div class="MsoNormal">
La serie si
compone di due stagioni di tre episodi ciascuna, ogni episodio ha trama e cast
a se stante ma tutti seguono il fil rouge comune che è quello del black mirror
che è lo schermo nero dei nostri pc, smartophone, tv e tablet che è uno
specchio che riflette noi stessi e l’uso che facciamo della tecnologia. In particolare ogni episodio estremizza, fino
al limite del grottesco (limite che in certi casi viene anche superato nell’episodio 1x01 <i>The National Anthem </i>che
è davvero, davvero disturbante!), alcuni aspetti dell’evoluzione tecnologica e
come questa possa farci cambiare come individui e come società. </div>
<div class="MsoNormal">
Un episodio che mi ha molto ricordato Her è l’02x01, <i>Be right back</i>, che racconta di come una giovane donna (Hayley Atwell) si affidi a un nuovissimo servizio tecnologico per far rivivere il marito morto (Domhnall Gleeson) attraverso un software che, leggendo tutto ciò che lui ha “lasciato” in rete (sui social o nelle mail), riproduce la sua voce e la sua personalità facendolo agire come se fosse un essere vivo e pensante (diversamente da Her qui c’è anche il servizio “clone” che ti fa arrivare a casa una specie di robot che ha la pelle, gli occhi, i peli… e tutto il resto identici all’originale e infatti lo spediscono dentro una sorta di liquido amniotico che lo preserva intatto). </div>
<table align="center" cellpadding="0" cellspacing="0" class="tr-caption-container" style="margin-left: auto; margin-right: auto; text-align: center;"><tbody>
<tr><td style="text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhMH03HZnuQBlVupMQ0kPjEbk1CfF8ECiYSEQrINTAfKGGeXKyjx0Ra4JrjktJgazn_lEpgIyMDOiQW7TWVevZgSLqeUiFO_0rn-XEMFAU1JeQylUrwvejtgjrAOGQIuKv5GeLWVoLPCWz2/s1600/blackmirror.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: auto; margin-right: auto;"><img border="0" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhMH03HZnuQBlVupMQ0kPjEbk1CfF8ECiYSEQrINTAfKGGeXKyjx0Ra4JrjktJgazn_lEpgIyMDOiQW7TWVevZgSLqeUiFO_0rn-XEMFAU1JeQylUrwvejtgjrAOGQIuKv5GeLWVoLPCWz2/s1600/blackmirror.jpg" height="248" width="400" /></a></td></tr>
<tr><td class="tr-caption" style="text-align: center;">Hayley Atwell in black mirror </td></tr>
</tbody></table>
<div class="MsoNormal">
<br /></div>
<div class="MsoNormal">
Il tema di fondo è lo stesso, lo svolgimento
è abbastanza diverso. Però entrambi, film e serie tv, sono da vedere, secondo
me, per riflettere un attimo su rapporti umani prima che sul rapporto
uomo-tecnologia. </div>
<div class="MsoNormal">
Io almeno sono uscita arricchita da questa visione e non guardo il computer
allo stesso modo di prima.<o:p></o:p></div>
<div class="MsoNormal">
<br /></div>
<div class="MsoNormal">
Vi lascio il trailer della prima stagione di black mirror </div>
<div class="MsoNormal">
<br /></div>
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<iframe allowfullscreen='allowfullscreen' webkitallowfullscreen='webkitallowfullscreen' mozallowfullscreen='mozallowfullscreen' width='320' height='266' src='https://www.youtube.com/embed/pimqGkBT6Ek?feature=player_embedded' frameborder='0'></iframe></div>
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<span style="text-align: start;"><br /></span></div>
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<span style="text-align: start;"><br /></span></div>
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<span style="text-align: start;">e una scena di Her con una musica al piano che adoro.</span></div>
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<span style="text-align: start;"><br /></span></div>
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<iframe allowfullscreen='allowfullscreen' webkitallowfullscreen='webkitallowfullscreen' mozallowfullscreen='mozallowfullscreen' width='320' height='266' src='https://www.youtube.com/embed/RR2CgqdGSjE?feature=player_embedded' frameborder='0'></iframe></div>
<div class="MsoNormal">
<br />
e Spike alla conferenza stampa degli oscars... la dolcezza infinita!</div>
<div class="MsoNormal">
<br />
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<iframe allowfullscreen='allowfullscreen' webkitallowfullscreen='webkitallowfullscreen' mozallowfullscreen='mozallowfullscreen' width='320' height='266' src='https://www.youtube.com/embed/fN1BEOBz6Q8?feature=player_embedded' frameborder='0'></iframe></div>
<br />
E Spike che riceve l'oscar... ringraziando con vocina emozionata.<br />
<br />
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<iframe allowfullscreen='allowfullscreen' webkitallowfullscreen='webkitallowfullscreen' mozallowfullscreen='mozallowfullscreen' width='320' height='266' src='https://www.youtube.com/embed/eDjm4U7jtJo?feature=player_embedded' frameborder='0'></iframe></div>
<br />
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<br /></div>
<br /></div>
<div class="MsoNormal">
<br /></div>
<div class="MsoNormal">
<br /></div>
Miss. Judge http://www.blogger.com/profile/06625520095616940395noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-3108027862551427425.post-14077782915989719922014-02-27T18:19:00.000+01:002014-03-18T09:37:07.005+01:00Pompei: Giove Ottimo Massimo, perdonali perché non sanno quello chefanno!<table align="center" cellpadding="0" cellspacing="0" class="tr-caption-container" style="margin-left: auto; margin-right: auto; text-align: center;"><tbody>
<tr><td style="text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEido3a0uDeXbrnBcs4rbQ2-Uj-YEqkmH6w-ZSDJ3rDcgKk512jDJmOB0XuMfnZTdRQQlj_rKrjN9EKbI36qZZzcTeE2WhBUwuSzIU7DerX-N-qs5h6n8SdRUjSfyckgENjD7Vj_WPGvs-s/s1600/pompeii.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: auto; margin-right: auto;"><img border="0" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEido3a0uDeXbrnBcs4rbQ2-Uj-YEqkmH6w-ZSDJ3rDcgKk512jDJmOB0XuMfnZTdRQQlj_rKrjN9EKbI36qZZzcTeE2WhBUwuSzIU7DerX-N-qs5h6n8SdRUjSfyckgENjD7Vj_WPGvs-s/s1600/pompeii.jpg" height="200" width="400" /></a></td></tr>
<tr><td class="tr-caption" style="text-align: center;">Avvertimento allo spettatore: nessuna speranza.</td></tr>
</tbody></table>
<br />
<span style="text-align: justify;">By SisterOfDemons</span><br />
<div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<div style="text-align: left;">
<br /></div>
</div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<div style="text-align: left;">
La trama di <b>Pompei</b> (2014, Paul W. S. Anderson) non è piena di buchi, in realtà è un enorme buco con dei pezzi di trama.<o:p></o:p></div>
</div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<div style="text-align: left;">
Dopo aver fatto questa fondamentale precisazione devo aggiungere che assolutamente non mi aspettavo il capolavoro. In effetti non mi aspettavo nemmeno un film bello, ma nemmeno un film decente, solo il classico giocattolone pieno di fuochi d'artificio, mazzate (ce ne sono abbastanza!) e poco di più, veramente.<o:p></o:p></div>
</div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<div style="text-align: left;">
Questo film rasenta l'orrido ed è intriso di un sacco di comicità, ahimé, involontaria. <o:p></o:p></div>
</div>
<table cellpadding="0" cellspacing="0" class="tr-caption-container" style="float: right; text-align: left;"><tbody>
<tr><td style="text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEg7CUdzVsvTsuul5qKiwQP2Q8qLvdMfmujSx9-Jdbe6sYsgFYFPzJ9THXzKLswqEK99V8nOmjbZwarURc2DN-YTBUZmINICe89wuKDGjSOWTomXbweXBuqBgVgvgC-XN_7ek7VI-uHK-_M/s1600/pompeii_kiefer_sutherland.jpg" imageanchor="1" style="clear: right; margin-bottom: 1em; margin-left: auto; margin-right: auto;"><img border="0" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEg7CUdzVsvTsuul5qKiwQP2Q8qLvdMfmujSx9-Jdbe6sYsgFYFPzJ9THXzKLswqEK99V8nOmjbZwarURc2DN-YTBUZmINICe89wuKDGjSOWTomXbweXBuqBgVgvgC-XN_7ek7VI-uHK-_M/s1600/pompeii_kiefer_sutherland.jpg" height="225" width="320" /></a></td></tr>
<tr><td class="tr-caption" style="text-align: center;">Senatore Quinto Appio Corvo</td></tr>
</tbody></table>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<div style="text-align: left;">
Non sto qui a raccontare la trama (ma quale trama?), basti sapere che c'è<span class="apple-converted-space"> </span><b>Milo</b><span class="apple-converted-space"> </span>(Kit Harington) , un celta che bazzica le arene da un po' ed è l'ultimo rimasto di una "dinastia" di allevatori di cavalli. Bene, Milo (a proposito Kit, complimentoni vivissimi per gli addominali scolpiti) è il classico sbruffoncello che ama deliziare il pubblico con battutone del tipo "Chi muore nell'arena muore da uomo libero" e altre massime altrettanto scontate. Bene, quando la patrizia<span class="apple-converted-space"> </span><b>Cassia</b><span class="apple-converted-space"> </span>(Emily Browning) sta tornando da Roma a Pompei, il suo cavallo inciampa, e indovinate chi si trova a passare da quelle parti??? Esatto, proprio Milo; che in pieno stile "Fate largo, adesso ci penso io", pone fine alle sofferenze della povera bestia. Da quel momento in poi Cassia si incapriccia del gladiatore (E sì, quando Milo è nell'arena la gente fa ovviamente tifo da stadio, al grido di "Celta, celta", che inquietantemente mi ricorda il famoso "Ispanico" di Decimo Massimo eccetera eccetera) e ce li ritroviamo in mezzo a ogni pié sospinto, e fin qui tutto bene, sarebbero anche i protagonisti. A mettere i bastoni tra le ruote ai due giovani è il cattivone di turno, tale corrotto senatore<span class="apple-converted-space"> </span><b>Quinto Appio Corvo</b><span class="apple-converted-space"> </span>(Kiefer Sutherland), che sbatte in faccia a tutti il famoso "Lei non sa chi sono io" e che aveva puntato Cassia quando lei era ancora a Roma.<o:p></o:p></div>
</div>
<table cellpadding="0" cellspacing="0" class="tr-caption-container" style="float: left; text-align: left;"><tbody>
<tr><td style="text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEiGWYtBye12h1YgcEMH4_Su0Bmv9riaRVU-a1Z-iqADcGknXefs-EHP3ALoiMO5MIgQDaIyxedAKNgIY-9PY4v2_HTRe4WHthH0ngZvIQl7Tvdifxe78gDvPUlEo_WOQBMXuZ4pOUXbeWE/s1600/maxresdefault.jpg" imageanchor="1" style="clear: left; margin-bottom: 1em; margin-left: auto; margin-right: auto;"><img border="0" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEiGWYtBye12h1YgcEMH4_Su0Bmv9riaRVU-a1Z-iqADcGknXefs-EHP3ALoiMO5MIgQDaIyxedAKNgIY-9PY4v2_HTRe4WHthH0ngZvIQl7Tvdifxe78gDvPUlEo_WOQBMXuZ4pOUXbeWE/s1600/maxresdefault.jpg" height="180" width="320" /></a></td></tr>
<tr><td class="tr-caption" style="text-align: center;">Kit e Gli Addominali di Kit</td></tr>
</tbody></table>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<div style="text-align: left;">
I dialoghi sono scontati quando va bene, (Senatore: "Sei coraggioso, lo riconosco, ma nessun selvaggio potrà mai sconfiggere un romano!" Milo: "E venti selvaggi ce la fanno?"), agghiaccianti quando va male ("Quelli che vanno a morire ti salutano". Really? Siamo così cretini da non riuscire ad afferrare il buon vecchio<span class="apple-converted-space"> </span><b>"Ave</b><span class="apple-converted-space"> </span><b>Cesare, morituri te salutant"</b>? Io non credo, ma comunque...).<o:p></o:p></div>
</div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<div style="text-align: left;">
Ogni tanto, giusto per ricordare che è un film sull'eruzione del<span class="apple-converted-space"> </span><b>Vesuvio</b>, c'è la terra che trema. Tutti sono spaventati a morte, tranne il best friend forever di Milo,<span class="apple-converted-space"> </span><b>Attico</b><span class="apple-converted-space"> </span>(Adewale Akinnuoye-Agbaje. Non so cosa ho scritto...) che liquida il tutto con "Tranzolli, è solo la montagna".<o:p></o:p></div>
</div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<div style="text-align: left;">
Proprio ad Attico va il premio per la morte più divertente. Intorno a lui c'è lo sfacelo totale, lava, lapilli, morti, urla e grida, lui si ferma ed esclama: "Quelli che vanno a morire ti salutano. MUOIO DA UOMO LIBERO" e poi sbam, la lava se lo inghiotte, tipo la classica scena dell'autobus che investe il passante. Comico.<o:p></o:p></div>
</div>
<table cellpadding="0" cellspacing="0" class="tr-caption-container" style="float: right; text-align: left;"><tbody>
<tr><td style="text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEj8zkLvkgFrZ2dNk4n0Ps8Ddhhbu-Xf5Df1CEjBr02IQheYGAZ67JzkJZeAxnR69hYwwX35yz01B1c3gUB-wkvZYvu62u9MSjUIPnJL1E2bjSGWJa01R5bOtrHG7QLqsMznKyHlYQ6n8Es/s1600/Pompeii-nuovo-trailer-e-immagini-per-il-film-di-Paul-W.S.-Anderson-5.jpg" imageanchor="1" style="clear: left; margin-bottom: 1em; margin-left: auto; margin-right: auto;"><img border="0" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEj8zkLvkgFrZ2dNk4n0Ps8Ddhhbu-Xf5Df1CEjBr02IQheYGAZ67JzkJZeAxnR69hYwwX35yz01B1c3gUB-wkvZYvu62u9MSjUIPnJL1E2bjSGWJa01R5bOtrHG7QLqsMznKyHlYQ6n8Es/s1600/Pompeii-nuovo-trailer-e-immagini-per-il-film-di-Paul-W.S.-Anderson-5.jpg" height="184" width="320" /></a></td></tr>
<tr><td class="tr-caption" style="text-align: center;">Attico e Milo</td></tr>
</tbody></table>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<div style="text-align: left;">
Tutto il resto del film consiste sostanzialmente in battute che non fanno ridere nemmeno i dementi, Milo e Cassia che pomiciano, lava, gente morta, combattimenti nell'arena, fumo, lava, fumo.<o:p></o:p></div>
</div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<div style="text-align: left;">
Nelle ultime scene si consuma il dramma.</div>
<div style="text-align: left;">
No, non mi riferisco alla storia, ma sempre ai disastrosi dialoghi ("Forse non te ne sei accorto, ma i miei dèi sono venuti a prenderti", oppure "Vai!" "No, io non ti lascio qui!" "Guarda me, solo me").<o:p></o:p></div>
</div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<div style="text-align: left;">
<b>Dopo un'ora, trentasei minuti e dodici secondi, il misericordioso Vesuvio, ringraziando Giove Ottimo Massimo, pone fine alle indicibili sofferenze dei protagonisti e alle ancor più indicibili sofferenze dello spettatore.</b><o:p></o:p></div>
</div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<div style="text-align: left;">
La recitazione è un pianto amaro, nessuno brilla per bravura, i personaggi, seppur presentati con un minimo di background, come nel caso di Milo, sono profondi quanto una pozzanghera, tristemente bidimensionali, stereotipati all'ennesima potenza. <o:p></o:p></div>
</div>
<table cellpadding="0" cellspacing="0" class="tr-caption-container" style="float: left; text-align: left;"><tbody>
<tr><td style="text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEibWfrAHcH72VpRgUhTC_UobLMwx5dMhCinW8TgvIR4MSFONW22yTqHhAlN8eYJd7vMrQm6TZwke0PHwE8eXxo2FCfGWfg4ZokWRf9qFvRWxNmvEEX_RmeZZVLraB-ppQl4Fqlse_NR_C8/s1600/30370_ppl.jpg" imageanchor="1" style="clear: left; margin-bottom: 1em; margin-left: auto; margin-right: auto;"><img border="0" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEibWfrAHcH72VpRgUhTC_UobLMwx5dMhCinW8TgvIR4MSFONW22yTqHhAlN8eYJd7vMrQm6TZwke0PHwE8eXxo2FCfGWfg4ZokWRf9qFvRWxNmvEEX_RmeZZVLraB-ppQl4Fqlse_NR_C8/s1600/30370_ppl.jpg" height="178" width="320" /></a></td></tr>
<tr><td class="tr-caption" style="text-align: center;">Milo e cassia</td></tr>
</tbody></table>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<div style="text-align: left;">
Gli effetti speciali lasciano abbastanza a desiderare. L'unica cosa su cui alla fine possono puntare i film di questo genere, qui è stata trattata in maniera alquanto scarsa, in un punto o due mi è addirittura sembrato di intravedere i green screen dietro ai protagonisti, e in un certo momento, sono sicura perché ho rivisto il pezzo in questione più volte, c'è del<span class="apple-converted-space"> </span><b>fumo fermo<span class="apple-converted-space"> </span></b>alle spalle di Attico.<span class="apple-converted-space"> </span><b>Fermo</b>. Il fumo. </div>
</div>
</div>
<div>
<b><br /></b></div>
<div>
<b>Ogni volta che in un cinema viene proiettato Pompei, da qualche parte un <a href="http://en.wikipedia.org/wiki/Bruno_Heller">Bruno Heller</a> muore.</b><br />
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<div style="text-align: left;">
<br /></div>
</div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<div style="text-align: left;">
<br /></div>
</div>
<br /></div>
Sister Of Demonshttp://www.blogger.com/profile/11611439562356604433noreply@blogger.com1tag:blogger.com,1999:blog-3108027862551427425.post-34482006303316278052014-02-21T11:11:00.000+01:002014-02-21T17:16:40.560+01:00L'uomo che odiava Sherlock Holmes: maneggiare con cura (è scritto da un
americano!!!)<div class="MsoNormal">
<table align="center" cellpadding="0" cellspacing="0" class="tr-caption-container" style="margin-left: auto; margin-right: auto; text-align: left;"><tbody>
<tr><td style="text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhngWEZCQuTmYq40msw7UHfMWRbpvwqo3WOuj4hTfSbC8v5FQUUTej78KOSn_ltXf7soaPHXFB6Elds-4bSzI8Mw3yNNwWC7qfKGtZLscLxY3UUI_kdy2N4ZxxZLyREPYdVFqxmXXABquw/s1600/sh.jpg" imageanchor="1" style="clear: left; margin-bottom: 1em; margin-left: auto; margin-right: auto;"><img border="0" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhngWEZCQuTmYq40msw7UHfMWRbpvwqo3WOuj4hTfSbC8v5FQUUTej78KOSn_ltXf7soaPHXFB6Elds-4bSzI8Mw3yNNwWC7qfKGtZLscLxY3UUI_kdy2N4ZxxZLyREPYdVFqxmXXABquw/s1600/sh.jpg" height="320" width="224"></a></td></tr>
<tr><td class="tr-caption" style="text-align: center;">Copertina del romanzo</td></tr>
</tbody></table>
by SisterOfDemons</div>
<div class="MsoNormal">
<b>(Attenzione. Il post contiene spoiler, ma ritengo di esser stata veramente magnanima, in quanto non ho scritto chi è l'assassino!!!)</b><br>
<br>
Da buona amante degli
inquilini di Baker Street mi sono approcciata con un certo distacco e una certa freddezza a <b>“L’uomo che odiava
Sherlock Holmes”</b> di Graham Moore, romanzo letto ormai un po' di tempo fa. Ciò che mi aveva incuriosito era stato proprio il
titolo (che tra l’altro pensai avessero assurdamente tradotto: l’originale inglese è<b> “The Sherlockian”</b>
ossia il fan, non l’hater, ma passiamo avanti).<o:p></o:p></div>
<div class="MsoNormal">
<table cellpadding="0" cellspacing="0" class="tr-caption-container" style="float: left; text-align: right;"><tbody>
<tr><td style="text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhUj6q4RkDFRNfPlEDQRN84tpgT5lqcH9dVjMaf8bvGtFGf1Romjam2V4sSprB9RyfM_SCo7zsSsBvHMx9moyxSh6kkBIz-G8Opun5VZZ6oVupjkpFVdTA6A0j9_eORtXXG86zrUh8t_dc/s1600/arthur_conan_doyle.jpg" imageanchor="1" style="clear: right; margin-bottom: 1em; margin-left: auto; margin-right: auto;"><img border="0" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhUj6q4RkDFRNfPlEDQRN84tpgT5lqcH9dVjMaf8bvGtFGf1Romjam2V4sSprB9RyfM_SCo7zsSsBvHMx9moyxSh6kkBIz-G8Opun5VZZ6oVupjkpFVdTA6A0j9_eORtXXG86zrUh8t_dc/s1600/arthur_conan_doyle.jpg" height="200" width="142"></a></td></tr>
<tr><td class="tr-caption" style="text-align: center;">Arthur Conan Doyle</td></tr>
</tbody></table>
So che esistono romanzi apocrifi con protagonista Sherlock Holmes, ecco, quelli, di cui non so e non voglio sapere niente, li avrei decisamente lasciati sullo scaffale della libreria, ma in questo caso mi trovai a fare un'eccezione, in quanto <b>il protagonista non è Sherlock Holmes</b>, bensì direttamente il suo creatore.</div>
<div class="MsoNormal">
Tra i personaggi del libro (che ha doppia ambientazione temporale, ovvero inizi del '900 e 2010) oltre allo
stesso <b>Arthur Conan Doyle</b>, figura il suo amico (e noto scrittore, anche se all’epoca in
cui si ambienta il romanzo è ancora solo un frustrato impresario teatrale) <b>Bram
Stoker</b> e il contemporaneo Harold White, membro dell’esclusivo gruppo degli “Irregolari
di Baker Street”, un ventinovenne un po’ asociale e sfigatello a cui si unisce in seguito la misteriosa giornalista Sarah.<o:p></o:p></div>
<div class="MsoNormal">
I fatti narrati sono chiaramente di fantasia, anche se attingono in parte alla vita del reale Arthur Conan Doyle, che fu preda di
un brutto calo di popolarità, cominciato da quando aveva deciso di uccidere la sua
creatura più famosa. Qui finisce la base storica e inizia la discesa nella fantasia più sfrenata (e a volte non nego, anche perversa e "da presa per il culo") di Moore. </div>
<div class="MsoNormal">
<table cellpadding="0" cellspacing="0" class="tr-caption-container" style="float: right; text-align: right;"><tbody>
<tr><td style="text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEg69MHRr0EkS5zrjP_dvlvNtAuAbmacZKYI4dRLtWslL7mLaC66f1MHokFYwhmnf5zCdOt6ij5bEMX8XPr5XTola1uirzAvaCYLVwxKi3yvkkdz2XqS5MBAQJGSfpp0YQcG-NZFYTYCVUg/s1600/bram_stoker.jpg" imageanchor="1" style="clear: right; margin-bottom: 1em; margin-left: auto; margin-right: auto;"><img border="0" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEg69MHRr0EkS5zrjP_dvlvNtAuAbmacZKYI4dRLtWslL7mLaC66f1MHokFYwhmnf5zCdOt6ij5bEMX8XPr5XTola1uirzAvaCYLVwxKi3yvkkdz2XqS5MBAQJGSfpp0YQcG-NZFYTYCVUg/s1600/bram_stoker.jpg" height="200" width="154"></a></td></tr>
<tr><td class="tr-caption" style="text-align: center;">Bram Stoker</td></tr>
</tbody></table>
Agli affezionati lettori di ACD non era piaciuto affatto il modo
in cui aveva liquidato Sherlock, perciò Arthur non si stupisce molto quando riceve
un pacco esplosivo: qualcuno sta tentando di spaventarlo, m,a lui è deciso a
non farsi prendere dallo sconforto, così, assieme al summenzionato amico Bram
Stoker (l’autore fornisce un’immagine simpatica e un po’ triste del papà di Dracula, a mio avviso l'unico vampiro letterario degno di essere esposto nella mia libreria) comincia a indagare, ma viene presto consultato da Scotland
Yard a proposito di una serie di efferati omicidi che coinvolgono giovani donne
fatte passare per prostitute.</div>
<div class="MsoNormal">
Sono rimasta parecchio
stupita dal modo in cui Moore aveva descritto Conan Doyle, mi pareva che qualcosa non
tornasse e che gli fosse stato fatto un grave disservizio, così ho fatto qualche ricerca e ho scoperto di avere un’idea
completamente sbagliata dello scrittore: in realtà, come scrive giustamente
GM, Conan Doyle è un uomo un po’ antipatico, profondamente convinto della
superiorità maschile, con un disprezzo per quasi tutte le donne eccetto la
moglie malata Touie e il suo amore platonico Jean. </div>
<div class="MsoNormal">
Ma torniamo alla storia: convinto di possedere le
stesse capacità investigative di Holmes, Conan Doyle si mette a giocare al
detective e dopo qualche tempo apprende che c’è un collegamento tra il pacco
bomba inviatogli e le donne uccise: ci sono di mezzo le <b>terrificanti
suffragette</b> che sono secondo Doyle l’undicesima piaga d’Egitto. (L’episodio
descritto nel libro è puramente di fantasia, ma è vero che all’epoca Arthur
Conan Doyle ha collaborato spesso con Scotland Yard, ottenendo però, a
differenza di quanto narrato nel libro, dei risultati alquanto deludenti.).<o:p></o:p></div>
<div class="MsoNormal">
<table cellpadding="0" cellspacing="0" class="tr-caption-container" style="float: left; text-align: right;"><tbody>
<tr><td style="text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgIks0yOn8W1P8IAKNJ6oGNemm88g3hwws6sopVQyl3QAspo512sLjjEfZZeYexpafGD2hgoqwRb9PnRm2zARxnoQRCb0G1ATSxUWO8tLQLyLf0hO_EMPTh6LfLqugSLQzdvo_Rvqa-kWM/s1600/Sherlock_Holmes_and_Professor_Moriarty_at_the_Reichenbach_Falls.jpg" imageanchor="1" style="clear: right; margin-bottom: 1em; margin-left: auto; margin-right: auto;"><img border="0" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgIks0yOn8W1P8IAKNJ6oGNemm88g3hwws6sopVQyl3QAspo512sLjjEfZZeYexpafGD2hgoqwRb9PnRm2zARxnoQRCb0G1ATSxUWO8tLQLyLf0hO_EMPTh6LfLqugSLQzdvo_Rvqa-kWM/s1600/Sherlock_Holmes_and_Professor_Moriarty_at_the_Reichenbach_Falls.jpg" height="320" width="209"></a></td></tr>
<tr><td class="tr-caption" style="text-align: center;">Holmes e Moriarty alle Cascate di Reichenbach,<br>
illustrazione di Sidney Paget</td></tr>
</tbody></table>
Nel presente invece l’uomo
del momento è Harold White, ritrovatosi (non troppo "suo malgrado", in quanto, come si suol dire, ci inzuppa il pane) a indagare sull’omicidio di Alex
Cale, studioso di Conan Doyle e presunto scopritore del diario perduto
dell’autore. Secondo alcune supposizioni, il diario (che nel racconto esisterebbe davvero, senza essere mai realmente saltato fuori) avrebbe dovuto contenere la descrizione
del celeberrimo “<b>Grande Iato</b>” ossia quel lasso di tempo che va dalla
“morte” di Sherlock Holmes alle cascate di Reichenbach alla sua ricomparsa nel
caso del mastino dei Baskerville.<o:p></o:p></div>
<div class="MsoNormal">
Anyway, il giorno della
presentazione di questa “sacra reliquia”, Alex Cale viene trovato morto nella
sua camera d’albergo, strozzato con un laccio di scarpa. Harold, che in realtà è
un ragazzo geniale, ma ingenuo e sognatore, viene preso da una frenesia
incontenibile e avvia un’indagine parallela a quella ufficiale. L’omicidio,
Harold presume, è opera di uno sherlockiano: solo così riesce a spiegare alcuni
indizi, tra i quali spicca una parola scritta sul muro col sangue della
vittima: “Elementare” (Graham, madonna che fantasia, ti sei sprecato!).<o:p></o:p></div>
<div class="MsoNormal">
Harold viene dunque
ingaggiato da Sebastian Conan Doyle (discendente di Arthur) affinché recuperi il
diario, che nel frattempo è sparito, e lo restituisca al legittimo proprietario.<o:p></o:p></div>
<div class="MsoNormal">
Le indagini di Arthur e
Harold si svolgono quindi in parallelo; entrambi giungono a sconvolgenti
rivelazioni: Conan Doyle capisce che in realtà sente la mancanza della sua
creatura più di quanto pensasse possibile; è vero, in un certo momento della sua
vita ha odiato profondamente Sherlock e il fatto che la fama di quest’ultimo
superasse la sua (da qui la traduzione italiana del titolo, che stando così le
cose acquista un senso) lo ha profondamente irritato, ma è ora di gettarsi tutto
alle spalle e far “risorgere” l’inquilino del 221B di Baker Street. Ciò che lui
ha scritto nel diario quindi, potrebbe irrimediabilmente rovinare la
reputazione di tutte le persone coinvolte nei fatti narrati, così Bram Stoker, per
proteggere un po’ tutti quanti, all’insaputa di Arthur fa sparire l’oggetto
incriminato.</div>
<div class="MsoNormal">
<table cellpadding="0" cellspacing="0" class="tr-caption-container" style="float: right; text-align: left;"><tbody>
<tr><td style="text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEh33QBgDOKXbQIxeJhscD2PFcldEeYFshOLPs5MzgRKPo5mR732KfvwByI9_nrY1P_oLVbOmMVk3nlR_R9jmgQE8laXCTAeOv9ZgC6bbxMK6ojXtfGzCZyK2RisTC-Zi1M4QvBJEFXAnzw/s1600/140.jpg" imageanchor="1" style="clear: left; margin-bottom: 1em; margin-left: auto; margin-right: auto;"><img border="0" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEh33QBgDOKXbQIxeJhscD2PFcldEeYFshOLPs5MzgRKPo5mR732KfvwByI9_nrY1P_oLVbOmMVk3nlR_R9jmgQE8laXCTAeOv9ZgC6bbxMK6ojXtfGzCZyK2RisTC-Zi1M4QvBJEFXAnzw/s1600/140.jpg" height="180" width="200"></a></td></tr>
<tr><td class="tr-caption" style="text-align: center;">Illustrazione di Sidney Paget, Strand Magazine</td></tr>
</tbody></table>
Ciò che Bram ha nascosto nel
passato, viene ritrovato da Harold e Sarah nel presente. <o:p></o:p></div>
<div class="MsoNormal">
La storia si interrompe qui,
con i due che sul suggestivo sfondo delle cascate di Reichenbach si accingono a
leggere gli eventi del cosiddetto “Grande Iato”.</div>
<div class="MsoNormal">
Che dire, questo libro certamente è anni luce dall'essere un capolavoro, ma tutto sommato è scritto benino. Mi addolora il fatto che ci sia una serpeggiante scarsa considerazione per il povero <b>John Watson</b>, (anche se il binomio <b>Holmes - Watson</b> si riflette un po' in quello <b>ACD - Stoker</b>, con quest'ultimo nei panni del povero scemo che alla fine però salva la baracca) e la cosa ha contagiato anche me, in quanto non l'ho nominato per niente. Scusa caro. Prende allegramente in giro gli ossessionati di <b>Sherlock Holmes</b>, in pratica descrive un "fandom" dilaniato dalle lotte interne (mmm, mi ricorda qualcosa...) e da gente che <b>ci crede veramente</b>. Nonostante tutto è una lettura simpatica,<b> uno svuota-cervello con poche pretese</b>, impreziosito da citazioni dell'opera originale. In fondo il suo protagonista (quello contemporaneo) è un nerd asociale, scialbo ma genioide, che alla fine si becca la gnocca della situazione. </div>
<div class="MsoNormal">
<b>Graham Moore</b> è americano (sceneggiatore di <b>The Imitation Game</b>, il film con <b>Benedict Cumberbatch </b>nel ruolo di Alan Turing. <b>Quando si dice la coincidenza...</b>) e io rimango fermamente convinta che gli americani dovrebbero essere puniti ogni volta che toccano qualcosa di inglese, perché in un modo o nell'altro lo distruggeranno, però in questo caso non posso dirgli più di tanto, in quanto trovo che alla fine lo spirito di Arthur Conan Doyle sia stato essenzialmente rispettato, anche se, devo ammetterlo, in qualche occasione si scivola tristemente nell'americanata.</div>
<div class="MsoNormal">
<br></div>
Sister Of Demonshttp://www.blogger.com/profile/11611439562356604433noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-3108027862551427425.post-46958163040256958192014-02-17T11:16:00.000+01:002014-02-17T11:16:28.441+01:00Monuments Men: l'altro volto della guerra (e della pace)<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: Trebuchet MS, sans-serif;">Dopo molta, moltissima attesa sono andata a vedere finalmente il nuovo film di George Clooney, "Monuments Men".</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: Trebuchet MS, sans-serif;">Oh, non fate quella faccia: sì, all'urlo "George Clooney is inside!", è vero, io scapperei nella direzione opposta, neanche avessi sentito "Jumanji!", ma questa volta avevo tre buone ragioni per vedere il suo film: la mia passione per l'arte, per Jean Dujardin e last but not least Hugh Bonneville.</span></div>
<span style="font-family: Trebuchet MS, sans-serif;"><br /></span>
<br />
<table align="center" cellpadding="0" cellspacing="0" class="tr-caption-container" style="margin-left: auto; margin-right: auto; text-align: center;"><tbody>
<tr><td style="text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEh6PE0_apuOiDbdK3cDrFeT4H_pJeCH8Id7g6m8x7-Rez2xMsxVmiVMV3dmQpT9QSGvBcAIAJne2lVRg_t_YdWYfb2OzxymFIL3AeZgEGtCwvGXZFNeBnCY_u7dayY1K8SJreBUECVFpUU/s1600/The-Monuments-Men-International-1-Sheet.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: auto; margin-right: auto;"><img border="0" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEh6PE0_apuOiDbdK3cDrFeT4H_pJeCH8Id7g6m8x7-Rez2xMsxVmiVMV3dmQpT9QSGvBcAIAJne2lVRg_t_YdWYfb2OzxymFIL3AeZgEGtCwvGXZFNeBnCY_u7dayY1K8SJreBUECVFpUU/s1600/The-Monuments-Men-International-1-Sheet.jpg" height="320" width="216" /></a></td></tr>
<tr><td class="tr-caption" style="text-align: center;"><span style="font-family: Trebuchet MS, sans-serif;">Lo so, è incredibile: George Clooney dimostra i suoi anni!</span></td></tr>
</tbody></table>
<span style="font-family: Trebuchet MS, sans-serif;"><br /></span>
<br />
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: Trebuchet MS, sans-serif;">In un panorama cinematografico mondiale in cui film e serie tv sulla seconda guerra mondiale piene di combattimenti, morti, esplosioni, in cui la violenza viene mostrata più o meno gloriosamente, e più o meno sensatamente, Monuments Men si inserisce in una posizione assai curiosa.</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: Trebuchet MS, sans-serif;">Il film è tratto da una storia vera: un piccolo, minuscolo commando di uomini che nulla o poco avevano di militare accorrono in salvo delle opere d'arte che Hitler sta razziando in lungo e in largo (anche se principalmente si parla di Francia, Belgio e Italia).</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: Trebuchet MS, sans-serif;">Di criticismi facili se ne possono snocciolare quanti volete: vale davvero più un'opera d'arte di una vita umana? Tutta questa sognata arte è molto ristretta ad opere occidentali, siamo sicuri che sia rappresentativa? </span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: Trebuchet MS, sans-serif;">Non credo però sia questo il punto principale, o meglio, non quello che qualifica questo film come un buon film.</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: Trebuchet MS, sans-serif;"><br /></span></div>
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
</div>
<table align="center" cellpadding="0" cellspacing="0" class="tr-caption-container" style="margin-left: auto; margin-right: auto; text-align: center;"><tbody>
<tr><td style="text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhtraMHdVqBIt1T5dqr8s0rgud8v8zZSw_JwYRRFAo_8hrx7_EXjWuc46fJ3SIBInw7CxCgDtns34hf7TqYwj20EY38UWrkFqoj7gTqigiPMxXfwKAAYfeMdeVysk_-f9Dzeag2d3l9tvU/s1600/Mon+men+-+book+cover+C.png" imageanchor="1" style="margin-left: auto; margin-right: auto;"><img border="0" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhtraMHdVqBIt1T5dqr8s0rgud8v8zZSw_JwYRRFAo_8hrx7_EXjWuc46fJ3SIBInw7CxCgDtns34hf7TqYwj20EY38UWrkFqoj7gTqigiPMxXfwKAAYfeMdeVysk_-f9Dzeag2d3l9tvU/s1600/Mon+men+-+book+cover+C.png" height="320" width="204" /></a></td></tr>
<tr><td class="tr-caption" style="text-align: center;"><span style="font-family: Trebuchet MS, sans-serif;">Copertina originale del libro da cui è stata tratta la storia</span></td></tr>
</tbody></table>
<div style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: Trebuchet MS, sans-serif;">La bravura di Clooney (a cui, giuro, non avrei dato un penny) è stata quella di mostrare molta umanità, e di farlo in maniera delicata, senza strafare ma neanche sottovalutare.</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: Trebuchet MS, sans-serif;">Tutti i 7 anzi 8 monuments' men e 1 monuments' woman sono persone che con la guerra non hanno avuto a che fare direttamente: sono uomini (e una donna) con tutta la loro serie di difetti, dalla testardaggine alla boria, da un passato di alcolismo a una certa diffidenza e pregiudizio, ma non puoi fare a meno di volergli bene, di preoccuparti per loro, perché sai che è quasi sicuro che faranno qualche stupidaggine. </span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: Trebuchet MS, sans-serif;"><br /></span></div>
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhnc4fzKPiWb_AR49H1lwI8YiS4rgJ6lfG0w8tpl6W-aRJcSqVGS8UQHGG6WmHzz40creWjpNd6CyJT2XywqV7mOWAiUl3Pj_dOIgEPBjuN34SikcrEBuuUTaBzVqpfJGeiTnxXWdDiWmA/s1600/the-monuments-men-1.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhnc4fzKPiWb_AR49H1lwI8YiS4rgJ6lfG0w8tpl6W-aRJcSqVGS8UQHGG6WmHzz40creWjpNd6CyJT2XywqV7mOWAiUl3Pj_dOIgEPBjuN34SikcrEBuuUTaBzVqpfJGeiTnxXWdDiWmA/s1600/the-monuments-men-1.jpg" height="240" width="320" /></a></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: Trebuchet MS, sans-serif;"><br /></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: Trebuchet MS, sans-serif;"><br /></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: Trebuchet MS, sans-serif;">Una cosa che per me, come appassionata di arte è scontata, viene presentata come tale anche nel film: se distruggi la cultura di un popolo è come se lo avessi ucciso davvero. È un messaggio che in un ambiente soprattutto come quello italiano in cui la cultura viene presentata come qualcosa di noioso, senza futuro e senza utilità, dovrebbe essere il più possibile diffuso e capito. </span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: Trebuchet MS, sans-serif;"><br /></span></div>
<table align="center" cellpadding="0" cellspacing="0" class="tr-caption-container" style="margin-left: auto; margin-right: auto; text-align: center;"><tbody>
<tr><td style="text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhO0QR3HSjd36WpUgrWOJMwyy9ThCqzPbt8MwQlytlMJlQfzly-ZcndfAksZFWQVkPClzeVIAlGSpGV6GQcvgwyIOr77uuxhN2cnPslV90gpzPwqJO6AzElV9pAiCeX8gyXYajzTNfx70Y/s1600/Monuments-Men-Memory-Picture.png" imageanchor="1" style="margin-left: auto; margin-right: auto;"><img border="0" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhO0QR3HSjd36WpUgrWOJMwyy9ThCqzPbt8MwQlytlMJlQfzly-ZcndfAksZFWQVkPClzeVIAlGSpGV6GQcvgwyIOr77uuxhN2cnPslV90gpzPwqJO6AzElV9pAiCeX8gyXYajzTNfx70Y/s1600/Monuments-Men-Memory-Picture.png" height="252" width="320" /></a></td></tr>
<tr><td class="tr-caption" style="text-align: center;"><span style="font-family: Trebuchet MS, sans-serif;">I veri Monuments Men che recuperano l'autoritratto di Rembrandt (la scena è presente anche nel film)</span></td></tr>
</tbody></table>
<div style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: Trebuchet MS, sans-serif;">Il film non scade mai nel melodramma palese, anche se ci sono dei momenti commuoventi, come ad esempio i "saluti di Natale" della famiglia dell'architetto interpretato da Bill Murray o come la lettera scritta da Bruges dal tenente ex alcolizzato di Hugh Bonneville (che, permettetemi di sottolinearlo era <i>morbidissimo</i> e l'ho adorato!). Ci sono inoltre delle scene molto divertenti e per nulla patetiche dettate dal contrasto tra le personalità dei vari soggetti che si ritrovano a dover viaggiare insieme, e dal contrasto tra la loro inadeguatezza e direi ingenuità e la bruttezza della guerra.</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: Trebuchet MS, sans-serif;"><br /></span></div>
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjo3jKylBAYfuh3M3kQHhyphenhyphenlxGbeMuBTc03lB9cjtag9bUBvfJDRX_sXmwcnm127XHF7oUohgemrcSmtf0e7D-YU3Qv2ixmr72DbvMt_9pMiHhJLcSwDdFRRo-Wztgw58Rlqg892woxY-gg/s1600/themonumentsmen-open.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjo3jKylBAYfuh3M3kQHhyphenhyphenlxGbeMuBTc03lB9cjtag9bUBvfJDRX_sXmwcnm127XHF7oUohgemrcSmtf0e7D-YU3Qv2ixmr72DbvMt_9pMiHhJLcSwDdFRRo-Wztgw58Rlqg892woxY-gg/s1600/themonumentsmen-open.jpg" height="160" width="320" /></a></div>
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<span style="font-family: Trebuchet MS, sans-serif;"><br /></span></div>
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<span style="font-family: Trebuchet MS, sans-serif;"><br /></span></div>
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<span style="font-family: Trebuchet MS, sans-serif;">Menzione d'onore all'unica donna del cast con un ruolo importante, Cate Blanchett: non predomina sugli altri in nessun modo, è forte e tenace ma sa essere anche molto femminile senza per forza mostrarsi vulnerabile.</span></div>
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<span style="font-family: Trebuchet MS, sans-serif;"><br /></span></div>
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<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEj1nNyl0l0b8MSZRRL_2p8Lyiwn7jHlZWuV38Ix-Q9c1m6pKs8dzbihMM5jhGyKGaXWsMGw0VdSSBKL6GSDgx0Dv-rzPUINtKyf1RCzwcJhI37fPt7mePnA6zsDeRbZwEWXTXB5nIP1GQ4/s1600/monumentsmen2.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEj1nNyl0l0b8MSZRRL_2p8Lyiwn7jHlZWuV38Ix-Q9c1m6pKs8dzbihMM5jhGyKGaXWsMGw0VdSSBKL6GSDgx0Dv-rzPUINtKyf1RCzwcJhI37fPt7mePnA6zsDeRbZwEWXTXB5nIP1GQ4/s1600/monumentsmen2.jpg" height="240" width="320" /></a></div>
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<span style="font-family: Trebuchet MS, sans-serif;"><br /></span></div>
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<span style="font-family: 'Trebuchet MS', sans-serif;">Il mio consiglio è insomma di andare a vedere questo film, perché anche se non sarà un capolavoro della storia del cinema, è molto godibile e rappresenta una buona occasione per riflettere su qualcosa di importante senza venirne appesantito o annoiato!</span></div>
Michela Dochttp://www.blogger.com/profile/07253953787088938241noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-3108027862551427425.post-12103484177350129112014-02-12T11:19:00.001+01:002014-09-16T12:28:23.408+02:00Anna Karenina: quando anch'io avrei voluto buttarmi sotto un treno<div class="separator" style="clear: both;">
<span style="font-family: 'Helvetica Neue Light', HelveticaNeue-Light, helvetica, arial, sans-serif;"></span></div>
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<span style="font-family: 'Helvetica Neue Light', HelveticaNeue-Light, helvetica, arial, sans-serif;"> <a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgBhxcRgUEiV8t1ihyrF4PM-RTWZuGg4K3WIWy19d4q5wEqDrBxBkfCdUIJFu6QqXbqxLHUVosgxTWQ1b7wKj_-7ef8ccv7ZIhf2OMvL-U7hw-cKlGXnaCP6DXlGqhKHMVrvv0IqJw9tsM/s640/blogger-image-787077815.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgBhxcRgUEiV8t1ihyrF4PM-RTWZuGg4K3WIWy19d4q5wEqDrBxBkfCdUIJFu6QqXbqxLHUVosgxTWQ1b7wKj_-7ef8ccv7ZIhf2OMvL-U7hw-cKlGXnaCP6DXlGqhKHMVrvv0IqJw9tsM/s640/blogger-image-787077815.jpg" /></a></span></div>
<span style="font-family: 'Helvetica Neue Light', HelveticaNeue-Light, helvetica, arial, sans-serif;"><br /></span>
<span style="font-family: 'Helvetica Neue Light', HelveticaNeue-Light, helvetica, arial, sans-serif;"> </span><br />
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By SisterOfDemons</div>
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Prima di dire ciò che penso su questa trasposizione di <b>Anna Karenina</b> (s'è capito dall'immagine che è la versione 2012 di Joe Wright), ho necessariamente bisogno di fare alcune premesse:</div>
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1)Gli scrittori russi li trovo un po' indigesti, perciò confesso di non aver letto Anna Karenina (ce l'ho pronta nel Kindle, ma mi sto ancora riprendendo da <b>Guerra e Pace</b>, per cui non penso che prenderò questo libro in mano tanto presto). </div>
<div class="separator" style="clear: both;">
2)Non sono un'esperta critica cinematografica, non capisco nulla di nulla nel senso tecnico della faccenda. Ciò che riporto sono le mie opinioni, legate esclusivamente al mio gusto personale.</div>
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3)Mi sento anche un po' scema, perché il film ha generalmente ricevuto critiche positive mentre a me ha fatto schifo dal più profondo del cuore (tranne alcuni elementi che comunque ho apprezzato), quindi forse sono io che non l'ho capito.</div>
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Ho deciso di guardare questo film dopo aver visto la pedestre fiction di Rai 1 (quella con la Puccini e con Santiago Cabrera, per intenderci) che comunque mi era piaciucchiata e che, sebbene presentasse tutti i difetti delle fiction di casa nostra, alla fine era riuscita a conservare una certa dignità.</div>
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Diamo a Cesare quel che è di Cesare e diciamo subito che il film è decisamente su un altro livello su praticamente tutti i fronti, primo su tutti quello della recitazione (per dire, pure la Knightley, che non sopporto, si è comportata bene e non mi è dispiaciuta). Il cast era di ottimo livello (almeno sulla carta). Jude Law è sempre Jude Law, anche Bill Weasley (pardon, Domhnall Gleeson - non so dove va posizionata l' "h" del nome e non mi va di controllare, abbiate pietà) fa il suo dovere, Matthew Macfadyen è uno dei miei orsacchiottoni preferiti, quindi figuriamoci se dico parole cattive su di lui. Quella che interpretava Kitty nemmeno mi ricordo come si chiama, perciò secondo i miei parametri questa cosa dimostra una certa insulsaggine attoriale. La vera nota dolente è per me rappresentata dal gerontofilo Aaron Taylor-Jonson, o come lo chiamo io "Quello sposato con la vecchia" (blablabla l'amore non ha età, in fondo hanno solo <b>ventitré </b>anni di differenza eccetera eccetera. Ok, io non sono open minded e certe cose mi fanno storcere il naso, sono colpevole. Direi la stessa cosa a ruoli invertiti, i signori che si fanno le fidanzate con la metà dei loro anni mi fanno ugualmente storcere il naso, ma non divaghiamo). Il poverino secondo me ha avuto per tutto il tempo un'aria poco convinta, gli leggevo negli occhi un certo terrore, una sorta di "Oddio adesso cosa devo fare, qualcuno mi dica cosa devo fare!". Boh, ripeto, non avendo letto il libro non so dire, magari il personaggio andava caratterizzato esattamente così, non so.</div>
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Musiche di Dario Marianelli, per cui niente da dire, costumi che mi sono piaciuti assai ( c'è scappato anche un Oscar, se non ricordo male), per cui niente da dire.</div>
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Quello su cui ho un sacco da dire è invece l'impostazione teatrale che perseguita il povero spettatore per tutto il film (con povero spettatore intendo me). Questa scelta mi ha dato estremamente fastidio a livello mentale, non riuscivo a seguire bene quel che succedeva (forse sono tarda io), e dire che la storia la conoscono tutti, anche quelli che, come me, escono raramente di casa. Gli ambienti mi sono sembrati troppo soffocanti e chiusi, mi facevano venire male al cervello. Ho capito solo che se sei alla stazione basta salire quattro gradini per ritrovarti in una sala da ballo. </div>
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Leggendo in giro ho invece notato che ai più quel che è piaciuto e stata proprio questa originale scelta di conferire al film un aspetto da spettacolo teatrale. Ecco, ci mancavano solo gli omini che passavano la scopa sul palco affinché is allestisse la scena successiva. </div>
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Alla fine di tutto l'ambaradan ero talmente stremata che ho favorevolmente accolto il suicidio di Anna, avrei tanto voluto buttarmi sotto il treno anch'io. </div>
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Già Anna è una rompipalle patentata che avrei voluto prendere a sberle a quattro a quattro finché non fossero diventate dispari, tutti quegli scenari cangianti, rotanti, allucinanti e allucinati sono stati per me il proverbiale chiodo sulla bara.</div>
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Apprezzo il teatro e apprezzo il cinema, ma ho capito con questo film che non li apprezzo <b>contemporaneamente</b>. Questo intreccio di ambientazioni e stili, che voleva essere una scelta innovativa e fresca, mi è sembrato decisamente inadeguato alla situazione, nel senso che con un altro film avrebbe anche potuto essere una buona opzione, ma qui, sempre secondo me, ha inutilmente appesantito un soggetto che già di suo non era tra i più allegri e spensierati da guardare.</div>
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Guardare questa <b>Anna Karenina </b>qui è stata una faticaccia estenuante, avrei apprezzato sicuramente di più una versione più "classica". Non posso proprio fare a meno di pensare che senza quello sfondamento della parete (ok, non so cosa sto dicendo ma morivo dalla voglia di scriverlo. Ecco vedete, pure solo <b>ripensare </b>a questo film mi confonde) il film sarebbe certo stato sicuramente meno innovativo e fresco e attira-giovani-hipster, ma decisamente più godibile. </div>
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<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhyJ8eO0Mo-cBDS5S-F9kz71Zp4qLm_QlVH5c6IrbMCZxsLEJBB8DTpCOPe8KNI3LMYTnC4pEIhOP0QiKSvhWuMHXbHwZZwNng03zdVpV_nHn6-j2GVIy3LxrBKl6jwUCmN-DfuASAqbG4/s640/blogger-image-1808914030.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhyJ8eO0Mo-cBDS5S-F9kz71Zp4qLm_QlVH5c6IrbMCZxsLEJBB8DTpCOPe8KNI3LMYTnC4pEIhOP0QiKSvhWuMHXbHwZZwNng03zdVpV_nHn6-j2GVIy3LxrBKl6jwUCmN-DfuASAqbG4/s640/blogger-image-1808914030.jpg" /></a></div>
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Oh, quasi quasi vado a riguardarmi la versione pedestre, ingenua e innocentemente bruttarella di Rai 1, almeno c'è qualcosa di bello da contemplare senza essere distratti dalla scenografia (e no, non sto parlando di Vittoria Puccini, no, anche se poi alla fine Santiago lo preferisco in versione Aramis, sia ben chiaro. Così tutto sbarbato non è che mi dica molt,, ma è pur sempre visivamente più credibile di Aaron "Gerontofilo" Johnson...).</div>
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Sister Of Demonshttp://www.blogger.com/profile/11611439562356604433noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-3108027862551427425.post-72981290092127055092014-02-09T21:44:00.001+01:002014-02-09T21:45:06.391+01:00Top six: gli attori britannici che non volete perdervi<i>by Jane Doe</i><br />
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Saranno <strike>due</strike>tre settimane che pianifico di scrivere questo post, ma essendo una procrastinatrice professionista ovviamente ho sempre rimandato a "dopo".<br />
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Dunque, visto che dopo un altro processo di brainstorming degno di una campagna marketing la sorellanza anglofila ha unanimamente deciso di scrivere una (lunga) serie di classifiche, io ho pensato di aprire le danze con la mia, e dato che sono una povera ragazza single e che mi consolo del fatto cibandomi di film a volte anche di dubbio gusto per il mio bene, direi di partire con una top six di attori dal pedigree assolutamente britannico (probabilmente sarà seguito da uno di attrici, per la par condicio) che vedrete quest'anno al cinema (ma anche in TV) e che, fidatevi: non volete perdervi. </div>
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1. <a href="http://www.imdb.com/name/nm0134922/?ref_=fn_al_nm_1">Peter Capaldi</a><br />
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<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEh5uat83H0JzSi5Qy5x4GK3OQuhQPlyrMwWitztiCzDbSczRz5OEVFguQ2qBSxW8ITc9XUnqcwirN_W2yGBipCPt5OE5DqXe3NXG8enrP75jJP4aSsYja5aFwOwr5U4mJvDhVbMEJTIZaU/s1600/peter.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em; text-align: center;"><img border="0" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEh5uat83H0JzSi5Qy5x4GK3OQuhQPlyrMwWitztiCzDbSczRz5OEVFguQ2qBSxW8ITc9XUnqcwirN_W2yGBipCPt5OE5DqXe3NXG8enrP75jJP4aSsYja5aFwOwr5U4mJvDhVbMEJTIZaU/s1600/peter.jpg" height="173" width="400" /></a></div>
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Ce lo stiamo gustando proprio in questo periodo, nel ruolo del Cardinale Richelieu nella serie tv BBC The musketeers; l'abbiamo visto al cinema in The fifth estate e World War Z (e per chi sta per protestare su quest'ultimo: nella premessa ho scritto "di dubbio gusto" per un motivo), e ancora in TV nelle serie tv (diciamolo insieme) BBC The hour e The thick of it, rispettivamente nei ruoli di Randall Brown e Malcolm Tucker, il ruolo che l'ha davvero "reso famoso". Comunque non mi sento a posto con la coscienza se non vi dico anche che ha scritto e interpretato (al paese mio se dice<i> "se la canta e se la sòna"</i>) "Soft top hard shoulder" (che merita il vostro tempo), che l'avete visto anche nel ruolo di Jean Cocteau in Modigliani - I colori dell'anima e che a fine Agosto (e personalmente quest'ultima cosa non mi fa stare nella pelle) debutterà come 12 Dottore nell'8 stagione di Doctor who. Ha vinto un Oscar al miglior cortometraggio nel 1995 per la regia di Franz Kafka's It's a Wonderful life. </div>
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Questa snocciolata solo per dirvi che, insomma, non è il primo idiota sulla piazza. Anzi, a voler essere completamente sinceri, l'uomo è un fenomeno. </div>
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Io l'ho "scoperto" (si fa per dire) perché sono appunto una grossa fan di Doctor who, e quando è uscita la notizia che lui sarebbe stato il nuovo protagonista avevo un vuoto cosmico sulla sua identità, che in questi mesi sto cercando di colmare (ma non sono nemmeno a metà dell'opera. Come dice saggiamente la nostra Michela "la filmografia di Capaldi è un buco nero"). La notizia che lui sarebbe stato il 12 Dottore mi aveva comunque lasciato con una certa diffidenza: non sapendo chi fosse, ed essendo molto affezionata all'attore che è stato il protagonista per ben tre stagioni, non ero disposta a fargliela passare liscia. Poi ho visto Inside the Mind of Leonardo, un documentario di Sky Art in cui il caro Peter interpreta Leonardo Da Vinci (a mio parere uno dei più grandi geni che il mondo abbia mai visto, insieme a Shakespeare e Einstein) e quando mi ha lasciato a bocca aperta semplicemente declamando la lista della spesa di Leonardo ho deciso che i giudizi affrettati sono proprio una brutta bestia.</div>
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Vi faccio un riassunto: Soft top hard shoulder; The hour (stagione 2); Inside the mind of Leonardo. Questi sono, a mio parere, i vostri must see per conoscerlo, anche se poi in realtà più roba reperite e vedete e meglio sarà.<br />
Trivia: Capaldi è in realtà laureato in disegno alla Glasgow School of Art, e fu rifiutato dall'Accademia di arte drammatica. Immagino che ora gli interessati si sentiranno come i 12 editori che hanno rifiutato Harry Potter.</div>
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2. <a href="http://www.imdb.com/name/nm1212722/?ref_=nv_sr_1">Benedict Cumberbatch</a><br />
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<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhzn870csMoRIe3w6lALjFYYeyrU6vNDc5Lfx7QsCcOpukyTohltnlMSPPDrPsBKkKNlGdk4u1BAJsGVFzfFoGHtk7QGlJ9JNQNDQHYWtEgcyj9eN4e3bvsqXi4cCTAmJamTeqMOPGqy1M/s1600/benedict.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhzn870csMoRIe3w6lALjFYYeyrU6vNDc5Lfx7QsCcOpukyTohltnlMSPPDrPsBKkKNlGdk4u1BAJsGVFzfFoGHtk7QGlJ9JNQNDQHYWtEgcyj9eN4e3bvsqXi4cCTAmJamTeqMOPGqy1M/s1600/benedict.jpg" height="285" width="400" /></a></div>
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Dato che ho già scritto mezza pagina su Peteruccio bello, cercherò di farla breve. L'avete visto in Sherlock (serie targata BBC); Amazing grace (nel ruolo di William Pitt); The Fifth Estate (era il protagonista con la parrucca biondo platino <i>teribbile</i>, il motivo per cui non ho ancora finito di vederlo, lo devo assumere in piccole dosi); Hawking; lo vedrete (si spera nel giro di pochi mesi e con un adattamento decente) in 12 anni schiavo. Nella mia mente, Benny (sono miei amici, li chiamo tutti per nome, abituatevi) e Peter sono accomunati da molte cose, se si lascia da parte la formazione (Ben è laureato in Acting and Drama, mentre Peter no): hanno uno stile attoriale molto simile tra loro, tant'è che non a caso hanno recitato in un paio di casi stessi ruoli in adattamenti diversi (l'angelo Islington in Neverhwere e Luke Fitzwilliam in E' troppo facile). E' un altro attore davvero straordinario, in grado di venderti qualsiasi cosa, dal sociopatico (Sherlock) al malato terminale (Third star e Hawking) al mostro (è stato la creatura nella riduzione teatrale di Frankenstein diretta da Danny Boyle al National Theatre, e ogni volta che ci ripenso mi viene da piangere di commozione), al marito dedito e pieno di problemi (Wreckers, e sospetto sarà così anche August Osage County). Anche nel suo caso la lista di cose da vedere è infinita, ma io consiglio caldamente: Sherlock (tutte e tre le stagioni, perché non solo lui è fantastico ma anche il resto del cast lo è, ed è anche scritto da Dio); Amazing Grace (eh, chi ve lo toglie il drammone storico? non avete speranza); Hawking e in un giorno in cui vi sentite davvero particolarmente felici Third Star. Speranze per il futuro: che lo vedremo recitare in una romcom allegra con happy ending assicurato a mezz'ora dall'inizio.<br />
Trivia: tra il diploma superiore e l'inizio dell'università, Ben ha passato un anno sabbatico in un monastero tibetano, a insegnare inglese, e si considera, "at least philosophically", buddista. </div>
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3. <a href="http://www.imdb.com/name/nm1089991/?ref_=fn_al_nm_1">Tom Hiddleston</a><br />
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<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEg9lncG1mpP5x-9_fVc4Rd5P-3XTuTjc-YCd2PukL8N7Jmegh9pZ4hA1sYBrACUC5rJ71LWmriQA4A4Rg2nM8gayeVW3mt89Mb1PfBWuf3ygB-FaOoKIfKAJhIo-HZgrkix_2RnvKsKJ1o/s1600/tom.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEg9lncG1mpP5x-9_fVc4Rd5P-3XTuTjc-YCd2PukL8N7Jmegh9pZ4hA1sYBrACUC5rJ71LWmriQA4A4Rg2nM8gayeVW3mt89Mb1PfBWuf3ygB-FaOoKIfKAJhIo-HZgrkix_2RnvKsKJ1o/s1600/tom.jpg" height="268" width="400" /></a></div>
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NO, non pensateci nemmeno. Non è Loki. </div>
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O meglio: sì, lo è, ma la sua carriera è molto più ampia e vasta e vederlo ricordato solo per quel ruolo mi infastidisce, anche perché a volerla dire tutta non è nemmeno la sua performance migliore (benché da Thor a Thor 2 sia migliorata notevolmente, con il suolo ruolo a sostenere la noia e il disastro di uno script altrimenti orrido -ma questa non è una recensione di Thor 2, scusatemi). Non vedo l'ora che escano le date in cui sarà possibile vedere al cinema il Coriolano (ripreso dal National Theatre con sottotitoli in italiano). L'avete visto in Midnight in Paris (e vi sfido a dire che non vi eravate immaginati in quel modo Fitzgerald), The hollow crown, una miniserie (indovinate...) BBC in 4 episodi tratti da 4 tragedie di Shakespeare; e per chi è amante del genere anche in War horse di Steven Spielberg. La mia conoscenza della sua carriera, rispetto a quella di Benedict e Peter, è carente, ma ho gli occhi e so (almeno credo) riconoscere la bravura quando la vedo. Comunque non me la sento di consigliarvi cose che non ho visto io per prima, quindi direi che per farvi un'idea di chi è andrà bene vedere Midnight in Paris, ma soprattuto the Hollow Crown perché sospetto fortemente che Shakespeare sia il suo terreno ideale e naturale. E per una bella serata fuori, ad Aprile non prendete impegni e andate a vedere il Coriolano (la nostra Michela ha scritto un blogghino interamente dedicato all'argomento dato che ha il c... EHM EHM scusate la <i>fortuna </i>di risiedere vicino all'unico cinema d'italia dove danno questi spettacoli in diretta). Fidatevi, il National Theatre Live è un'esperienza che non si dimentica.<br />
Trivia: All'università giocava a Rugby, ed era un promettente esordio, ma ha abbandonato la carriera da rugbista in favore del suo amore per la recitazione. E meno male!</div>
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4. <a href="http://www.imdb.com/name/nm0614165/?ref_=fn_al_nm_1">Cillian Murphy</a><br />
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<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjM1Zgvio0BMO3cQPXn1mlaEdSUDaAm4ZlUDZY_O_cwekrJ51JSoJCWDBhshpGUPTYfus2uF_okO5ij7P_2sgDxEJlMsDlkf-tPC-BbeQ4E448oeLrrJphjzXEk0NQDx64ghPzO5AZlN40/s1600/cillian.png" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjM1Zgvio0BMO3cQPXn1mlaEdSUDaAm4ZlUDZY_O_cwekrJ51JSoJCWDBhshpGUPTYfus2uF_okO5ij7P_2sgDxEJlMsDlkf-tPC-BbeQ4E448oeLrrJphjzXEk0NQDx64ghPzO5AZlN40/s1600/cillian.png" height="276" width="400" /></a></div>
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Va bene lo ammetto, è irlandese. Non fate i pignoli.</div>
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Mi sono presa una cotta per lui questa estate, con Peaky blinders. </div>
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Sei puntate di PURO SPLENDORE ad ogni livello, probabilmente la serie BBC migliore del 2013. Comunque l'avete visto anche Batman Begins (nel ruolo di uno Spaventapasseri che a mio avviso è decisamente più iconico del Joker di Heath Ledger, per quanto impeccabilmente recitato anche questo), Inception e Skyfall. E poi Ritorno a Cold Mountain (ma a quanto pare quel film è un porto di mare, ci sono passati tutti), La ragazza con l'orecchino di perla (film che ho completamente cancellato dalla memoria, non mi sembra un buon segno), The edge of love e Tron: Legacy.</div>
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Come avvio alla conoscenza, opterei per Batman Begins, Inception e Skyfall. E se volete indulgere nella vostra zona di nerdizione (ne abbiamo tutti una, non osate negarla), vedete anche Tron: Legacy. E ovviamente non perdetevi Peaky Blinders, perché se lo fate siete delle brutte persone. Avete tutto l'agio di recuperare la prima serie dato che la seconda è programmata per qualcosa come questo Settembre. Hop hop!<br />
Trivia: è vegetariano. (+bonus: ha chiesto a sua moglie di sposarlo mentre stavano scalando una collina in Irlanda. Mi sa che non è il re del romanticismo) </div>
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5. <a href="http://www.imdb.com/name/nm0855039/?ref_=nv_sr_1">David Tennant</a><br />
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<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjxjFenIGB01kQl3c2lXYA7tR_-m5ZerDuKL5Kf-WftWVUsw-EaETBj7MmQni4jaKw7Lg412DHfko8e5ldth8aDJ9fSbqQnlr3832FoFigQkW9m33_yOldoRiRivgozSeyHuIAU57IWh58/s1600/david.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjxjFenIGB01kQl3c2lXYA7tR_-m5ZerDuKL5Kf-WftWVUsw-EaETBj7MmQni4jaKw7Lg412DHfko8e5ldth8aDJ9fSbqQnlr3832FoFigQkW9m33_yOldoRiRivgozSeyHuIAU57IWh58/s1600/david.jpg" height="308" width="400" /></a></div>
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<br /></div>
Il secondo scozzese della lista dopo Peter Capaldi.<br />
Io l'ho conosciuto sempre grazie a Doctor who, di cui è stato il protagonista per tre stagioni, ma anche nel suo caso ci troviamo di fronte a una lista di lavori che è un buco nero. E' attivissimo da sempre a tutti i livelli: nel cinema, a teatro, in TV. Ultimamente, ho visto "The escape artist", un altro di quei piccoli gioiellini che la BBC ci regala per farci soffocare nell'ansi... <i>ehm</i>, per dimostrarci che si possono creare cose belle senza dover per forza scrivere la romcom con l'happy ending.<br />
La mia ammirazione per quest'uomo è infinita, soprattutto per il modo in cui si approccia nei confronti di Shakespeare, perché è capace di portare i testi del Bardo a un livello di fisicità che nessuno, nemmeno Kenneth Branagh, sa dar loro.<br />
La sua interpretazione del soliloquio più famoso del mondo ("Essere o non essere...") mi ha sconvolto quanto Benedict Cumberbatch che, nel Frankenstein, declama i versi del Paradise Lost di Milton.<br />
Quindi, nella guida alla visione, inserisco senza indugio sia Hamlet che Much ado about nothing (molto rumore per nulla). Sul versante TV, sicuramente sia The escape artist che Broadchurch, perché ha interpretato ruoli che gli calzano a pennello, ma anche The politician's husband. Sul versante film, ammetto di non essere molto preparata (il Tennant mi piace godermelo per periodi lunghi piuttosto che brevi -ognuno ha le sue fisse), ma posso dirvi che il suo ruolo in Fright night (filmetto senza infamia e senza lode in cui il trash, mio amore segreto, raggiunge livelli notevoli) è meraviglioso, così come Nativity 2. Ma se volete restare sull'onda del Tennant serio (anche se devo essere sincera, io adoro il suo atteggiamento nelle commedie), dimenticate gli ultimi due titoli e guardate invece United.<br />
Trivia: in Harry Potter e il Calice di Fuoco, in cui interpreta Barty Crouch Jr., il tic di leccarsi le labbra non era nello script, ma una aggiunta ideata da lui durante le riprese.<br />
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6. <a href="http://www.imdb.com/name/nm0293509/?ref_=nv_sr_1">Martin Freeman</a><br />
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<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhPTebkkJEaGgNwhXVcHJYIv6dE_Ri62Ms9IySotuagIy5_9TbT7961z4pzKKtRk4juTJrKpZ7G89sgKFEAKfkEE6TRVigMDOPW6_1vKNBfgUol4Xi4hDuGnuOTKEdv8Ag65YO_Em2Rays/s1600/martin.png" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhPTebkkJEaGgNwhXVcHJYIv6dE_Ri62Ms9IySotuagIy5_9TbT7961z4pzKKtRk4juTJrKpZ7G89sgKFEAKfkEE6TRVigMDOPW6_1vKNBfgUol4Xi4hDuGnuOTKEdv8Ag65YO_Em2Rays/s1600/martin.png" height="357" width="400" /></a></div>
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Questa sesta posizione ha avuto una gestazione lunga e travagliata. La verità è che, fosse per me, nominerei ogni singolo attore visto qui e lì perché secondo me il tipo di preparazione alla recitazione che viene data ai britannici non ha eguali nel resto del mondo. Sì, lo so, una posizione un po' estremista, ma confrontate la fiction media italiana con una BBC e vi renderete conto di quello che intendo. Comunque, questo è un off topic, per cui passiamo al, come si suol dire, "last but not least" della chart.<br />
Dopo avervi deliziati con 50 sfumature di disperazione&ansia, sarò buona: i lavori di Martin sono una boccata d'aria fresca, e soprattutto leggera. Conosciuto in Italia soprattutto per il ruolo di Bilbo Baggins ne Lo hobbit (sì, è il tipo basso con i piedi pelosi che si lamenta che vuole tornare a casa), la mia stima per lui è nata grazie alla sua interpretazione del Dr Watson in Sherlock (cfr posizione #2), anche se i suoi due ruoli che amerò per sempre sono quelli che recita in Love Actually e Wild Target (cavolo, <a href="http://www.imdb.com/name/nm0631490/?ref_=nv_sr_1">Bill Nighy</a> non è entrato in classifica. Beh, se cliccate sul suo nome c'è il link alla sua pagina di IMDb, fatene buon uso). Da vedere: ovviamente, Wild Target, un diversivo delizioso per serate in cui volete godervi una commedia leggera e divertente senza essere del tutto idiota; ovviamente Sherlock; nel periodo natalizio, Nativity e Love actually; The World's End (che vi da una scusa buona per guardare anche i primi due capitoli della Trilogia del Cornetto e <a href="http://www.imdb.com/name/nm0670408/?ref_=fn_al_nm_1">Simon Pegg</a>) e La guida galattica per Autostoppisti (che, nonostante tutto, ha un suo perché).<br />
E nei prossimi cinque minuti in cui navigherete su Internet da bravi studenti diligenti per cercare tutti i film sopracitati, fate un pit stop su Youtube e guardate "The girl is mime", il cortometraggio che ha confermato la mia stima nei confronti del Signor Freeman.<br />
Trivia: non sa guidare. Ed è vegetariano anche lui!<br />
<br />
Non mi resta altro da dire se non augurarvi <i>buona visione! </i></div>
Jane Doe http://www.blogger.com/profile/15204224990918086305noreply@blogger.com1tag:blogger.com,1999:blog-3108027862551427425.post-83763757746120978222014-02-02T11:41:00.000+01:002014-02-02T11:41:36.080+01:00Coriolanus: Live from the Donmar Warehouse<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: Trebuchet MS, sans-serif;">Al grido di "Sì, invidiatemi, io l'ho visto nell'unico cinema di Italia in cui l'hanno trasmesso", ho pensato di fare un post sulla mia esperienza: la diretta satellitare del Coriolanus del Donmar Warehouse Theatre di Londra.</span></div>
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<table align="center" cellpadding="0" cellspacing="0" class="tr-caption-container" style="margin-left: auto; margin-right: auto; text-align: center;"><tbody>
<tr><td style="text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEg01QlXSogPQXjvP-QmtKoLRxtY_FTyhHE9ADIuDc_z4uamJJ75Gc1LFRSZ9G-KGdDdp5H8BBDeUo7LcRW_HaMAMHRptDSsa4qpy_unajcXPhVshET2fX25_nMPtR-JNruRbHM_q89Tli4/s1600/7913m00n1p2549rt2bawh3l700_2.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: auto; margin-right: auto;"><img border="0" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEg01QlXSogPQXjvP-QmtKoLRxtY_FTyhHE9ADIuDc_z4uamJJ75Gc1LFRSZ9G-KGdDdp5H8BBDeUo7LcRW_HaMAMHRptDSsa4qpy_unajcXPhVshET2fX25_nMPtR-JNruRbHM_q89Tli4/s1600/7913m00n1p2549rt2bawh3l700_2.jpg" height="320" width="225" /></a></td></tr>
<tr><td class="tr-caption" style="text-align: center;"><br /></td></tr>
</tbody></table>
<span style="font-family: 'Trebuchet MS', sans-serif; text-align: justify;">Credo che il National Theatre Live sia una delle iniziative culturali più interessanti che abbia mai visto: sostanzialmente, live o in differita, le produzioni più famose o di successo del National Theatre di Londra ("quel blocco di cemento orribile sul Tamigi pieno di meraviglie" come lo chiamo io) o di altri teatri ad esso "affiliati", vengono trasmesse nei cinema del Regno Unito e di tutto il mondo. </span><br />
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: Trebuchet MS, sans-serif;">Cercate sul sito <a href="http://ntlive.nationaltheatre.org.uk/">http://ntlive.nationaltheatre.org.uk/</a> le produzioni nuove e vecchie e i broadcast più vicini a voi - NTlive è in parte trasmesso da Nexo Digital in Italia, ma non tutte le produzioni.</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: 'Trebuchet MS', sans-serif;">Non è la prima volta che assisto al broadcast di un'opera teatrale: ho visto Frankenstein di Danny Boyle (due volte, la prima richiese persino il "pellegrinaggio" a Faenza), The Audience con Helen Mirren (una live e una differita), Romeo and Juliet del Globe Theatre (produzione 2009), Macbeth con Kenneth Branagh e Hamlet con Rory Kinnear.</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: 'Trebuchet MS', sans-serif;"><br /></span></div>
<span style="font-size: x-small;"><br /></span>
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<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgh0wwzS_aWsX3pFJtVylktOwZS6HrKGbYS5CSP3THBisWohDZNNgI1JpmGIxHDhU_m2qrCFIG-58P6SzhHSdqZuwyIZaMfNf8OBZbgsIz14yclqk0IT_1riS2ZjFpmekoXeDuTWBvCnFs/s1600/ntlive.png" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgh0wwzS_aWsX3pFJtVylktOwZS6HrKGbYS5CSP3THBisWohDZNNgI1JpmGIxHDhU_m2qrCFIG-58P6SzhHSdqZuwyIZaMfNf8OBZbgsIz14yclqk0IT_1riS2ZjFpmekoXeDuTWBvCnFs/s1600/ntlive.png" height="174" width="320" /></a></div>
<span style="font-size: x-small;"><br /></span>
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<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: 'Trebuchet MS', sans-serif;">Per quanto riguarda il Coriolanus, naturalmente l'idea di veder recitare a teatro Tom Hiddleston, nuovo favorito nella mia rosa di attori preferiti, e Mark Gatiss, da tempo nel mio piccolo olimpo attoriale, era veramente allettante. Purtroppo, di fare la "capatina" a Londra non c'era speranza, tra la pecunia sempre scarseggiante e il lavoro assai precario, per cui ero, lo ammetto, molto triste. Non conoscevo l'opera, se non per sentito dire, e nei riguardi del film di Ralph Fiennes, che ho lasciato miseramente a 20 minuti dall'inizio, nonostante Gerard Butler e il mio sempre amato James Nesbitt. </span></div>
<br />
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: Trebuchet MS, sans-serif;">Quando infine è stato annunciato che il Cinema Teatro Tiberio di Rimini, piccolo cinemino parrocchiale nel pittoresco borgo di pescatori riminesi che è San Giuliano, non stavo più nella pelle! Naturalmente, qualche altra pazza/fangirl Hiddlestoniana ha fatto trasferte da Roma, Firenze e Bologna, con qualche malcapitato fidanzato, e il cinema era mezzo pieno!</span></div>
<span style="font-family: Trebuchet MS, sans-serif;"><br /></span>
<br />
<table align="center" cellpadding="0" cellspacing="0" class="tr-caption-container" style="margin-left: auto; margin-right: auto; text-align: center;"><tbody>
<tr><td style="text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEipY4GFGPFuOqUbio_D_1qGPeWQphqOMoO-vzdRV2wXGKHuYY6cEfOAsJYbQFJHXHfZFdqY407n3f_43n2WBmvIXWKkBywH8QiDpsU9JooOtzlGB9bLJo1P4PiCIouGr4C65OY8H3yukD8/s1600/Stagione-2012-Cinema-Teatro-Tiberio-Rimini.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: auto; margin-right: auto;"><img border="0" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEipY4GFGPFuOqUbio_D_1qGPeWQphqOMoO-vzdRV2wXGKHuYY6cEfOAsJYbQFJHXHfZFdqY407n3f_43n2WBmvIXWKkBywH8QiDpsU9JooOtzlGB9bLJo1P4PiCIouGr4C65OY8H3yukD8/s1600/Stagione-2012-Cinema-Teatro-Tiberio-Rimini.jpg" height="169" width="320" /></a></td></tr>
<tr><td class="tr-caption" style="text-align: center;"><span style="font-family: Trebuchet MS, sans-serif;">Il Tiberio: Carino, eh? (come diceva sempre il mio prof di laboratorio alle superiori)</span></td></tr>
</tbody></table>
<span style="font-family: 'Trebuchet MS', sans-serif;"><br /></span>
<br />
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: 'Trebuchet MS', sans-serif;">Come molte produzioni dell'NTlive, il Coriolanus è iniziato con un piccolo documentario sul dietro le quinte della produzione, ed essendo il Donmar un teatro molto particolare, vi direi due parole proprio su quello. Il palco del Donmar consta in una sorta di quadrato dai 5 agli 8 metri per lato visto così ad occhio, con 251 posti totali intorno. Era un ex magazzino di banane e generi simili - non per niente il nome è rimasto Donmar Warehouse - e si trova dall'altra sponda del Tamigi rispetto al West End, e più precisamente a Covent Garden. </span></div>
<br />
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: 'Trebuchet MS', sans-serif;">Riuscire a rendere il Coriolano di Shakespeare, una delle ultime tragedie scritte dal Bardo e in cui è insita una certa grandiosità ed epicità, in uno spazio piccolo e principalmente spoglio è difficilissimo, una sfida che pochi si sentirebbero di affrontare. Per quanto mi riguarda, l'esperimento è più che riuscito.</span></div>
<span style="font-family: 'Trebuchet MS', sans-serif;"><br /></span>
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</div>
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<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhd9mpB_-OGSU_FTAg5dH06tUzEn0mwi_KM8of6YfKXJ3I3VumfXtLqF5G5jwAaqpT_uiUnHQUL2Nxj57nofsg1t0bo_7-EPLKr2_CQ3XNUT5fbl5Nn2hA6WvaezgfFQiR_vduoE8fDDec/s1600/donmar_warehouse_1846218b.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhd9mpB_-OGSU_FTAg5dH06tUzEn0mwi_KM8of6YfKXJ3I3VumfXtLqF5G5jwAaqpT_uiUnHQUL2Nxj57nofsg1t0bo_7-EPLKr2_CQ3XNUT5fbl5Nn2hA6WvaezgfFQiR_vduoE8fDDec/s1600/donmar_warehouse_1846218b.jpg" height="200" width="320" /></a></div>
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<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
</div>
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<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: 'Trebuchet MS', sans-serif;">Innanzitutto, l'uso dello spazio durante l'opera: molto spesso gli autori sono in scena, ma dietro una sorta di "quinta immaginaria". Viene disegnato all'inizio un quadrato sul palco, con della tintura, per delimitare uno spazio entro il quale le scene domestiche vengono recitate, mentre molto spesso tutto il resto del cast è sistemato sul fondo, seduto su normali sedie. L'uso di queste sedie, delle scale (semplici pioli fissati al muro per lo più), del muro stesso del warehouse dipinto, disegnato con graffiti, nonché l'uso di detriti e acqua dall'alto della scena, creano una suggestione che ricorda più il teatro contemporaneo che Shakespeare ma che personalmente mi hanno colpito moltissimo. Vedere Tom Hiddleston comparire in scena coperto di sangue, tanto sangue da macchiargli i denti mentre parla, è stata una cosa molto, molto intensa, così come vedere il lavoro dei truccatori per le sue ferite da battaglia, tanto che la scena in cui si lava di questo sangue mi ha dato un senso di bruciore e fastidio, proprio quello che si proverebbe lavando una ferita aperta e sanguinante.</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<br /></div>
<br />
<table align="center" cellpadding="0" cellspacing="0" class="tr-caption-container" style="margin-left: auto; margin-right: auto; text-align: center;"><tbody>
<tr><td style="text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgO1NlbEdeTpKOiUDcZF948XdWRbNySE4ibznfpUgWOIyIPcP654HbdpSLbqvcuuZhqYTbn4KOOIuNy50AQbpF5fkpJH7S_rcm73U9rk1fs3Mn0MvwP91d3vqFJ6SPXuLz9GIcbwRLPIPk/s1600/The+Company+of+Coriolanus+Photo+by+Johan+Persson.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: auto; margin-right: auto;"><img border="0" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgO1NlbEdeTpKOiUDcZF948XdWRbNySE4ibznfpUgWOIyIPcP654HbdpSLbqvcuuZhqYTbn4KOOIuNy50AQbpF5fkpJH7S_rcm73U9rk1fs3Mn0MvwP91d3vqFJ6SPXuLz9GIcbwRLPIPk/s1600/The+Company+of+Coriolanus+Photo+by+Johan+Persson.jpg" height="213" width="320" /></a></td></tr>
<tr><td class="tr-caption" style="text-align: center;">Copyright: Johan Persson </td></tr>
</tbody></table>
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<br /></div>
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<br /></div>
<table align="center" cellpadding="0" cellspacing="0" class="tr-caption-container" style="margin-left: auto; margin-right: auto; text-align: center;"><tbody>
<tr><td style="text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgeYN6-029bZ-BLw4b0D8nvSHAAt1cgfRsf73Hu3p8jEPcynhPktYSqVpaSWHwn0YvdmDmeAm_zmk9GsL5pOjRq0ppl5AD96YidxpdcCNAN4j9rRG8IHG9r1nwSerdZJlxDzwugwPoVxUo/s1600/Tom+Hiddleston+Caius+Martius+Coriolanus+Photo+by+Johan+Persson+7.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: auto; margin-right: auto;"><img border="0" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgeYN6-029bZ-BLw4b0D8nvSHAAt1cgfRsf73Hu3p8jEPcynhPktYSqVpaSWHwn0YvdmDmeAm_zmk9GsL5pOjRq0ppl5AD96YidxpdcCNAN4j9rRG8IHG9r1nwSerdZJlxDzwugwPoVxUo/s1600/Tom+Hiddleston+Caius+Martius+Coriolanus+Photo+by+Johan+Persson+7.jpg" height="320" width="213" /></a></td></tr>
<tr><td class="tr-caption" style="text-align: center;">Copyright: Johan Persson </td></tr>
</tbody></table>
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<br /></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: Trebuchet MS, sans-serif;">Per quanto riguarda gli interpreti non mi sento di dire che qualcuno di loro è stato marginale. Tom Hiddleston interpreta il protagonista, questo Caio Marzio Coriolano (Caius Martius Coriolanus), in una maniera estremamente onesta: è un personaggio con cui è difficile empatizzare, è un soldato perfetto, e un politico disastroso, una persona che non sa accattivarsi le persone, e che per la maggior parte ha idee praticamente fasciste. Eppure, non si può che osservare l'entusiasmo e la ferocia in quel viso (a mio parere cesellato dagli Dei - ma io sono io), la forza e l'implacabilità nel suo sguardo e infine la commozione nei suoi occhi e quella dimensione in cui non si recita più, ma si è. Hiddleston è riuscito a creare un personaggio a tutto tondo nonostante le caratteristiche e personalità così estreme di Caio Marzio, un Dio Marte sul campo di battaglia, chiamato Coriolano in onore della sua vittoria sulla città dei Corioli, ma solo un uomo di fronte alle proprie debolezze.</span></div>
<span style="font-family: Trebuchet MS, sans-serif;"><br /></span>
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<table cellpadding="0" cellspacing="0" class="tr-caption-container" style="float: left; margin-right: 1em; text-align: left;"><tbody>
<tr><td style="text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgC8pBvdcZvuoiBnR7eb7AeIawBaKZwAPBADMvei7v-AFSLz7V2jUcbhGjWeYW-3kx8jOZreF9cwO8229h-nC4ESvlvPSRbju8iv429MnjP7_mYjAU7EIhyphenhyphen9-TkgM_-5mFuq8ZeEk7v2Wg/s1600/Tom+Hiddleston+Caius+Martius+Coriolanus+and+Hadley+Fraser+Aufidius+Photo+by+Johan+Persson.jpg" imageanchor="1" style="clear: left; margin-bottom: 1em; margin-left: auto; margin-right: auto;"><img border="0" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgC8pBvdcZvuoiBnR7eb7AeIawBaKZwAPBADMvei7v-AFSLz7V2jUcbhGjWeYW-3kx8jOZreF9cwO8229h-nC4ESvlvPSRbju8iv429MnjP7_mYjAU7EIhyphenhyphen9-TkgM_-5mFuq8ZeEk7v2Wg/s1600/Tom+Hiddleston+Caius+Martius+Coriolanus+and+Hadley+Fraser+Aufidius+Photo+by+Johan+Persson.jpg" height="320" width="213" /></a></td></tr>
<tr><td class="tr-caption" style="text-align: center;">Copyright: Johan Persson </td></tr>
</tbody></table>
<table align="center" cellpadding="0" cellspacing="0" class="tr-caption-container" style="margin-left: auto; margin-right: auto; text-align: center;"><tbody>
<tr><td style="text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEinBAcW2YMCPeLyaw0SFSGvi3c2BM1yBvql-ZikEvKfeDLCBSIg69jib4hxEhlcKuXAefJzc1vbHmmT9UaAolPE7tIph19TsTQwXRDWc74JI6wPXmOx3hvsyWBRHslprx0AeIkmOWHRIEs/s1600/Birgitte+Hjort+Srensen+Virgilia+and+Tom+Hiddleston+Caius+Martius+Coriolanus+Photo+by+Johan+Persson.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: auto; margin-right: auto;"><img border="0" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEinBAcW2YMCPeLyaw0SFSGvi3c2BM1yBvql-ZikEvKfeDLCBSIg69jib4hxEhlcKuXAefJzc1vbHmmT9UaAolPE7tIph19TsTQwXRDWc74JI6wPXmOx3hvsyWBRHslprx0AeIkmOWHRIEs/s1600/Birgitte+Hjort+Srensen+Virgilia+and+Tom+Hiddleston+Caius+Martius+Coriolanus+Photo+by+Johan+Persson.jpg" height="320" width="213" /></a></td></tr>
<tr><td class="tr-caption" style="text-align: center;">Copyright: Johan Persson</td></tr>
</tbody></table>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: 'Trebuchet MS', sans-serif;">Mark Gatiss nel ruolo di Menenio Agrippa (Menenius) è la figura autorevole eppure accessibile, il padre putativo o mentore della situazione, colui che sa quando parlare e quando tacere, che alza la voce solo quando necessario, se non quando si tratta di Coriolano: non è un essere meschino e calcolatore, è colui che cerca di riportare il soldato alla vita civile, che cerca di elevarlo per i suoi meriti ma in effetti non è in grado di capire che lui sta cercando di cambiarlo, quando invece crede di dover far emergere un qualcuno che in effetti Coriolano non è mai stato, ovvero il console e il politico, non il soldato.</span></div>
<table align="center" cellpadding="0" cellspacing="0" class="tr-caption-container" style="margin-left: auto; margin-right: auto; text-align: center;"><tbody>
<tr><td style="text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEiuDez89U5R-jJLPno7ehpyHngt4PLNW3yYjOKEnhmYVhRSvYD-FtLSICXzEOoeo-JWTQIPuzOC3DZ7Y8JSFaxBWaa7zTlvKdZZkuViEKlt5vmdVN7BWTx1WPKOy6vYepmBcRxEYtwNB-U/s1600/Mark+Gatiss+Menenius+Photo+by+Johan+Persson+2.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: auto; margin-right: auto;"><img border="0" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEiuDez89U5R-jJLPno7ehpyHngt4PLNW3yYjOKEnhmYVhRSvYD-FtLSICXzEOoeo-JWTQIPuzOC3DZ7Y8JSFaxBWaa7zTlvKdZZkuViEKlt5vmdVN7BWTx1WPKOy6vYepmBcRxEYtwNB-U/s1600/Mark+Gatiss+Menenius+Photo+by+Johan+Persson+2.jpg" height="320" width="210" /></a></td></tr>
<tr><td class="tr-caption" style="text-align: center;">Copyright: Johan Persson</td></tr>
</tbody></table>
<span style="font-family: 'Trebuchet MS', sans-serif; text-align: justify;">Hadley Fraser interpreta il ruolo di Aufidio, nemico mortale di Caio Marzio, che poi diventa in parte suo alleato ma che infine è la mano che lo ucciderà. Il ruolo non è presente per tutto il tempo in scena, e necessita di un interprete più che all'altezza. Fraser fa il suo dovere e molto di più: crea la sensazione di minaccia, di pericolo, ogni qual volta il suo personaggio entra in azione. Aufidio è un guerriero, un guerriero molto più onesto con il suo ruolo di quanto non lo sia Caio Marzio: è un soldato che fa il soldato, un generale che non si da alla politica, un uomo intelligente quanto semplice e più rozzo forse. La vendetta è ciò che lo spinge, e si nota dalla presenza più intensa della rabbia più o meno repressa che contiene in sé e che si trasmette all'esterno della sua persona senza enfasi inutile. </span><br />
<table cellpadding="0" cellspacing="0" class="tr-caption-container" style="float: right; margin-left: 1em; text-align: right;"><tbody>
<tr><td style="text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgdAePDwjNq2-zX8EjJiMHqUhJbjMLgPr-6mJHd5uYQ6KAztKvwtc8aj3cwX4g_gSyZtCS4dgM4HhUutraf-XzvLLAbWbl9dWqAqU2IwYyWLP_8FwNVpu1PDtYHBYrBtTSjvgHTDJeKkBQ/s1600/Tom+Hiddleston+Caius+Martius+Coriolanus+and+Hadley+Fraser+Aufidius+Photo+by+Johan+Persson+2.jpg" imageanchor="1" style="clear: right; margin-bottom: 1em; margin-left: auto; margin-right: auto;"><img border="0" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgdAePDwjNq2-zX8EjJiMHqUhJbjMLgPr-6mJHd5uYQ6KAztKvwtc8aj3cwX4g_gSyZtCS4dgM4HhUutraf-XzvLLAbWbl9dWqAqU2IwYyWLP_8FwNVpu1PDtYHBYrBtTSjvgHTDJeKkBQ/s1600/Tom+Hiddleston+Caius+Martius+Coriolanus+and+Hadley+Fraser+Aufidius+Photo+by+Johan+Persson+2.jpg" height="320" width="213" /></a></td></tr>
<tr><td class="tr-caption" style="text-align: center;">Copyright: Johan Persson</td></tr>
</tbody></table>
<table align="center" cellpadding="0" cellspacing="0" class="tr-caption-container" style="margin-left: auto; margin-right: auto; text-align: left;"><tbody>
<tr><td style="text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEivqkHd9UlQ482dPgjRU3_3c7eAg5Q5Lt8GQtrj6bq2cT-RVAHYHFwHwfRJTo5oZd6p2a2QIromIqxvdYaX0Xt0QyuBRRbbxHPy8bhYhbHVbwBKWp5mSqcHez7-WhAy6SgBOj90UzIT0vY/s1600/Hadley+Fraser+Aufidius+Photo+by+Johan+Persson+3.jpg" imageanchor="1" style="clear: left; margin-bottom: 1em; margin-left: auto; margin-right: auto;"><img border="0" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEivqkHd9UlQ482dPgjRU3_3c7eAg5Q5Lt8GQtrj6bq2cT-RVAHYHFwHwfRJTo5oZd6p2a2QIromIqxvdYaX0Xt0QyuBRRbbxHPy8bhYhbHVbwBKWp5mSqcHez7-WhAy6SgBOj90UzIT0vY/s1600/Hadley+Fraser+Aufidius+Photo+by+Johan+Persson+3.jpg" height="320" width="213" /></a></td></tr>
<tr><td class="tr-caption" style="text-align: center;">Copyright: Johan Persson</td></tr>
</tbody></table>
<span style="font-family: 'Trebuchet MS', sans-serif; text-align: justify;">Volumnia, la madre di Caio Marzio, è un personaggio eccezionale, a mio parere. Una donna forte e combattiva, un soldato mancato a suo modo, fiera delle ferite del figlio e sicura che l'avrebbe amato anche se fosse tornato morto, purché gloriosamente: tutto questo in esatto opposto alla moglie di Coriolano, Virgilia, che come ogni moglie e madre è più preoccupata per l'incolumità di Caio Marzio. Il percorso di evoluzione di Volumnia passa da questa donna d'acciaio, decisa a far ascendere a giusta gloria il proprio figlio, a cercare di far tornare Caio sui suoi passi, quando lui decide di voltare le spalle a chi lo ha bandito da Roma dopo tanti sacrifici, non più con il polso e la determinazione, ma facendo appello al proprio figlio, all'uomo e non al soldato. Una Deborah Findlay, questa Volumnia, splendida.</span><br />
<span style="font-family: Trebuchet MS, sans-serif;"><br /></span>
<br />
<table cellpadding="0" cellspacing="0" class="tr-caption-container" style="float: right; margin-left: 1em; text-align: right;"><tbody>
<tr><td style="text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEiPZ-AgZeThpQzqe7oFLsz-gnWleDCpM3UbOca-sx5pXVayY20mCAuHaSkdcsCTjSLESIqM0LYxL4jPRSkhBjbtg0IPD7AaVcYcnTVcKaon8zFz5MPlhQIwSUlXMyLQO8Jg0p9geB6nEc0/s1600/Birgitte+Hjort+Srensen+Virgilia+Photo+by+Johan+Persson+3.jpg" imageanchor="1" style="clear: right; margin-bottom: 1em; margin-left: auto; margin-right: auto;"><img border="0" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEiPZ-AgZeThpQzqe7oFLsz-gnWleDCpM3UbOca-sx5pXVayY20mCAuHaSkdcsCTjSLESIqM0LYxL4jPRSkhBjbtg0IPD7AaVcYcnTVcKaon8zFz5MPlhQIwSUlXMyLQO8Jg0p9geB6nEc0/s1600/Birgitte+Hjort+Srensen+Virgilia+Photo+by+Johan+Persson+3.jpg" height="320" width="213" /></a></td></tr>
<tr><td class="tr-caption" style="text-align: center;">Copyright: Johan Persson</td></tr>
</tbody></table>
<table align="center" cellpadding="0" cellspacing="0" class="tr-caption-container" style="margin-left: auto; margin-right: auto; text-align: left;"><tbody>
<tr><td style="text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEh2oPmoHT_7IGqIhVAh9l66_flnGMFzmeKWy_OXwnYlV67ZokVwrpi6Cbf8OE3iLHwwSxWXO2Gl-6gaNuMR9bDCd1yvhXn61g2hgvHaajVQpCLROYDR8hvc6TfMNBQpD0pNQXL6maFLvN0/s1600/Deborah+Findlay+Volumnia+Photo+by+Johan+Persson.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: auto; margin-right: auto;"><img border="0" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEh2oPmoHT_7IGqIhVAh9l66_flnGMFzmeKWy_OXwnYlV67ZokVwrpi6Cbf8OE3iLHwwSxWXO2Gl-6gaNuMR9bDCd1yvhXn61g2hgvHaajVQpCLROYDR8hvc6TfMNBQpD0pNQXL6maFLvN0/s1600/Deborah+Findlay+Volumnia+Photo+by+Johan+Persson.jpg" height="320" width="213" /></a></td></tr>
<tr><td class="tr-caption" style="text-align: center;">Copyright: Johan Persson</td></tr>
</tbody></table>
<span style="font-family: 'Trebuchet MS', sans-serif; text-align: justify;">Menzione d'onore direi per Elliott Levey e Ellen Schlesinger, nei ruoli di Bruto e Sicinia (nella opera originale di Shakespeare, Sicinio), tribuni della plebe. Questi due personaggi, un po' cospiratori, un po' amanti, manipolano i pensieri e le parole della gente con la loro eloquenza e riescono nel loro intento di far capire a Caio Marzio che non sa come trattare il popolo e non sa farsi amare, e che loro sono maestri in questo. Nonostante questi ruoli così potenzialmente malvagi e antagonisti, il loro trionfo ci riempie di una ondata di entusiasmo e di vittoria.</span><br />
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: Trebuchet MS, sans-serif;"><br /></span></div>
<table align="center" cellpadding="0" cellspacing="0" class="tr-caption-container" style="float: left; margin-right: 1em; text-align: left;"><tbody>
<tr><td style="text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEj6weqO1TrG575WVZPbBE5Ps9JdKpY4J82DWIlC8_by4mpbeyXo2DEhj2xSfjIVb7nYmgonvdnQjHYyD5HpX5i6f7j2z5UcOK0ey2bood6VFNT4boESJrpRF0m8PiS_cvf0ew3ReIG-BtI/s1600/Elliot+Levey+Brutus+Photo+by+Johan+Persson+2.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: auto; margin-right: auto;"><img border="0" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEj6weqO1TrG575WVZPbBE5Ps9JdKpY4J82DWIlC8_by4mpbeyXo2DEhj2xSfjIVb7nYmgonvdnQjHYyD5HpX5i6f7j2z5UcOK0ey2bood6VFNT4boESJrpRF0m8PiS_cvf0ew3ReIG-BtI/s1600/Elliot+Levey+Brutus+Photo+by+Johan+Persson+2.jpg" height="320" width="213" /></a></td></tr>
<tr><td class="tr-caption" style="text-align: center;">Copyright: Johan Persson</td></tr>
</tbody></table>
<table align="center" cellpadding="0" cellspacing="0" class="tr-caption-container" style="margin-left: auto; margin-right: auto; text-align: right;"><tbody>
<tr><td style="text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgEHXxJUyh2YzOSeXUybiOdCTUC_6O01AqAg3ONuogCTRSKYkYcmIXJE2raAyjz79lCcrQ0LXHwLPMFfPO2qwWdS_g82QOZNdlEYAwB0vuzi7OMbQPWMpUWDEk6D0urjjQuPxVcjA9jyyA/s1600/Helen+Schlesinger+Sicinia+Photo+by+Johan+Persson.jpg" imageanchor="1" style="clear: right; margin-bottom: 1em; margin-left: auto; margin-right: auto;"><img border="0" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgEHXxJUyh2YzOSeXUybiOdCTUC_6O01AqAg3ONuogCTRSKYkYcmIXJE2raAyjz79lCcrQ0LXHwLPMFfPO2qwWdS_g82QOZNdlEYAwB0vuzi7OMbQPWMpUWDEk6D0urjjQuPxVcjA9jyyA/s1600/Helen+Schlesinger+Sicinia+Photo+by+Johan+Persson.jpg" height="320" width="213" /></a></td></tr>
<tr><td class="tr-caption" style="text-align: center;">Copyright: Johan Persson</td></tr>
</tbody></table>
<span style="font-family: 'Trebuchet MS', sans-serif; text-align: justify;">Altri due interpreti principali sono Peter De Jersey e Alfred Enoch (uno dei "ragazzini di Harry Potter" diventato un attore professionale e professionista), rispettivamente nei ruoli di Cominio e Tito Larzio, comandanti in capo della legione di Caio Marzio. Questi due risultano speculari quasi ad Aufidio, la parte "buona" o meglio gli alleati di Coriolano, che però peccano dello stesso difetto di Menenio: cercare di rendere Caio Marzio il politico che non è e non sarà mai, e solo per il grande rispetto e affetto che provano per lui.</span><br />
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: Trebuchet MS, sans-serif;"><br /></span></div>
<table align="center" cellpadding="0" cellspacing="0" class="tr-caption-container" style="float: left; margin-right: 1em; text-align: left;"><tbody>
<tr><td style="text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgV9-eOz1GRIzoS7tvKy8QLTjE1SobsVC_4uGPXDYY-BdkkldyKs_SCfKaJXdiophoCE-xuLVwIFjpfDd9dQrxWToqauklJB08xkJ3yABCoDhyjnDx1d04JvUeXQFNDha38w5nGpvfi6Ek/s1600/Peter+De+Jersey+Cominius+Photo+by+Johan+Persson+2.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: auto; margin-right: auto;"><img border="0" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgV9-eOz1GRIzoS7tvKy8QLTjE1SobsVC_4uGPXDYY-BdkkldyKs_SCfKaJXdiophoCE-xuLVwIFjpfDd9dQrxWToqauklJB08xkJ3yABCoDhyjnDx1d04JvUeXQFNDha38w5nGpvfi6Ek/s1600/Peter+De+Jersey+Cominius+Photo+by+Johan+Persson+2.jpg" height="320" width="213" /></a></td></tr>
<tr><td class="tr-caption" style="text-align: center;">Copyright: Johan Persson</td></tr>
</tbody></table>
<table align="center" cellpadding="0" cellspacing="0" class="tr-caption-container" style="margin-left: auto; margin-right: auto; text-align: right;"><tbody>
<tr><td style="text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEj45CdPZpiI551sphF3psc9AIXWXODKMUp0xrVb1htZj5t878D9QWKuZNcsqXPyhMWoITvtVpf7LjP8oFJqjtwKe6jMlm9qVSyXbfKrAVr44k61eJojRKfyy_3yrfuxpvoXcLgD-SRrRPE/s1600/Alfred+Enoch+Titus+Lartius+Photo+by+Johan+Persson.jpg" imageanchor="1" style="clear: right; margin-bottom: 1em; margin-left: auto; margin-right: auto;"><img border="0" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEj45CdPZpiI551sphF3psc9AIXWXODKMUp0xrVb1htZj5t878D9QWKuZNcsqXPyhMWoITvtVpf7LjP8oFJqjtwKe6jMlm9qVSyXbfKrAVr44k61eJojRKfyy_3yrfuxpvoXcLgD-SRrRPE/s1600/Alfred+Enoch+Titus+Lartius+Photo+by+Johan+Persson.jpg" height="320" width="213" /></a></td></tr>
<tr><td class="tr-caption" style="text-align: center;">Copyright: Johan Persson</td></tr>
</tbody></table>
<span style="font-family: 'Trebuchet MS', sans-serif; text-align: justify;">L'ensemble non è semplicemente di contorno e di supporto: nonostante gli attori si susseguano nei vari ruoli, prima di amici, confidenti, popolo, sottoposti, soldati, e luogotenenti sono fondamentali nel far scaturire nei personaggi le varie emozioni e reazioni. Una prova magistrale di tutti, mi sentirei di dire soprattutto per Rochenda Sandal, Mark Stanley (visto in Game of Thrones) e Dwane Walcott.</span><br />
<span style="font-family: Trebuchet MS, sans-serif;"></span><br />
<span style="font-family: Trebuchet MS, sans-serif;"></span>
<table cellpadding="0" cellspacing="0" class="tr-caption-container" style="float: left; margin-right: 1em; text-align: left;"><tbody>
<tr><td style="text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEiqhgBXQweQzTU_2pKr5aRubhS1aQffUhKGtjPrX9B8Qv-nWLbyC2R5YFxlgpVbHR42hsdBH89pp_-ctRfEeZ5Hwbpvwud1-wuw0ANo3M8sEkDQjGP_Bpa8LEcitNflVWo2ku09IkAlbjw/s1600/Rochenda+Sandall+First+Citizen+Ensemble+Photo+by+Johan+Persson.jpg" imageanchor="1" style="clear: left; margin-bottom: 1em; margin-left: auto; margin-right: auto;"><img border="0" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEiqhgBXQweQzTU_2pKr5aRubhS1aQffUhKGtjPrX9B8Qv-nWLbyC2R5YFxlgpVbHR42hsdBH89pp_-ctRfEeZ5Hwbpvwud1-wuw0ANo3M8sEkDQjGP_Bpa8LEcitNflVWo2ku09IkAlbjw/s1600/Rochenda+Sandall+First+Citizen+Ensemble+Photo+by+Johan+Persson.jpg" height="200" width="132" /></a></td></tr>
<tr><td class="tr-caption" style="text-align: center;">Copyright: Johan Persson</td></tr>
</tbody></table>
<table cellpadding="0" cellspacing="0" class="tr-caption-container" style="float: right; text-align: right;"><tbody>
<tr><td style="text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgk3IkbJosi9POF4CTF_J6dkksp3rH7Tbf80spSojHXljnSgeYKgbZOwxCm11aNZK0gT_Vs7sqSnYA9RmwlYoq2ODcWVVLQASCIzFt5lpl14a7UasayY3HdcS1WZDQRqGHLSBzn3RTm5D4/s1600/Dwane+Walcott+Third+Citizen+Ensemble+Photo+by+Johan+Persson+3.jpg" imageanchor="1" style="clear: right; margin-bottom: 1em; margin-left: auto; margin-right: auto;"><img border="0" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgk3IkbJosi9POF4CTF_J6dkksp3rH7Tbf80spSojHXljnSgeYKgbZOwxCm11aNZK0gT_Vs7sqSnYA9RmwlYoq2ODcWVVLQASCIzFt5lpl14a7UasayY3HdcS1WZDQRqGHLSBzn3RTm5D4/s1600/Dwane+Walcott+Third+Citizen+Ensemble+Photo+by+Johan+Persson+3.jpg" height="200" width="133" /></a></td></tr>
<tr><td class="tr-caption" style="text-align: center;">Copyright: Johan Persson</td></tr>
</tbody></table>
<br />
<br />
<table align="center" cellpadding="0" cellspacing="0" class="tr-caption-container" style="margin-left: auto; margin-right: auto; text-align: center;"><tbody>
<tr><td style="text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjnCzgy7r8JX4O9xYx7piDG02xsn8jkenHsZrmIJV-iEKEksNfcBt2LzUhSlYMO6ohrrhXlWWiPkiXTAhGMOUh0_Flkks2PKTstJwjmOLfDt-xbDU3xiPt4VtjlnHLmP1FlaohQEL7A6sU/s1600/Mark+Stanley+Second+Citizen+Ensemble+Photo+by+Johan+Persson.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: auto; margin-right: auto;"><img border="0" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjnCzgy7r8JX4O9xYx7piDG02xsn8jkenHsZrmIJV-iEKEksNfcBt2LzUhSlYMO6ohrrhXlWWiPkiXTAhGMOUh0_Flkks2PKTstJwjmOLfDt-xbDU3xiPt4VtjlnHLmP1FlaohQEL7A6sU/s1600/Mark+Stanley+Second+Citizen+Ensemble+Photo+by+Johan+Persson.jpg" height="200" width="133" /></a></td></tr>
<tr><td class="tr-caption" style="text-align: center;">Copyright: Johan Persson</td></tr>
</tbody></table>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: Trebuchet MS, sans-serif;">Un'operazione, questa, insomma, a mio parere perfettamente riuscita, un riadattamento e non necessariamente una rilettura essendo il Coriolano di un'attualità e comprensione a livello cognitivo ed emotivo sontuosamente risonante. La prova che il teatro contemporaneo sa coinvolgere il pubblico anche con un testo di quattrocento anni, studiato nelle scuole e considerato dai più troppo pesante, troppo complesso, troppo didascalico. Una prova attoriale intensa e non facile, ma per cui personalmente non posso dirmi affatto insoddisfatta: se ho colto ciò che ho colto nonostante il mio inglese non del tutto eccelso o non abbastanza per accedere in maniera fluida a Shakespeare, è stato soprattutto grazie alle interpretazioni e all'interiorizzazione degli attori.</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: Trebuchet MS, sans-serif;"><br /></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: Trebuchet MS, sans-serif;"><br /></span>
</div>
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
</div>
<br />
<div style="text-align: center;">
<iframe __idm_id__="573441" allowfullscreen="" frameborder="0" height="315" src="//www.youtube.com/embed/2VA3ZSaC2nU" width="560"></iframe>
</div>
<br />Michela Dochttp://www.blogger.com/profile/07253953787088938241noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-3108027862551427425.post-12960089545232639692014-01-30T12:17:00.001+01:002014-01-30T12:17:20.604+01:00Ironclad: arte della guerra a grandi livelli (e poi c'è James
Purefoy...)<div class="separator" style="clear: both;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjVUmAobQmmWPcJ07IE7xtGAxqZam9qhJwzB9rtvkM0c1Xh_U9ZWy9qc-JUhPbT5BrbSqtVXIjjXjnrdVTRZ2E7GbQPUQ-nkVBQkP7osa1ddyLrUqnSu6eFrm-2BsfflE0Ji-5CLfXamtQ/s640/blogger-image--897699272.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjVUmAobQmmWPcJ07IE7xtGAxqZam9qhJwzB9rtvkM0c1Xh_U9ZWy9qc-JUhPbT5BrbSqtVXIjjXjnrdVTRZ2E7GbQPUQ-nkVBQkP7osa1ddyLrUqnSu6eFrm-2BsfflE0Ji-5CLfXamtQ/s640/blogger-image--897699272.jpg"></a> </div><div class="separator" style="clear: both;">Il mio DVD di Ironclad, in compagnia del cofanetto di GoT.</div><div><br></div><div>by Sister Of Demons</div><div><span style="font-family: 'Helvetica Neue Light', HelveticaNeue-Light, helvetica, arial, sans-serif;">Ho visto per la prima volta </span><i style="font-family: 'Helvetica Neue Light', HelveticaNeue-Light, helvetica, arial, sans-serif; font-weight: bold;">Ironclad </i><span style="font-family: 'Helvetica Neue Light', HelveticaNeue-Light, helvetica, arial, sans-serif;">(2011) su Rai 4 (la Rai è piena zeppa di robe disgustose e compie scelte discutibili un giorno sì e l'altro pure, ma ogni tanto qualche soddisfazione riesce a darmela), una sera in cui avevo freddo ed ero bella infilata nel mio lettuccio, con una pesante lezione di Diritto Civile il giorno successivo. Non mi andava di far tardi col pc e avevo optato per una scelta facilmente fruibile.</span></div><div>Il film mi è piaciuto parecchio, sia perché c'è gente tutta infangata e zozza di sangue che combatte come se non ci fosse un domani, sia perché raccontava l'assedio al castello di Rochester, avvenuto durante il regno di uno dei sovrani inglesi più controversi: Giovanni Senzaterra.</div><div>L'anno è il 1215 e Re Giovanni ritiene di aver subito un grave torto con la firma della Magna Carta, per questa ragione decide di assediare e conquistare tutte le fortezze più strategiche del sud dell'Inghilterra, aiutato da un esercito di mercenari danesi. Ovviamente il gruppo di eroi, composto dal Templare Thomas Marshall, dal barone William d'Albini e da altri sgangherati compari, con la benedizione e l'accordo dell'Arcivescovo di Canterbury, decide di entrare in azione e di soccorrere Reginaldo di Cornhill, che abita il castello di Rochester da quando Giovanni ha firmato la Magna Carta.</div><div>Il film è tutto incentrato su questo singolo episodio dell'assedio, non si preoccupa di mostrare il background dei personaggi, in un certo senso è un bene, c'era il rischio che diventasse una roba troppo melensa. Tra scavicchiamenti di mandibole, squartamenti di vario genere, torture perpetrate ai danni dei protagonisti, il tutto condito con abbondante fiume di sangue, Ironclad è entrato di diritto tra i miei film preferiti.</div><div>L'accuratezza storica in alcuni punti non è il massimo, per esempio l'esercito di mercenari utilizzato dal re non era danese, bensì formato da soldati provenienti da Belgio, Provenza e Aquitania. Ma insomma ci sono passata sopra, chissene. Non si sa con certezza quanti fossero i soldati guidati da l barone d'Albini, secondo il film sono quattro gatti, ma insomma...chissene!</div><div>Come spesso purtroppo accade il film scivola nello stereotipo, specialmente per quanto riguarda la figura di Re Giovanni e quella del Templare Thomas Marshall. Il personaggio è inventato, comunque ispirato alla figura di Guglielmo il Maresciallo, e come di consueto in questi film, appare fin dall'inizio turbato dalla sua situazione personale. Lui è un uomo tutto d'un pezzo, ligio al dovere e con una capacità di resistenza non indifferente. Durante tutto il film fa essenzialmente sempre le stesse cose: prega, sfracassa le ossa degli avversari, prega, taglia in due gli avversari, prega, sbudella gli avversari e poi prega di nuovo. Tutto quanto giusto, come nel Manuale del Perfetto Templare, fino a quando l'assedio diventa insopportabile, il cibo comincia a scarseggiare e l'unica cosa commestibile rimane il suo cavallo (che non si tocca, regola Templare!)e lui comincia a svalvolare appena la castellana, Isabel, giovane moglie di Reginaldo, comincia a mostrare interesse. Alla fine poveraccio cede, lei è parecchio insistente e durante un assedio non è che ci sia poi molto da fare.</div><div>Alla fine muoiono tutti di una morte atroce, tranne il nostro protagonista, che viene prontamente sciolto dai suoi voti religiosi, la sua bella e il giovane scudiero del barone d'Albini.</div><div>Il cast del film è d'eccezione: James Purefoy interpreta il protagonista (già solo questo vale la visione), Paul Giamatti è Re Giovanni, Brian Cox è Guglielmo d'Albini, tra gli amiketti del nostro eroe c'è il nostro amico Orell di <i style="font-weight: bold;">Game of Thrones</i>, al secolo Mackenzie Crook, e, udite udite, a un recente rewatch ho realizzato che il giovane scudiero Guy è nientepopodimenoche il nostro piccolo Riccardo III aka Aneurin Barnard, o come dice Marnie "<i style="font-weight: bold;">Il ragazzetto tisico di The White Queen</i>". Last but not the least, il caro Nonno Tywin Charles Dance interpreta magnificamente e col giusto grado di viscidume che contraddistingue tutti gli uomini di Chiesa, l'Arcivescovo di Canterbury.</div><div><i style="font-weight: bold;">Ironclad</i>, come spesso accade ai film indipendenti, ha avuto una storia piuttosto travagliata, tra attori che si sono avvicendati per i vari ruoli (quella zocc...ehm, attrice Megan Fox ad esempio venne sostituita in corso d'opera con Kate Mara, che comunque è americana e a me gli americani che fanno gli inglesi mi fanno accartocciare le orecchie 2 volte su 3. Anche Paul Giamatti è americano, e benché io pensi fermamente che far interpretare un re inglese a un americano sia quasi un crimine contro l'umanità, devo comunque ammettere che Paul Giamatti sa il fatto suo) e altre sventure che capitano ai film indipendenti.</div><div>Ecco, a questo proposito, solitamente guardo poco i film indipendenti, ho il pregiudizio che siano tutte robe hipster e pretenziose, ma siccome questo raccontava una vicenda storica ho ben pensato che il "pericolo hipster" fosse scampato. Il buon Jonathan English (non so di che nazionalità sia, ma devo proprio dire <i style="font-weight: bold;">nomen omen</i>, uno che si chiama così non poteva non fare un film sulla storia inglese) mi pare che lavori bene, a parte qualche summenzionata inesattezza storica le cose scorrono lisce come l'olio. Il film è parecchio cruento, ma le scene di battaglia sono parecchio accurate e realistiche. I costumi mi sembrano adatti, ma sono sotto assedio, tutti zozzi, feriti e tristi, quel che indossano riflette la loro situazione e non essendo io un'esperta di abbigliamento medievale non posso né confutare né confermare se siano appropriati.</div><div>Recentemente ho scoperto che è pronto un sequel, ambientato un anno dopo l'assedio di Rochester, e tra i protagonisti troveremo Michelle Fairley, a dimostrazione del fatto che gli attori di <i style="font-weight: bold;">GoT </i>sono ovunque e conquisteranno il mondo.</div>Sister Of Demonshttp://www.blogger.com/profile/11611439562356604433noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-3108027862551427425.post-50297564584686908682014-01-19T10:44:00.001+01:002014-02-05T18:56:27.984+01:00Top six di Sister Of Demons - parte seconda: Saghe&Trilogie<div><div class="separator" style="clear: both;"><div class="separator" style="clear: both;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhLqG4ctx76SpoLxOyklCwVBUeJYGGUl-i5Ff1JlModrrn3eozHByDNFrdAbc3Hun6q_ntPobChB1_E_o-ghns_StnRf_tXBJzRtmrgtrDkno6D_LeQYVW7Vhr77lzAxuxTlPpORnPV1SM/s640/blogger-image-971738060.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhLqG4ctx76SpoLxOyklCwVBUeJYGGUl-i5Ff1JlModrrn3eozHByDNFrdAbc3Hun6q_ntPobChB1_E_o-ghns_StnRf_tXBJzRtmrgtrDkno6D_LeQYVW7Vhr77lzAxuxTlPpORnPV1SM/s640/blogger-image-971738060.jpg"></a></div><br></div>Parte della mia "biblioteca", più o meno si intravedono tutti i libri di cui parlo! (Sono pigra e non avevo voglia di inserire tremila foto, sorry!)</div><div><br></div><div><span style="font-family: 'Helvetica Neue Light', HelveticaNeue-Light, helvetica, arial, sans-serif;">by SisterOf Demons</span></div>Tecnicamente ho già scritto un post sulla mia top six di libri preferiti, ma consapevolmente mi sono lasciata una bella "scappatoia": non ho inserito nessun libro che facesse parte di una <b>saga </b>o di una <b>trilogia</b>, dicendomi che in questo modo avrei successivamente stilato la presente lista. Per questa ragione ecco che presento un'altra top six libresca, contenente libri indissolubilmente legati tra loro in una serie (è un crimine separare i fratellini che si vogliono tanto bene, no?).<div>Faccio notare che nella lista non ho inserito <b>Il Signore degli Anelli</b>, benché io abbia letto tutti i libri, c'è qualcosa nello stile di Tolkien che non mi convince completamente (lo so, probabilmente più di qualcuno mi manderà a quel paese e desidererà che io <b>bruci all'Inferno </b>per questa <b>eresia</b>, ma non posso più tenermelo dentro: la trilogia, in alcuni punti, mi ha fatto letteralmente <b>dormire</b>). Riconosco al buon caro T. Il merito di aver creato un universo stupendo, curato forse più in aspetti, ad esempio quello filologico, di cui io non capisco praticamente un tubo. In ogni caso se proprio vogliamo spaccare il capello in quattro, <b>non s'è inventato niente di nuovo</b>, Ariosto e Tasso scrivevano di anelli che rendono invisibili e di battaglie già <b>secoli prima </b>di Tolkien, e non era niente di nuovo nemmeno per loro. </div><div>Detto ciò non sto affermando che <b>Il Signore degli Anelli </b>mi faccia schifo e che Tolkien sia un ciarlatano, solo che non lo metterò nella mia top list, riconoscendo a lui il grandissimo merito di aver aperto la strada a un genere che altrimenti avrebbe avuto più difficoltà ad emergere e attribuendo alle scellerate case editrici la colpa di aver lasciato proliferare tutta una massa disgustosa di opere<b>, mediocri nel migliore dei casi,</b> che oggi più che mai infestano le librerie.</div><div>Bando alle ciance e passiamo ai fatti. Ecco la mia <b>Top six 2.0 : Saghe&Trilogie.</b></div><div><b><br></b></div><div><b style="font-family: 'Helvetica Neue Light', HelveticaNeue-Light, helvetica, arial, sans-serif;">1)Harry Potter - J.K. Rowling </b></div><div><span style="font-family: 'Helvetica Neue Light', HelveticaNeue-Light, helvetica, arial, sans-serif;">Ma come, vi chiederete, non mette il SDA e mette questo? Ebbene sì. HP mi ha aperto un mondo. </span><b style="font-family: 'Helvetica Neue Light', HelveticaNeue-Light, helvetica, arial, sans-serif;">La Pietra Filosofale</b><span style="font-family: 'Helvetica Neue Light', HelveticaNeue-Light, helvetica, arial, sans-serif;"> è stato il primo vero libro che ho letto per il puro piacere di farlo ed è stata altresì la saga che ha risvegliato l'anglofila che è in me. Letture da bambini? Sì e no. I primi libri non accontentano certo i palati raffinati dei lettori più adulti, lo stile non è certo il top e anche se col tempo migliora parecchio, non si può dire che sia sempre eccellente. Ma insomma, chissenefrega! Questa storia ha colpito fortemente il mio immaginario di bambina e ancora oggi mi appassiona come il primo giorno. Non sarà impeccabile, ma quello che io ripeto sempre è che</span><b style="font-family: 'Helvetica Neue Light', HelveticaNeue-Light, helvetica, arial, sans-serif;"> Harry Potter </b><span style="font-family: 'Helvetica Neue Light', HelveticaNeue-Light, helvetica, arial, sans-serif;">va letto con il cuore e non con la testa.</span></div><div><br></div><div><b style="font-family: 'Helvetica Neue Light', HelveticaNeue-Light, helvetica, arial, sans-serif;">2)Le Cronache del Ghiaccio e del Fuoco - George R.R. Martin</b></div><div><div class="separator" style="clear: both;"><div class="separator" style="clear: both;"><span style="font-family: 'Helvetica Neue Light', HelveticaNeue-Light, helvetica, arial, sans-serif;">Croce e delizia di ogni buon appassionato del genere. Ancora incompiuta, fa dannare l'anima di molta gente e a più livelli. Nei periodi di maggiore sconforto tutti abbiamo pensato che non vedremo mai la fine, e se la dovessimo vedere, quando la dovessimo vedere, sono sicura che sarà una conclusione aperta, amarissima, non sempre digeribile e soprattutto </span><b style="font-family: 'Helvetica Neue Light', HelveticaNeue-Light, helvetica, arial, sans-serif;">alla cazzo di cane </b><span style="font-family: 'Helvetica Neue Light', HelveticaNeue-Light, helvetica, arial, sans-serif;">( chi ha letto i romanzi autoconclusivi dello zio sa benissimo che lui e i finali soddisfacenti viaggiano su binari paralleli). </span></div></div></div><div>L'altra opzione, molto cinica, è che con la lentezza<span style="font-family: 'Helvetica Neue Light', HelveticaNeue-Light, helvetica, arial, sans-serif;"> con cui scrive, molto probabilmente Martin morirà prima che qualcuno riesca definitivamente a poggiare le chiappe sul <b>Trono di Spade.</b></span></div><div><span style="font-family: 'Helvetica Neue Light', HelveticaNeue-Light, helvetica, arial, sans-serif;"><b><br></b></span></div><div><span style="font-family: 'Helvetica Neue Light', HelveticaNeue-Light, helvetica, arial, sans-serif;"><b>3)La Ruota del Tempo - Robert Jordan e Brandon Sanderson</b></span></div><div><span style="font-family: 'Helvetica Neue Light', HelveticaNeue-Light, helvetica, arial, sans-serif;"><div class="separator" style="clear: both;"><div class="separator" style="clear: both;">Con questa saga è accaduto ciò che tutti i summenzionati fan di Martin temono: Jordan è morto prima di mettere la parola "fine" alle avventure di <b>Rand al'Thor </b>e compagni. </div></div></span></div><div>Visto che mancavano pochi libri alla fine e che l'autore aveva lasciato numerosi appunti, si decise di far terminare l'opera a Brandon Sanderson, che, ringraziando gli dèi, scrive veramente bene e si è dimostrato all'altezza del compito affidatogli. Io non ho affrontato la disperazione che molti lettori hanno provato alla morte di R.J. Perché mi sono avvicinata a questa saga quando era già bella che conclusa. Non è semplice accostarsi a essa, in quanto molti si scoraggiano per la mole (14 libri di minimo 600 pagine cadauno, più un prequel),per il fatto che in Italia alcuni dei libri sono di difficile reperimento e quelli che ci sono costano una fortuna. Alla fine però, almeno per quel che mi riguarda, vale la pena.</div><div><br></div><div><b>4)La Prima Legge - Joe Abercrombie.</b></div><div><div class="separator" style="clear: both;"><div class="separator" style="clear: both;"><span style="font-family: 'Helvetica Neue Light', HelveticaNeue-Light, helvetica, arial, sans-serif;">Non c'è niente da fare, gli americani sanno scrivere fantasy. Ma gli inglesi mica scherzano! Questa trilogia in particolare mi piace perché i protagonisti sono tutti estremamente sfigati, brutti e stronzi. Non c'è una figura veramente positiva in nessuno dei tre libri. Alla fine della storia un protagonista viene detronizzato, un altro si ammala ed è in fin di vita, una viene fatta sposare ad un Inquisitore storpio ed eunuchizzato(?), un altro diventa re, ma è costretto a lasciare la donna che ama per sposare una lesbica. Non a caso Abercrombie è stato da parecchi definito </span><b style="font-family: 'Helvetica Neue Light', HelveticaNeue-Light, helvetica, arial, sans-serif;">l'erede di Martin</b><span style="font-family: 'Helvetica Neue Light', HelveticaNeue-Light, helvetica, arial, sans-serif;">. Ancora deve perfezionare qualche cosa, ma in quanto a sadismo e crudeltà ci siamo. </span></div></div></div><div><br></div><div><b>5)Trilogia di Magdeburg - Alan D. Altieri</b></div><div>Sergio Altieri è il traduttore italiano di ASOIAF, ma sa anche il fatto suo quando si parla di scrittura. È una trilogia ambientata durante la Guerra dei Trent'Anni, in un Europa dilaniata dalle guerre religiose. Lo sfondo è quindi storico, ma Altieri strizza l'occhio a qualche elemento soprannaturale. Sono molto affezionata a questa storia perché ne scrissi tempo fa una recensione su un blog ( che ora è allo sfascio, tra parentesi, non per colpa mia, ma per colpa del webmaster, ci tengo a precisarlo) e lo stesso Altieri mi mandò una mail in cui mi faceva i complimenti. La mia recensione era stata sostanzialmente positiva, anche se avevo messo in luce alcuni difetti. Lui fu gentilissimo, dimostrandosi veramente una brava persona, accettando complimenti e critiche da vero signore e non si può dire lo stesso di tutti gli scrittori. Aggiungo che io mi comportai per giorni come una fangirl impazzita, perché<b> cazzo, Altieri mi ha scritto!</b></div><div><br></div><div><b>6)La Torre Nera - Stephen King</b></div><div><div class="separator" style="clear: both;"><span style="font-family: 'Helvetica Neue Light', HelveticaNeue-Light, helvetica, arial, sans-serif;">Chiudo la rassegna con un lavoro del Re. È una di quelle saghe che si amano o si odiano, senza vie di mezzo. La "compagnia" (sarebbe meglio dire ka-tet) che mette insieme King è alquanto bizzarra: tre americani (tra cui un tossico, un'attivista di colore in sedia a rotelle e un bambino </span><b style="font-family: 'Helvetica Neue Light', HelveticaNeue-Light, helvetica, arial, sans-serif;">tecnicamente morto</b><span style="font-family: 'Helvetica Neue Light', HelveticaNeue-Light, helvetica, arial, sans-serif;">), un "bimbolo"(una sorta di animaletto parlante, assimilabile a un cane) e un Pistolero di un "mondo alternativo", ultimo di una stirpe dal lignaggio nobilissimo. La stesura di questa saga fu un vero e proprio </span><b style="font-family: 'Helvetica Neue Light', HelveticaNeue-Light, helvetica, arial, sans-serif;">parto</b><span style="font-family: 'Helvetica Neue Light', HelveticaNeue-Light, helvetica, arial, sans-serif;">. A un certo punto King aveva perso l'ispirazione e abbandonato il lavoro a metà, poi aveva ricominciato a scrivere, ma era stato investito da un ubriaco al volante e la conclusione s'era fatta ancora più lontana. Alla fine non solo King c'è l'ha fatta, ma ha pure scritto un bel midquel, pubblicato in Italia l'anno scorso. Tutto è bene quel che finisce bene!</span></div></div>Sister Of Demonshttp://www.blogger.com/profile/11611439562356604433noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-3108027862551427425.post-67487594563104240552014-01-18T17:11:00.001+01:002014-06-05T19:23:01.329+02:00Top Six: I libri di Marnie<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
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<span style="font-family: Georgia, Times New Roman, serif;">by Marnie</span></div>
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<span style="color: purple; font-family: Georgia, Times New Roman, serif;"><b><br /></b></span></div>
<div style="text-align: center;">
<span style="color: red; font-family: Georgia, Times New Roman, serif;"><b>Forse non i libri più belli, ma sicuramente per me i più significativi</b></span></div>
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<span style="color: purple; font-family: Georgia, Times New Roman, serif;"><b><br /></b></span></div>
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<span style="font-family: Georgia, Times New Roman, serif;"><b>1.<span style="color: purple;"> Agatha Chistie - Dieci piccoli Indiani </span></b></span></div>
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<span style="font-family: Georgia, Times New Roman, serif; text-align: justify;"></span><br />
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<span style="font-family: Georgia, Times New Roman, serif; text-align: justify;">Nessun libro è per me importante come questo. La lettura che quasi certamente mi ha reso l'anglofila che sono ora. Una lenta e dolorosa spedizione punitiva. Dieci persone da diverse estrazioni sociali vengono attirate a Nigger Island da un misterioso ospite. Una Nancy Owen</span></div>
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<span style="font-family: Georgia, 'Times New Roman', serif;">inizia a ucciderli uno a uno, molto lentamente. Non hanno possibilità di tornare in Inghilterra per vari motivi e sono bloccati lì, a guardarsi le spalle gli uni dagli altri. Penso che sia con "Trappola per topi" , il primo Human Trap Book della storia. </span></div>
<span style="font-family: Georgia, Times New Roman, serif;"></span><br />
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<span style="font-family: Georgia, Times New Roman, serif;">Come ogni libro della scrittrice britannica, la scrittura è estremamente semplice e dinamica. Ricordo che riuscì ad indovinare abbastanza velocemente l'assassino, ma non importava, la cornice era assai più interessante. Il piano che alcuni degli ospiti progettano per proteggersi a vicenda, è in assoluto la parte più triste di questo giochetto mortale e si percepisce fin dall'inizio che non andrà a buon fine. I condannati a morte non ispirano simpatia o almeno a me non ne hanno mai ispirata. Non si riesce a tifare per loro.</span><br />
<span style="font-family: Georgia, Times New Roman, serif;">Il capolavoro supremo di Agatha Christie.</span></div>
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<span style="font-family: Georgia, Times New Roman, serif;"><b>2.</b> <span style="color: purple;"><b>Jane Austen - Persuasione</b></span></span></div>
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<span style="font-family: Georgia, Times New Roman, serif;"><br /></span></div>
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<span style="font-family: Georgia, Times New Roman, serif;">Il libro che ha rafforzato ancor di più la mia anglofilia. La mia tardiva scoperta di Jane Austen è stata una delle più piacevoli sorprese. Per me Jane Austen vive ancora in un mondo parallelo, né lei, né i suoi libri sono morti o finiti nel dimenticatoio, né lo saranno mai. Essendo una Austeniana atipica, considero questo libro più bello di "Orgoglio e Pregiudizio", che il a mio avviso, viene erroneamente considerato il libro identificativo della Austen. Il mio giudizio su quest'ultimo si intona con il sentore generale. E' un capolavoro, ma non c'è solo quello dietro a JA. </span></div>
<span style="font-family: Georgia, Times New Roman, serif;">
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</span><span style="font-family: Georgia, Times New Roman, serif;">Da molti considerato la sua "eccezione". Il libro meno simile agli altri, un traguardo di maternità e forse di rimpianto. La storia si basa su Anne Elliot, che la Austen riteneva un personaggio "venuto fin troppo bene". Eroina atipica perchè altolocata (altra eccezione insieme a Emma Woodhouse) e non più nel fiore degli anni. Vive nel rimpianto di aver respinto l'unico uomo (ai tempi povero), che avrebbe mai potuto amare che l'unico che la amava. Quando torna ricco e più bello di prima, si accorge di non essere la sola col cuore spezzato. Una delle cose che amo di più in questo romanzo, oltre alla storia sono le persistenti rivendicazioni femminili che Jane Austen mette nero su bianco, una su tutte quella della "penna che è sempre stata nelle mani degli uomini". </span><br />
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<span style="font-family: Georgia, Times New Roman, serif;"><b>3.</b> <b><span style="color: purple;">Jasper Fforde - Il Caso Jane Eyre</span></b></span></div>
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<span style="font-family: Georgia, Times New Roman, serif;">Scoperto per caso vagando in libreria attirata dal titolo e ho trovato un tesoro. Una saga intelligente, intrigante e scritta magistralmente. Ambientata in un 1985 diverso, dove ogni aspetto della vita (dalla sparizione dei libri ai vampiri) è gestito da varie sezioni delle "Operazioni Speciali" e dove una Detective Letteraria di Swindon (sì, i libri sono considerati dei beni preziosi che rischiano di essere tramutati in dei falsi) Tuesday Next deve affrontare il fatto che un potente criminale sia riuscito a rapire Jane Eyre dal suo romanzo, tramite una macchina inventata dallo zio Next, Mycroft. </span></div>
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<span style="font-family: Georgia, Times New Roman, serif;">Oltre a possedere un saldo protagonista femminile, man mano che si procede con gli altri libri della saga (</span><i style="font-family: Georgia, 'Times New Roman', serif;">Persi in un buon libro, Il Pozzo delle Trame Perdute e C'è del Marcio</i><span style="font-family: Georgia, Times New Roman, serif;">, tutti editi da Marcos Y Marcos) si rimane scioccati da quante idee innovative Jasper Fforde (che riuscì a far pubblicare il primo libro dopo settantasei rifiuti) è riuscito a rappresentare. </span><br />
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<b style="font-family: Georgia, 'Times New Roman', serif;">4</b><span style="font-family: Georgia, 'Times New Roman', serif;">. </span><b style="font-family: Georgia, 'Times New Roman', serif;"><span style="color: purple;">George R.R Martin - Le Cronache del Ghiaccio e del Fuoco</span></b></div>
<span style="font-family: Georgia, Times New Roman, serif;"><br />Sono una profana del fantasy. Sono una brutta persona perché amo visceralmente questi libri che tanto devono a J R.R Tolkien, mentre non apprezzo neanche un pò quest'ultimo. <br />Ne ho parlato così tante volte che a volte temo che i muri di casa mia si rivolteranno contro di me strozzandomi e mettendomi a tacere una volta per tutte. </span></div>
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<span style="font-family: Georgia, Times New Roman, serif;">La storia delle Cronache può durare un'ora o tre giorni, a seconda di come la si voglia raccontare. Tanti, tantissimi personaggi si muovono sul mosaico dei Sette Regni. Un romanzo quasi "corale". Ogni capitolo è infatti narrato dal punto di vista di un personaggio, per me il punto di forza della struttura narrativa. Un mondo crudo e pieno di violenza, che non lesina in particolari sia per descrivere il più marginale dei personaggi, che per descrivere incontri amorosi. Un fantasy che non è un fantasy, ma una lotta di potere.</span><br />
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<span style="font-family: Georgia, Times New Roman, serif;"><b>5.<span style="color: purple;"> Audrey Niffenegger - La moglie dell'uomo che viaggiava nel tempo</span></b></span></div>
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<span style="font-family: Georgia, Times New Roman, serif;"><span style="color: purple;"><span style="line-height: 16px;"><b><br /></b></span></span></span></div>
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<span style="font-family: Georgia, Times New Roman, serif;"><span style="line-height: 16px;">Un uomo con un potere straordinario riesce a viaggiare nel tempo. Una maledizione, un demone da sconfiggere, una condanna. La cosa più sbagliata sarebbe definirlo "una storia d'amore", perché non si riduce solo a questo. E' una storia sulla sopravvivenza, sulla ricerca della normalità. </span></span></div>
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<span style="font-family: Georgia, 'Times New Roman', serif; line-height: 16px; text-align: justify;">Henry viaggia nel tempo e la vita che si sta costruendo con la sua compagna Claire viene a più riprese messa a dura prova dal fatto che lui semplicemente, a volte, sparisce. Scompare davanti ai suoi occhi per poi ripresentarsi a distanza di giorni, settimane o a volte mesi. La storia è un flashback continuo e ammetto che a volte i passaggi temporali sono difficili da seguire, ma ne esce un gran bel libro, di quelli che ti emozionano. Non troppo melenso o prevedibile. Si piange, si piange tanto.</span></div>
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<span style="font-family: Georgia, Times New Roman, serif;"><span style="line-height: 16px;"><br /></span></span></div>
<span style="font-family: Georgia, Times New Roman, serif;"><span style="line-height: 16px;">
</span></span>
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<span style="font-family: Georgia, Times New Roman, serif;"><span style="line-height: 16px;"><b>Premetto che al numero sei potrebbero andarci contemporaneamente cinque o sei libri, ma oggi ho scelto questo. </b></span></span></div>
<span style="font-family: Georgia, Times New Roman, serif;"><span style="line-height: 16px;">
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<b><br /></b></div>
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<b>6.</b> <b><span style="color: purple;">Harper Lee - Il Buio oltre la Siepe</span></b></div>
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Il razzismo visto dagli occhi di, Scout, forse la protagonista assoluta di questo romanzo. Quando Tom Robinson, un ragazzo di colore, viene accusato (ingiustamente) di aver molestato una ragazza bianca, il mondo conosciuto trema sotto i piedi dei protagonisti. </div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="text-align: left;">Scout e suo fratello Jem assistono alla disperata difesa che il loro padre, lo stimato avvocato Atticus Finch assume per denunciare una condanna ingiusta e per la prima volta i ragazzini si scontreranno con il concetto di "Bene e Male" insito in ogni individuo. La traduzione italiana del libro, "I buio oltre la siepe" si riferisce a ciò che è sconosciuto pur essendo vicino a noi, e di come non si riescano a conoscere gli animi persone neanche dopo tanto tempo</span></div>
</span></span><br />
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<span style="font-family: Georgia, Times New Roman, serif;"></span><br />
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<span style="font-family: Georgia, Times New Roman, serif;"><br /></span></div>
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Marnie http://www.blogger.com/profile/05004570883880205738noreply@blogger.com0Aberdeen, Regno Unito57.149717 -2.094278000000031257.0119045 -2.4170015000000311 57.287529500000005 -1.7715545000000312tag:blogger.com,1999:blog-3108027862551427425.post-46161456038107403382014-01-17T15:07:00.001+01:002014-01-17T15:19:12.165+01:00A Song Of Ice And Fire e Sister Of Demons: una felice unione che dura
dal 2007<div><div class="separator" style="clear: both;"><div class="separator" style="clear: both;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjiqRg459aGa9QdH9ZB871lyWgo1A9kk7pY595qPq7c9tFeJCKKlnrwtdHcnLHWZFqVkjqBOk6Cya_IgvMEVErkNu7kztnj3Hr88DbkHFvKZU1bP5yaHdDTbOEIpIsnw436WKwByl9Yjtg/s640/blogger-image-1609776427.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjiqRg459aGa9QdH9ZB871lyWgo1A9kk7pY595qPq7c9tFeJCKKlnrwtdHcnLHWZFqVkjqBOk6Cya_IgvMEVErkNu7kztnj3Hr88DbkHFvKZU1bP5yaHdDTbOEIpIsnw436WKwByl9Yjtg/s640/blogger-image-1609776427.jpg"></a></div><br></div><br></div>by Sister Of Demons<div>Ricordo perfettamente il giorno in cui ho fatto conoscenza con quella simpatica teiera con la barba che risponde al nome di George R.R. Martin. Era il 2 luglio del 2007, io compivo diciassette anni e la mia vita era bella e priva di preoccupazioni. Ero nel mio periodo "macabro", leggevo specificatamente e con particolare attenzione libri in cui fossero descritti dettagliatamente omicidi, torture e squartamenti di vario genere. Mi volevo distinguere dalle mie compagne di liceo, le cui "letture impegnate" consistevano in <i><b>Tre metri sopra il cielo</b> </i>(o sopra qualche cosa di smielato e comunque cosparso da abbondante melassa) e poco altro. Io ero <i><b>cool</b></i> perchè io leggevo <i><b>fantasy</b></i>, mica pizza e fichi!<div>Quando aprii il pacchetto regalatomi da mia sorella, lei mi disse: "Ho aperto una pagina a caso e c'era gente che moriva a un matrimonio, così te l'ho preso!". Quel libro era <i><b>I fiumi della guerra</b> </i>e quelle erano le Nozze Rosse, ma io non realizzai la portata dell'evento fino a un bel po' di tempo dopo. Lo lessi comunque, anche se faceva parte di una saga e non era nemmeno il volume di partenza. Poco dopo partii alla volta della libreria <b>Giunti Al Punto di Frosinone</b> (un po' di pubblicità se la meritano, sono anni che ormai mi forniscono il materiale da lettura!) e tornai a casa con un mucchio di libri (quelli pubblicati fino a quel momento) e con il borsellino decisamente più leggero, ma con la consapevolezza di aver fatto felici me e la signora della libreria. </div><div>Da quel momento precipitai con tutte le scarpe nel vortice di sadismo e crudeltà in cui lo Zione Martin è maestro indiscusso.</div><div>Prestai il libro a mia sorella (ora è vittima anche lei, poverina) e ben presto eravamo lì, che discorrevamo amabilmente del matrimonio di Joffrey e del famoso pasticcio di piccione. La nostra follia è presto degenerata, in men che non si dica avevamo coinvolto le amiche in letture pubbliche, quiz sui libri e drammatizzazioni dell'opera (Tra i nostri evergreen spicca la lettura del capitolo in cui Sansa ascolta zia Lysa e zio Petyr che <i><b>consumano il matrimonio</b></i>, quella del duello tra la Vipera Rossa e Gregor Clegane e la declamazione di una frase, credo mai pronunciata, ma che per noi è entrata presto nel "canone", ovvero - detta con tono piagnucolante e odioso, à la Sansa del primo libro - "Hanno ammazzato Ladyyyyyyyyyyyyyyyyyyyyyyyyyyy"). </div><div>Per un periodo ho anche militato su Barriera.net, luogo adatto, inizialmente, a piacevoli scambi di idee e opinioni, ma che con l'avvento della serie TV è diventato un puttanaio di gente che <i><b>shippa Tizio con Caio</b>, </i>che manda insulti se solo si critica la <i><b>adorata Daenerys</b></i> (Lagnerys per gli amici) o se si fa notare che <i><b>effettivamente</b> </i>il rapporto tra Jaime e Cersei è <i><b>un tantino insano</b></i> e che comunque la si voglia mettere la cara Regina è giusto un po' mignotta.</div><div>Quando ho cominciato a leggere i libri, <i>G<b>ame Of Thrones</b> </i>era forse poco più di una remota eventualità nei programmi della HBO, di strada ne ha fatta ASOIAF da quando i protagonisti erano solamente nomi nei fantacast della gente (anche io avevo compilato il mio personale fantacast, talmente osceno e assurdo che a ricordarlo adesso mi fa scompisciare dalle risate, del tipo, non mi ricordo nemmeno perchè, che avevo piazzato Amy Winehouse nel ruolo di Lady Taena Merryweather. Rendiamoci conto!!!).</div><div>La follia prosegue anche oggi, un po' meno in pubblico e un po' più nei meandri del nostro favoloso gruppo segreto <i><b>vietato ai minori</b></i>. Non starò qui a disquisire di ciò che viene commentato in quel sacro rifugio delle nostre menti, <i><b>perché quello che succede nel gruppo segreto, rimane nel gruppo segreto.</b></i></div><div><i><br></i></div><div><i><div class="separator" style="clear: both;"><div class="separator" style="clear: both;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgfUxT7HuMZa4JHlPC2IWwmJM1jf9avFpQvq9WS_JgPixWQys7XOAjeVSlTgW1HiTyHLTdsMIqCMNI6S6fNX38hHPfTVcphct0Ih8ToEWXWCubhZtyS2yYUltu0Uzu4rcqeawNMXqHmm14/s640/blogger-image--1880291466.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgfUxT7HuMZa4JHlPC2IWwmJM1jf9avFpQvq9WS_JgPixWQys7XOAjeVSlTgW1HiTyHLTdsMIqCMNI6S6fNX38hHPfTVcphct0Ih8ToEWXWCubhZtyS2yYUltu0Uzu4rcqeawNMXqHmm14/s640/blogger-image--1880291466.jpg"></a></div><br></div><br></i></div><div><br></div></div>Sister Of Demonshttp://www.blogger.com/profile/11611439562356604433noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-3108027862551427425.post-1429493987895828002014-01-17T11:03:00.003+01:002014-01-17T11:03:59.298+01:00Top six: i libri più significativi... per la Michi<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: Trebuchet MS, sans-serif;">Copiando spudoratamente la Sister (of Demons), mi accingo a narrarvi dei miei sei libri preferiti. Cercherò di trovare i libri che hanno cambiato o migliorato il mio modo di leggere la letteratura, o comunque quelle opere che hanno indirizzato il mio gusto o l'hanno affinato, sperando che non si tratti semplicemente di quelle che sono più in voga "ora" nel mio animo. A pensarci un po' su sono 60, non 6, ma ci provo, datemi fiducia!</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: Trebuchet MS, sans-serif;">Sulla lunghezza del post non posso garantire niente: sarà assai prolisso.</span></div>
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<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEioy6kuOPFJ5gJ1Qa4w_ZbBsVjZkJsn9Y_tckrk2DL-gqs-A99gc5Ew_RgChfS-OrxemSUPNpt9t8hlQfCJ44FnhqW_5f-J-N9OheM3CtYKhayCHY-MyOdp2SWPuRNkBW82YhNKwpm0Rno/s1600/harry-potter-e-la-pietra-filosofale.jpg" imageanchor="1" style="clear: left; float: left; margin-bottom: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEioy6kuOPFJ5gJ1Qa4w_ZbBsVjZkJsn9Y_tckrk2DL-gqs-A99gc5Ew_RgChfS-OrxemSUPNpt9t8hlQfCJ44FnhqW_5f-J-N9OheM3CtYKhayCHY-MyOdp2SWPuRNkBW82YhNKwpm0Rno/s1600/harry-potter-e-la-pietra-filosofale.jpg" height="320" width="212" /></a><span style="font-family: 'Trebuchet MS', sans-serif;">1. </span><b style="font-family: 'Trebuchet MS', sans-serif;">Harry Potter</b><br />
<span style="font-family: Trebuchet MS, sans-serif;">Mi considero e vado fiera di essere una della generazione riportata alla lettura da Harry Potter. La pietra filosofale è stato il primo romanzo che ho letto davvero per puro piacere personale: ero dispersa nella campagna torinese, in un paesino tanto piccolo che un unico locale fa da bar, ristorante e albergo, con questo "maghetto" come unica compagnia. Ho trovato una storia profonda, significativa, divertente, interessante... non riuscivo a mettere giù il libro, dovevo vedere come andava avanti, come andava a finire! La conclusione mi ha spiazzato. </span><br />
<span style="font-family: Trebuchet MS, sans-serif;">Harry Potter è quasi costruito come un romanzo giallo, per certi versi, in cui seguiamo le "investigazioni" dal punto di vista di Harry, e poi scopriamo solo alla fine che ci siamo completamente sbagliati, e le nostre deduzioni ci hanno ingannato. </span><br />
<span style="font-family: Trebuchet MS, sans-serif;">Il protagonista ignora molte cose, sopratutto su se stesso, e in qualche modo deve risolvere l'enigma di ciò che è sempre stato per gli altri e non ha mai saputo di essere. Ma soprattutto, la sua natura e il suo status lo portano a diventare uno studente in una scuola di magia, e non una scuola di magia come le altre: un immenso castello in mezzo alla Scozia, pieno di altri studenti come lui naturalmente, dove lui è una celebrità; fino a pochi mesi prima viveva nel sottoscala ed era il più impopolare fra i ragazzini. Durante questo suo primo anno, nella scuola, si cela un grande segreto, potenzialmente pericolosissimo non solo per coloro che si trovano lì ma per tutto il mondo...</span><br />
<span style="font-family: Trebuchet MS, sans-serif;">Non starei qui a disquisire o raccontarvi la trama: sono certa la conoscerete o la trovereste più facilmente su wikipedia. Per mio conto, Harry Potter mi ha insegnato che la lettura può essere godibile e interessante, che può stimolare la fantasia e può essere semplicemente davvero BELLA!</span><br />
<span style="font-family: Trebuchet MS, sans-serif;"><br /></span>
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<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEiVD-x7jl0YUjGdljOBTGwp4W9o-fW0Wd5fWeJ3lRlYRUN04Yr8st1Tf0SbWxmq4EQHNckOljKCWRgDtSW0HprzCHz678saCE_iSZRBa5x_JV2vcsgT1-r2fec62zEnQBHT3roV6MKbYNo/s1600/Coraline.jpg" imageanchor="1" style="clear: right; float: right; margin-bottom: 1em; margin-left: 1em;"><img border="0" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEiVD-x7jl0YUjGdljOBTGwp4W9o-fW0Wd5fWeJ3lRlYRUN04Yr8st1Tf0SbWxmq4EQHNckOljKCWRgDtSW0HprzCHz678saCE_iSZRBa5x_JV2vcsgT1-r2fec62zEnQBHT3roV6MKbYNo/s1600/Coraline.jpg" height="320" width="211" /></a><br />
<div style="text-align: right;">
<span style="font-family: Trebuchet MS, sans-serif;"><b>2. Coraline</b></span></div>
<div style="text-align: right;">
<span style="font-family: Trebuchet MS, sans-serif;">Ho scoperto solo più tardi che Coraline ha avuto la fortuna di essere stato pubblicato proprio grazie all'ondata di successo di Harry Potter, che ha permesso a certa letteratura per ragazzi/giovani adulti di avere una chance di pubblicazioni per le case editrici. Ho conosciuto Coraline grazie al cinema: sono una immensa fan dello stop motion, e qualsiasi pellicola creata con quella tecnica è per me di immenso interesse. È stato anche il mio primo film nel nuovo 3D, ed è stato un viaggio emozionate. Coraline è un libro scritto in maniera molto semplice e intuitiva, senza manierismi o termini complessi, ed è il tipo di narrativa un po' alla "Narnia" che mi piace molto, perché da facoltà al lettore di usare la propria immaginazione. Neil Gaiman è diventato, grazie a questo suo romanzo e naturalmente agli altri che ho letto (Nessundove, Stardust e L'oceano in fondo al sentiero) uno dei miei autori preferiti, se non il preferito (per il momento). Coraline è una ragazzina che per esigenze dei suoi genitori si è dovuta trasferire in parte di una vecchia casa vittoriana divisa in appartamenti. Presto scoprirà che c'è un segreto custodito dietro una piccola porta e che dovrà lottare non solo per la sua vita ma anche per quella dei suoi genitori. Coraline rappresenta quel tipo di nuovo fantasy/ storie dell'orrore / avventure che ho sempre sognato e desiderato e che più mi piace. Un vero e proprio viaggio, un insieme di piccole grandi verità ed emozioni mozzafiato.</span></div>
<div style="text-align: right;">
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<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjp02YRE6-jJKxoNyF0YWOlG5Rnlh_rYG2EeU73_bhNsKeB7iSZJR20meV_Vc542gKPoTLVcvBjy5Rn7aS6f-nRnrIl6VyWjkK9YWDFUfwC6VwdZ_ADlhZuqb1dr3kClOxJWpyuYNQw-8c/s1600/david-copperfield002.jpg" imageanchor="1" style="clear: left; float: left; margin-bottom: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjp02YRE6-jJKxoNyF0YWOlG5Rnlh_rYG2EeU73_bhNsKeB7iSZJR20meV_Vc542gKPoTLVcvBjy5Rn7aS6f-nRnrIl6VyWjkK9YWDFUfwC6VwdZ_ADlhZuqb1dr3kClOxJWpyuYNQw-8c/s1600/david-copperfield002.jpg" height="320" width="182" /></a></div>
<div style="text-align: left;">
<span style="font-family: Trebuchet MS, sans-serif;"><b>3. David Copperfield</b></span></div>
<span style="font-family: Trebuchet MS, sans-serif;">Lo so, il drammone dickensiano sta un po' sullo stomaco alla gente. Ma anche qui, devo troppo al giovane David per non considerarlo uno tra i miei preferiti. David Copperfield del 2000, produzione un po' becera ma con grandi interpreti come Sally Field, Hugh Dancy e Paul Bettany, è stato di fatto il mio primo period drama come Dio comanda (a parte i drammoni con Depardieu, ovviamente). </span><br />
<span style="font-family: Trebuchet MS, sans-serif;">Quando ho finalmente scoperto la letteratura (grazie a Harry, vedere punto 1), mi sono lanciata nella lettura del drammone in questione, impallidendo quando la gente mi chiedeva "Copperfield il prestigiatore?". David Copperfield è il romanzo più autobiografico di Dickens e il suo "figlio prediletto" forse proprio per questo. Impossibile non affezionarsi a questo ragazzino, a cui capitano veramente disgrazie una dietro l'altra: orfano di padre prima ancora di nascere, una madre tanto amorevole quanto ingenua, spedito dal patrigno a lavorare, scappato per ritrovare la libertà, viene infine aiutato ed educato dalla zia Betsy (meravigliosa!) che non l'aveva voluto alla nascita perché delusa dal fatto che non fosse una femmina (aveva già avuto abbastanza problemi con gli uomini, benedetta donna!). Amori e intrighi attendono comunque il giovane David anche superata l'adolescenza, e la conclusione è da manuale forse ma molto molto azzeccata a mio parere. Un grande classico sicuramente da leggere!</span><br />
<span style="font-family: Trebuchet MS, sans-serif;"><br /></span>
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<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEikSNEYpP2im4x35DKs3AewFI-7u93sgB1LQYK4dCKtoexpfkr-7yTcCMipB-TQCn9TK3Ncan7-zdsnjm_NEdckBxUNzUj8izQN6xmDW98LzfYj1DlsJuUrrGwpR29h-OG9a36swxsN_vg/s1600/fantasma.gif" imageanchor="1" style="clear: right; float: right; margin-bottom: 1em; margin-left: 1em;"><img border="0" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEikSNEYpP2im4x35DKs3AewFI-7u93sgB1LQYK4dCKtoexpfkr-7yTcCMipB-TQCn9TK3Ncan7-zdsnjm_NEdckBxUNzUj8izQN6xmDW98LzfYj1DlsJuUrrGwpR29h-OG9a36swxsN_vg/s1600/fantasma.gif" /></a></div>
<span style="font-family: Trebuchet MS, sans-serif;"><b>4. Il fantasma di Canterville</b></span><br />
<span style="font-family: Trebuchet MS, sans-serif;">Gioiellino della biblioteca di mio fratello più grande, Il fantasma di Canterville non è proprio un libro quanto un racconto breve, ma non ha affatto per questo meno dignità di un romanzo. Oscar Wilde è uno dei miei autori preferiti per quanto manierista, borioso, strafottente e a tratti persino pretenzioso. In questo racconto però si dipana una storia piena di amore, di amicizia, di altruismo e di quella "<i>wit</i>", arguzia e malizia tipicamente inglesi, che mi ha subito conquistata. La copertina, ditemi la verità, non è stupenda?</span><br />
<span style="font-family: Trebuchet MS, sans-serif;">Il fantasma di Canterville infesta il castello da secoli, ma quando arrivano gli americani sembra aver perso la sua capacità di spaventare... nessuno si era mai preso la briga di sapere perché fosse ancora nel limbo e non fosse passato all'altra vita, almeno fino all'arrivo dei nuovi inquilini.</span><br />
<span style="font-family: Trebuchet MS, sans-serif;">Quasi una favola, oserei dire, ma come tutte le favole, adatta a tutte le età.</span><br />
<span style="font-family: Trebuchet MS, sans-serif;"><br /></span>
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<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgECnWt25FDfRpCCtGvueS-XwBA2LTaZ9wq1gWmF2e_YVhGrQHBIVGTnzqkNoaQSqK2apSlhU-_3S83vpmca7ISvR0XoOCt7Eq_2PzgkL_Q-ZtVvDqEbbdgURgmNPTEA24ryXCMKePcoYU/s1600/36fdb1a35cd2f54f95cf2119fb5bc7ed_XL.jpg" imageanchor="1" style="clear: left; float: left; margin-bottom: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgECnWt25FDfRpCCtGvueS-XwBA2LTaZ9wq1gWmF2e_YVhGrQHBIVGTnzqkNoaQSqK2apSlhU-_3S83vpmca7ISvR0XoOCt7Eq_2PzgkL_Q-ZtVvDqEbbdgURgmNPTEA24ryXCMKePcoYU/s1600/36fdb1a35cd2f54f95cf2119fb5bc7ed_XL.jpg" height="320" width="194" /></a></div>
<br />
<div style="text-align: right;">
<span style="font-family: Trebuchet MS, sans-serif;"><b>5. Frankenstein</b></span></div>
<div style="text-align: right;">
<span style="font-family: Trebuchet MS, sans-serif;">Ho sempre evitato questo libro, fino a un paio di anni fa: la versione cinematografica con Kenneth Branagh mi spaventò talmente che fui certa di non poter reggere una storia come questa senza farmi prendere dal terrore. L'idea che la scienza riesca a superare la divinità, che renda l'uomo capace di creare la vita, o di ripristinarla dopo la morte, è un tema che mi terrorizzava, che andava a toccare i meandri più profondi delle mie paure. Ci è voluto lo spettacolo di Danny Boyle al National Theatre di Londra, che ahimè ho potuto vedere soltanto nei cinema e non dal vivo (nonostante ci abbia provato: sold out a pochi avventori del teatro prima di me in fila). Frankenstein o il prometeo moderno è uno dei classici del terrore, o meglio uno dei precursori se non uno dei primi romanzi di fantascienza. Il giovane Victor Frankenstein scopre una maniera per dare vita a un corpo morto: messo di fronte alla sua creatura però la abbandona, troppo abominevole e troppo orrenda. Questo abbandono creerà un mostro tanto terrificante quanto umano e porterà a conseguenze devastanti.</span></div>
<div style="text-align: right;">
<span style="font-family: Trebuchet MS, sans-serif;"> Nonostante lo stile sicuramente un po' difficile da leggere, troppo manierista, troppo settecentesco a tratti, spesso monocorde, dando a tutti i personaggi lo stesso stile, resta un pilastro della letteratura, uno di quei libri che è in grado di farti passare ore a cercare di discernere il punto di vista dell'autore, il tuo punto di vista e fino a che livello questi convergono. Ti mette di fronte ai tuoi ideali, alla tua percezione della realtà e del metafisico e mette in discussione chi sei e cosa pensi: non potrei dire di meglio di nessun libro.</span></div>
<div style="text-align: right;">
<span style="font-family: Trebuchet MS, sans-serif;"><br /></span></div>
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEh3b15kSj6GKBGDOrbjnVxtGWdMfq8q23fwz6e_ZARGOSAoVjwdiET9p6zhi-XJrwoRp5KwXz_DEzuM3KUTJkZx3IQD5rTF_2U5vSYrgezdNLkunjFqFw59LGGVlQpTDH1Um1zFeLVb4eA/s1600/1_big.jpg" imageanchor="1" style="clear: right; float: right; margin-bottom: 1em; margin-left: 1em;"><img border="0" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEh3b15kSj6GKBGDOrbjnVxtGWdMfq8q23fwz6e_ZARGOSAoVjwdiET9p6zhi-XJrwoRp5KwXz_DEzuM3KUTJkZx3IQD5rTF_2U5vSYrgezdNLkunjFqFw59LGGVlQpTDH1Um1zFeLVb4eA/s1600/1_big.jpg" height="320" width="206" /></a></div>
<span style="font-family: Trebuchet MS, sans-serif;"><b>6. I racconti ritrovati</b></span><br />
<span style="font-family: Trebuchet MS, sans-serif;">Sono una fan di Tolkien, più che una appassionata di fantasy in senso stretto: pochi romanzi mi hanno preso quanto quelli di Tolkien (forse Narnia, ma è completamente diverso), e ogni volta che mi si metteva di fronte all'ennesima saga, non riuscivo ad andare oltre il primo libro. E ci ho provato, giuro, ma niente valeva il mio tempo (che forse non è preziosissimo, mi rendo conto) tanto quanto un buon librone di questo tipo. Perché non il Signore degli Anelli? Perché credo che in questi racconti, che costituiscono gran parte del Silmarillion, sia infuso tutto l'amore per le leggende nordiche, per la mitologia nordica e per quel gusto dell'epico e del trionfante che è insito nella natura di Tolkien. La nascita degli dei, del sole e della luna, degli elfi, le prime grandi battaglie, la mitologia della Terra di Mezzo pura. Ho volato con l'immaginazione su terre lontane e non ancora create, le ho viste nascere, ho scoperto i reconditi segreti degli astri... il potere primario della letteratura, cioè la capacità di creare mondi, questo è i Racconti Ritrovati.</span><br />
<span style="font-family: Trebuchet MS, sans-serif;"><br /></span>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: Trebuchet MS, sans-serif;">Sei sono troppo pochi, veramente troppo pochi, ma spero che vi arrivi qualcosa di interessante da queste mie troppe righe.</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: Trebuchet MS, sans-serif;">Buona lettura e buona scoperta a tutti!</span></div>
Michela Dochttp://www.blogger.com/profile/07253953787088938241noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-3108027862551427425.post-23453449599616157052014-01-16T22:37:00.002+01:002014-01-16T22:38:18.261+01:00Bridget Jones incontra Lost in Austen (e così nacque Austenland)<i>by Jane Doe </i><br />
<br />
Ovvero: perché la Camera dei Comuni dovrebbe passare una legge per impedire agli americani di mettere le mani su Jane Austen.<br />
Le mie giornate off-duty, ovverosia quelle in cui non vado all'università, scorrono tutte molto simili tra loro: mi alzo ad orari comodi. Mangio il mio pane tostato con la marmellata. Mi preparo il cappuccino. Lo porto con me davanti al pc. Comincia una lunga giornata tra facebook, blog, siti di ogni genere e il recupero dei miei telefilm preferiti. Se sono eccezionalmente in vena, vedo persino un film (ma dipende dal grado di impegno che il mio cervello può sopportare).<br />
Oggi era uno di quei giorni in cui sì, potevo vedere un film. Ce la potevo fare, sul serio. Era ormai da un po' che ponderavo sulla possibilità di vedere o meno Austenland, e oggi mi sono convinta a farlo.<br />
<br />
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEiGG-pLCpJ5Auz35JVmTVtWWhbXWaAXIythbuiatcFtiFYvXH-Irx8HGdiyVsGRm7AWc2mcPe-O_bLVGJOHLXjNMqEbojZpCDg8Rrm6nw_gKUY5ddpRlhKwNwZc7puzwy1s10NP-fwce2I/s1600/austenland.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEiGG-pLCpJ5Auz35JVmTVtWWhbXWaAXIythbuiatcFtiFYvXH-Irx8HGdiyVsGRm7AWc2mcPe-O_bLVGJOHLXjNMqEbojZpCDg8Rrm6nw_gKUY5ddpRlhKwNwZc7puzwy1s10NP-fwce2I/s1600/austenland.jpg" height="320" width="213" /></a></div>
<br />
Beh, dovrei menzionare che la mia convinzione implica un protagonista genuinamente britannico di una certa fig... ehm, <i>prestanza fisica</i>. Ogni giorno ringrazio la madrepatria per il livello illegale di testosterone di qualità che è in grado di produrre, ma mi fermo qui, prima che gli sbalzi ormonali offuschino del tutto le mie capacità di essere coerente senza essere prolissa.<br />
Bridget Jones la conoscete tutti. La zitella sfigata trentenne che alla fine (ancora devo riuscire a capire come. Perché è vera e sincera? mah.) si becca quell'altro gran figo (anch'esso guarda caso genuinamente inglese) di Mark Darcy, per gli amici Colin Firth. E fin qua ci siete.<br />
<br />
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<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEh6g4P24GEKPyHK51G8S-SQ1hj8FNieVnrbeQY3LLf98mcwlXiMYLhg5iXaeHbQtg2CcGa-SbOo-bAWRLOgktxTqgLQ6sW09UtctwiiXoKzS7t2IQv39Xb0Bx00fjY9qdaw7zU5VVEYu3E/s1600/bridgetjones.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEh6g4P24GEKPyHK51G8S-SQ1hj8FNieVnrbeQY3LLf98mcwlXiMYLhg5iXaeHbQtg2CcGa-SbOo-bAWRLOgktxTqgLQ6sW09UtctwiiXoKzS7t2IQv39Xb0Bx00fjY9qdaw7zU5VVEYu3E/s1600/bridgetjones.jpg" height="150" width="200" /></a></div>
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Lost in Austen è una miniserie BBC (probabilmente una delle poche che siano al di sotto di un certo standard) in cui, per farvela breve, una grande fan di Orgoglio e Pregiudizio, tale Amanda Price, scopre che nel suo bagno esiste un passaggio segreto che la catapulta dritta dritta in mezzo agli eventi del romanzo. Lei fa un gran casino, ribalta la trama orginale (e davvero, se non sapete di che parla Orgoglio e Pregiudizio perché siete ancora su questo blog?), e come premio si becca il miglior mister Darcy che la storia ricordi (perché ogni tanto si discosta dal personaggio originale, e quindi è meno rompiballe). Bene.<br />
<br />
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<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEg6Jt9yqMD0B6sJ2uxwwJPYxYOqre9X-eoTM4e874IrntJ77fqqVuq_FhoyU2chfpVTkM8PGodYPE1ddonatY13qye3yirMDFU316nnNTuJJWoHfNhJp6X5YwTknnaI7dAYKKzQGpmby0c/s1600/lost+in+austen.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEg6Jt9yqMD0B6sJ2uxwwJPYxYOqre9X-eoTM4e874IrntJ77fqqVuq_FhoyU2chfpVTkM8PGodYPE1ddonatY13qye3yirMDFU316nnNTuJJWoHfNhJp6X5YwTknnaI7dAYKKzQGpmby0c/s1600/lost+in+austen.jpg" height="200" width="200" /></a></div>
<br />
Austenland, incredibile ma vero, riesce ad unire tutti gli elementi peggiori delle due trame e a trarne un prodotto ancora peggiore come risultato. Non ci credete? Aspettate e vedrete.<br />
La protagonista, una dolce e single trentenne americana (il fatto che sia americana mi dispiace ma ha rilievo) affetta da una delle peggiori forme di Darcysmo (ovvero: sindrome da ricerca di Mister Darcy nella vita reale) che abbia mai visto, decide di dare una svolta alla sua esistenza dopo l'ultimo fallimento amoroso.<br />
La sua casa sembra l'ultimo avamposto di Porta Portese, un mischiume di oggetti discutibilmente d'epoca: porcellane decorate all'inglese, pizzi e merletti in ogni dove, scritte del tipo "I love mr Darcy" e una meravigliosa scritta "Mr Darcy was here" (Mr Darcy è stato qui) sopra il letto a fare il paio con il cartonato di Colin Firth (versione Darcy- quello vero, non quello di Bridget Jones) accanto alla porta d'ingresso.<br />
E qual'è la svolta che la nostra dolce Jane (nome della protagonista. Non commenterò) decide di dare? Come dite? Sbarazzarsi della roba pseudo d'epoca, imparare a discernere tra realtà e romanzo e iniziare a cercare un uomo in carne e ossa capendo che Mr Darcy non è reale?<br />
Non siate ridicoli! OVVIAMENTE il modo migliore per guarire è una vacanza a Austenland, ovvero la tenuta di una ricca signora inglese in cui gli ospiti sono obbligati a vestirsi e comportarsi come nell'epoca regency.<br />
La parte migliore è che, compreso nel pacchetto, hai la certezza che a un certo punto uno dei gentiluomini (che sono attori) inizierà a corteggiarti, dandoti la possibilità di vivere tu stessa la tua storia da Jane Austen.<br />
E quindi seguiamo il percorso di Jane che si prepara al viaggio: l'amica con un po' di sale in zucca che tenta di dissuaderla dal fare una cosa che le prosciugherà il conto in banca, lei che fa orecchie da mercante sostenendo che deve prendersi una pausa dalla modernità e che lei è una persona NORMALE, NORMALISSIMA, CON UNA SANA PASSIONE.<br />
Arriviamo in Inghilterra e, finalmente, nella fatidica Austenland. Il viaggio inizia male: la padrona di casa le comunica che lei ha pagato "il pacchetto base" e quindi il suo ruolo all'interno della vicenda è quello più basso nella scala sociale inglese. Durante la prima sera veniamo presentati agli altri personaggi: ci sono altre due ospiti, anch'esse donne, e due gentiluomini (attori). Vi risparmierò lo sviluppo centrale. Vi basti sapere che le due ospiti donne iniziano a flirtare con i due attori, mentre invece la nostra Jane si lascia andare con lo stalliere. E, ovviamente, l'imbecille si innamora. Ed ecco l'elemento di disturbo: il terzo uomo studiato per adempiere alla trama sapientemente orchestrata dalla padrona di casa, il capitano qualchecosa di ritorno dalla Indie Occidentali, arriva e si getta (letteralmente) sulla protagonista. Lo stalliere, che a quanto pare faceva sul serio pure lui, si ingelosisce e la pianta.<br />
Lei inizia ad avvicinarsi al gentiluomo scostante, tale Mr Nobley, con cui ha battibeccato la prima sera e che è l'unico vero motivo per guardare questo film. A colpi di gag allucinanti e grottesche, scivoliamo verso il ballo che conclude la trama: Mr Nobley si dichiara alla nostra protagonista, la quale gli risponde picche perché (preparatevi) "vuole una cosa reale" (ed è per questo che si è gettata in questa tana di pazzi) e se ne va, scappando di nuovo dallo stalliere che nel frattempo ha tentato di scusarsi con lei. No, non è la trama di Beautiful. Beh, comunque i due sembrano innamorati sul serio, e quindi pensiamo di avviarci verso il lieto fine che concluderà l'agonia (per fortuna durata solo un'ora e mezza). Sbagliato! Con uno sconvolgente (?) colpo di scena finale, si scopre che lo stalliere non è solo un figurante pagato per tenere in ordine la tenuta, ma è un vero e proprio attore, quello pensato per lei. Jane si arrabbia tanto, tantissimo, e se ne torna nelle colonie, completamente guarita da qualsivoglia mania austeniana. La vediamo persino gettare via il cartonato di Darcy. O forse no, perché nella scena finale è ancora lì, accanto alla porta.<br />
E chi ti varca quella soglia? Nientedimeno che il nostro mr Nobley, il quale non era uno degli attori come Jane pensava, ma un altro ospite che come lei "si era rifugiato in un mondo più semplice", e che quindi è davvero innamorato di lei. A questo punto lei lo accetta e tutti vissero felici e contenti.<br />
Tranne lo spettatore che ha dovuto sorbirsi 'sta roba.<br />
Se vi state chiedendo cosa mi abbia convinto a vedere questo film, vi risponderò con due parole: JJ Feild, attore inglese figo e bravo, che per tutto il film sì recita, e a un livello decisamente più alto degli altri, ma gli si legge anche benissimo in faccia "Ma che ci faccio qua? Ah già, questi mi pagano e io ho un figlio appena nato da sfamare"<br />
<table align="center" cellpadding="0" cellspacing="0" class="tr-caption-container" style="margin-left: auto; margin-right: auto; text-align: center;"><tbody>
<tr><td style="text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhhJq3cqxNunA1uv8LECO3_mXdrD61fw8lqCGfTZLkTAETFP9Tb8hDhipmeOu3mp55ST3BF8_9InZnJgeCoCUwdQmBhM8XV4Y6CrpJtJLDlx1oMN7zxtNnYtQk_rHTqgynhEWZ-ZjwTriA/s1600/austenland1.gif" imageanchor="1" style="margin-left: auto; margin-right: auto;"><img border="0" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhhJq3cqxNunA1uv8LECO3_mXdrD61fw8lqCGfTZLkTAETFP9Tb8hDhipmeOu3mp55ST3BF8_9InZnJgeCoCUwdQmBhM8XV4Y6CrpJtJLDlx1oMN7zxtNnYtQk_rHTqgynhEWZ-ZjwTriA/s1600/austenland1.gif" height="179" width="320" /></a></td></tr>
<tr><td class="tr-caption" style="text-align: center;">Lo so, caro. Anche io mi sento così.</td></tr>
</tbody></table>
Perché davvero, non c'è altro motivo.<br />
Comunque, devo essere totalmente sincera: le parti pensate per essere comiche lo erano davvero. Il problema è che non fanno ridere solo quelle, ma tutto il film.<br />
Ora scusate, vado ad accendere una candela all'altarino di Jane Austen. Devo chiedere perdono.<br />
Tra l'altro, non sentivo un accento inglese così orribilmente stroncato dai tempi di Quattro Matrimoni e un Funerale. Austenland batte record su record!Jane Doe http://www.blogger.com/profile/15204224990918086305noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-3108027862551427425.post-50747109849993195122014-01-16T16:22:00.001+01:002014-03-13T16:51:35.120+01:00Top six: i miei libri "preferiti"<div style="margin-bottom: .0001pt; margin: 0cm;">
<div style="margin-bottom: .0001pt; margin: 0cm;">
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEh42CM_7Mn-C3WZjyWdzwtgX3Xa8m-iDiYuZrdk5q4MZeLNKZP4wu1YtSBU9Sr1gu0jv5Jr4cze1MIj3o4YHdBuw6caB1BOmOK7S9aZfH-EDrsGZMrH6H15Mo7-KOm4obSoC0OPsW-xzhQ/s1600/libro_aperto.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><span style="background-color: white; color: black;"><img border="0" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEh42CM_7Mn-C3WZjyWdzwtgX3Xa8m-iDiYuZrdk5q4MZeLNKZP4wu1YtSBU9Sr1gu0jv5Jr4cze1MIj3o4YHdBuw6caB1BOmOK7S9aZfH-EDrsGZMrH6H15Mo7-KOm4obSoC0OPsW-xzhQ/s1600/libro_aperto.jpg" height="240" width="320" /></span></a></div>
<span style="font-size: 13.5pt;"><span style="background-color: white;">by Sister Of Demons<o:p></o:p></span></span></div>
<div style="margin-bottom: .0001pt; margin: 0cm;">
<span style="background-color: white;"><br /></span></div>
<div style="margin-bottom: .0001pt; margin: 0cm;">
<span style="background-color: white;"><span style="font-size: 13.5pt;">L'altro giorno mi è venuto
in mente che non mi ero mai veramente fermata a riflettere su quali fossero i
miei libri preferiti. Innanzitutto la nozione di "preferito" è un
concetto assai labile nella mia testa. Quelli che seguono (in ordine
alfabetico) sono i sei libri che mi sono balzati subito alla mente nel momento
in cui ho scritto il post e non sono incisi nella pietra. La "classifica",
anche se poi il termine è improprio visto che è più che altro una sorta di
lista, è in continuo movimento. Non sono incluse le saghe e i classici, su cui
ho intenzione di pronunciarmi presto in futuri post. Dando una rapida occhiata
si evince che è tutta roba fantasy (o urban fantasy) </span><span style="font-size: 13.5pt;">con una spruzzata di
horror e un pizzico di realismo. Gli autori sono tre britannici, due americani
(anglofilia allo stato puro, con una lecita incursione nelle "Colonie di
Sua Maestà!) e un tedesco. Le composizioni di autori italiani mi fanno
generalmente storcere il naso (tranne rarissime eccezioni) e devo dire che la
roba italiana spesso la evito, trovandola, nel migliore dei casi,
autoreferenziale e pomposa (e poi qui parliamo di anglofilia!).</span></span></div>
<div style="margin-bottom: .0001pt; margin: 0cm;">
<span style="background-color: white;"><span style="font-size: 13.5pt;">Arrivando al dunque, ecco la
mia top six, lista, vademecum, quello che è.</span><span style="font-size: 13.5pt;"><o:p></o:p></span></span></div>
<div style="margin-bottom: .0001pt; margin: 0cm;">
<span style="background-color: white;"><br /></span></div>
<div style="margin-bottom: .0001pt; margin: 0cm;">
<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgBDMxo23hdbPAkxo9x9xXhP7jDwUwuGRdCAUe0CQ5BNexIY3ptwH5QfavnQdvGSyO5p0N12EGFgrmt74sIq-oI4dyBOFw1EgJXbsTAjwtdNI_iVJaPVZKYtdS5pvnc-BjGyPNn77KyHTM/s1600/200px-American_gods.jpg" imageanchor="1" style="clear: left; float: left; margin-bottom: 1em; margin-right: 1em;"><span style="background-color: white; color: black;"><img border="0" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgBDMxo23hdbPAkxo9x9xXhP7jDwUwuGRdCAUe0CQ5BNexIY3ptwH5QfavnQdvGSyO5p0N12EGFgrmt74sIq-oI4dyBOFw1EgJXbsTAjwtdNI_iVJaPVZKYtdS5pvnc-BjGyPNn77KyHTM/s1600/200px-American_gods.jpg" height="200" width="132" /></span></a><span style="background-color: white;"><b><span style="font-size: 13.5pt;">1)American Gods (“American
Gods”, 2001) - Neil Gaiman</span></b><span style="font-size: 13.5pt;"><br />Qui il buon caro Neil presenta la storia di un
"predestinato" a cui capitano cose abbastanza inspiegabili, che lui
arriva ad accettare con mirabile "grazia". Ciò che mi piace del
romanzo, è la proposizione di una cosmogonia particolare, non particolarmente
ingegnosa o originale, ma sempre coerente. A Gaiman non sfugge praticamente
nessuna religione (politeista o monoteista che sia) e nel libro si possono
trovare rappresentanti del pantheon egizio e nordico (quest'ultimo ha un ruolo
determinante nel romanzo) e anche divinità dei nativi americani e altri dèi
decisamente più mainstream. Il succo della questione è che tutte le divinità
esistono essenzialmente perché gli uomini le pregano e credono in loro, ma i
vecchi, classici e rassicuranti dèi stanno per essere scalzati dai nuovi, il
Dio Denaro su tutti.<br />
<br />
<!--[if !supportLineBreakNewLine]--><br />
<!--[endif]--><o:p></o:p></span></span></div>
<div style="margin-bottom: .0001pt; margin: 0cm;">
<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhAmWyBWqtGNauDp2xlieOtlpk0foYx0C_O46dyenPGrmJI409ti2tHcwy10mKWHR5uBZ3wRSfKgn3TCCMg4wG_ZhZLA-6_id-kmGot1BSQY-ULMofAWg82lBPerWPhvJcJkCkUPpo-dTI/s1600/Elantris_cover.jpg" imageanchor="1" style="clear: right; float: right; margin-bottom: 1em; margin-left: 1em;"><span style="background-color: white; color: black;"><img border="0" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhAmWyBWqtGNauDp2xlieOtlpk0foYx0C_O46dyenPGrmJI409ti2tHcwy10mKWHR5uBZ3wRSfKgn3TCCMg4wG_ZhZLA-6_id-kmGot1BSQY-ULMofAWg82lBPerWPhvJcJkCkUPpo-dTI/s1600/Elantris_cover.jpg" height="200" width="131" /></span></a><span style="background-color: white;"><b><span style="font-size: 13.5pt;">2)Elantris
("Elantris", 2005) - Brandon Sanderson</span></b><span style="font-size: 13.5pt;"><br />
<span style="background-position: initial initial; background-repeat: initial initial;">Il primo autore americano della mia lista è noto
ai più per aver completato la saga "La Ruota del Tempo" del fu Robert
Jordan ed Elantris è il suo romanzo d'esordio. Si tratta di un fantasy che si
sviluppa in un unico corposo volume: niente sequel e niente prequel, pane al
pane e vino al vino. La vicenda ruota attorno alla decaduta città di Elantris e
ai suoi disgraziati abitanti, che ghettizzati dagli altri cittadini del regno,
si organizzano e si ribellano al potere costituito, ristabilendo l'ordine e la
democrazia. Un fantasy con tematiche classiche, che tuttavia è privo dei soliti
cliché del genere, con protagonisti grandemente "difettosi". È quasi
una sorta di "elogio del diverso" e proprio la diversità intesa come
qualità positiva è la chiave di risoluzione di tutte le "tragedie"
dei protagonisti.</span><br />
<br />
<!--[if !supportLineBreakNewLine]--><br />
<!--[endif]--><o:p></o:p></span></span></div>
<div style="margin-bottom: .0001pt; margin: 0cm;">
<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEj99-zLmeCm9ebaSkR6PfTQxU_yooRMhpwca8Sqcw1PcYbnL7kdxj-pOha0xKcIjljgHjGlQ6ovjAXNnBgDB_GU_VObQZSKYiSmuMDkscrE0_5UfJW8bUXMqIZCOSGgjTP5apjRbZXqONw/s1600/Il+Mulino+dei+Dodici+Corvi+Otfried+Preussler.jpg" imageanchor="1" style="clear: left; float: left; margin-bottom: 1em; margin-right: 1em;"><span style="background-color: white; color: black;"><img border="0" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEj99-zLmeCm9ebaSkR6PfTQxU_yooRMhpwca8Sqcw1PcYbnL7kdxj-pOha0xKcIjljgHjGlQ6ovjAXNnBgDB_GU_VObQZSKYiSmuMDkscrE0_5UfJW8bUXMqIZCOSGgjTP5apjRbZXqONw/s1600/Il+Mulino+dei+Dodici+Corvi+Otfried+Preussler.jpg" height="200" width="132" /></span></a><span style="background-color: white;"><b><span style="font-size: 13.5pt;">3)Il Mulino dei dodici corvi
("Krabat", 1971) - </span></b><b><span style="font-size: 13.5pt;">Otfried Preußler</span></b><span style="font-size: 13.5pt;"><o:p></o:p></span></span></div>
<div style="margin-bottom: .0001pt; margin: 0cm;">
<span style="background-color: white;"><span style="font-size: 13.5pt;">Ambientato nella Sassonia
del XVII secolo, il libro è il più famoso dell'autore tedesco e sì, è un libro
"per ragazzi". Nonostante questo è comunque triste, carico di morte e
ha passaggi che mettono i brividi. Le tematiche trattate non sono a mio parere
completamente apprezzabili da bambini e adolescenti, pur essendo lo stile
semplice e diretto. I personaggi sono poco tratteggiati (anche se
le personalità sono varie, tutte differenti) e il lettore si affeziona
poco, il che è un bene in quanto buona parte di loro va incontro a una morte
precoce e cruenta.</span><span style="font-size: 13.5pt;"><o:p></o:p></span></span></div>
<div style="margin-bottom: .0001pt; margin: 0cm;">
<span style="background-color: white;"><span style="font-size: 13.5pt;">Il finale è un po' mandato
in vacca dal fatto che l'amore vince sul male, ma insomma, dopo che hai
ammazzato tre quarti dei personaggi, pensi che i superstiti debbano avere uno
straccio di lieto fine.</span><span style="font-size: 13.5pt;"><o:p></o:p></span></span></div>
<div style="margin-bottom: .0001pt; margin: 0cm;">
<span style="background-color: white;"><br /></span></div>
<div style="margin-bottom: .0001pt; margin: 0cm;">
<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhL6-SMC2Egoyx9leCKVCyqVGUCJ3YJAwp3BouVMo4JYRBL7PuRI-VkYnBsr_rReYa6P43BKzT0VZ3hNbRVGaF5hyphenhyphenOFoD69YV8bvUGzj8Lj76fhF-mGAZKP3w2DmlE6ZUW_B9kLleKnhXU/s1600/vendetta_del_diavolo.jpg" imageanchor="1" style="clear: right; float: right; margin-bottom: 1em; margin-left: 1em;"><span style="background-color: white; color: black;"><img border="0" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhL6-SMC2Egoyx9leCKVCyqVGUCJ3YJAwp3BouVMo4JYRBL7PuRI-VkYnBsr_rReYa6P43BKzT0VZ3hNbRVGaF5hyphenhyphenOFoD69YV8bvUGzj8Lj76fhF-mGAZKP3w2DmlE6ZUW_B9kLleKnhXU/s1600/vendetta_del_diavolo.jpg" height="200" width="130" /></span></a><span style="background-color: white;"><b><span style="font-size: 13.5pt;">4)La vendetta del diavolo
("Horns", 2011) - Joe Hill</span></b><span style="font-size: 13.5pt;"><br />
Joe è il secondo autore statunitense della top six, figlio d'arte (il suo augusto genitore è Stephen King) e a mio parere
molto talentuoso. Il libro è raccontato dal punto di vista di un
"cattivo", un bravo ragazzo andato a male, per così dire, che ha cominciato
a darsi all'alcolismo e al turpiloquio. La storia è tutta incentrata
sull'omicidio della ragazza del protagonista (di cui lui è accusato, pur
essendo innocente), ma la cosa interessante del romanzo, è che non è un crime
classico, infatti l'assassino viene apertamente rivelato dopo poche pagine. Il
punto saliente della questione è la "trasformazione" del
protagonista, da golden boy a reietto nel giro di un secondo. Nonostante
l'ambientazione horror di fondo, l'autore mette in bocca al suo personaggio
principale delle splendide riflessioni sulla fede, sulla dicotomia tra bene e
male, sull'eterna lotta tra Dio (visto come un essere freddo e scostante,
giusto fino al punto di diventare, paradossalmente, ingiusto)e il Diavolo
(presentato non di certo come il soggetto da adorare, ma come essere a cui i
deboli si affidano in quanto "consolatore" di fronte alla freddezza
del Padre). La cosa bella è che alla fine il "male" vince, e il
lettore non può che esserne compiaciuto.<br />
<br />
<!--[if !supportLineBreakNewLine]--><br />
<!--[endif]--><o:p></o:p></span></span></div>
<div style="margin-bottom: .0001pt; margin: 0cm;">
<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEg2yb_n98O2BAjtpXi-RcMpR-9WT3lC-jMmuVpzluW8vVIzlxaag4JEaBjm4z-hjzWxGzmE-eHZJmRiFo91u2pmIFdhhkgXKaZpV7F3yMLBOy7p9M_S7daETPG2XFd19ULl4SVzjn1Eh0A/s1600/london.jpg" imageanchor="1" style="clear: left; float: left; margin-bottom: 1em; margin-right: 1em;"><span style="background-color: white; color: black;"><img border="0" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEg2yb_n98O2BAjtpXi-RcMpR-9WT3lC-jMmuVpzluW8vVIzlxaag4JEaBjm4z-hjzWxGzmE-eHZJmRiFo91u2pmIFdhhkgXKaZpV7F3yMLBOy7p9M_S7daETPG2XFd19ULl4SVzjn1Eh0A/s1600/london.jpg" height="200" width="122" /></span></a><span style="background-color: white;"><b><span style="font-size: 13.5pt;">5)London
("London", 1999)</span></b><span style="font-size: 13.5pt;"> <b>- Edward Rutherfurd</b></span><span style="font-size: 13.5pt;"><br />
<span style="background-position: initial initial; background-repeat: initial initial;">Libro che racconta la storia della città di
Londra a partire, letteralmente, dal Big Bang. Non vi è un vero e proprio
protagonista e nemmeno una vera e propria trama, ma il tomo comunque non
risulta mai noioso. Il romanzo è suddiviso in capitoli che rappresentano le
differenti epoche storiche, fino ad arrivare al XX secolo. Il lettore si
immerge nella storia della City e assieme ai protagonisti assiste all'invasione
dei Romani, si ubriaca nelle bettole più malfamate, applaude agli spettacoli teatrali
di Shakespeare, passa una giornata in compagnia di nobili e di criminali. Non
mancano capitoli spiritosi, come quello narrato dal punto di vista di un cane,
e capitoli toccanti, come quelli dedicati ai sopravvissuti dei bombardamenti
della Seconda Guerra Mondiale. L'ultimo capitolo mostra l'evento di uno scavo
archeologico, che strato dopo strato riporta alla luce reliquie viste nel corso
di tutto il romanzo, dalle monete romane fino alle pipe fumate dagli inglesi a
teatro.</span><br />
<br />
<!--[if !supportLineBreakNewLine]--><br />
<!--[endif]--><o:p></o:p></span></span></div>
<div style="margin-bottom: .0001pt; margin: 0cm;">
<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEifaNZT2uL9IrAMevAnZhxva6GRBvN5p0rg9Ksa9shnjtNJCKrzqNSFk5T1ojqnBhK-7dJN4dsG0vEYG-MwTHW94whYC08RZAT9EDAtJgWWXlr5k4pT5GpQxvwf3ZgV_VvCy33Uy3iPGlM/s1600/the-heroes-abercrombie-gargoyle-280x405.jpg" imageanchor="1" style="clear: right; float: right; margin-bottom: 1em; margin-left: 1em;"><span style="background-color: white; color: black;"><img border="0" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEifaNZT2uL9IrAMevAnZhxva6GRBvN5p0rg9Ksa9shnjtNJCKrzqNSFk5T1ojqnBhK-7dJN4dsG0vEYG-MwTHW94whYC08RZAT9EDAtJgWWXlr5k4pT5GpQxvwf3ZgV_VvCy33Uy3iPGlM/s1600/the-heroes-abercrombie-gargoyle-280x405.jpg" height="200" width="138" /></span></a><span style="background-color: white;"><b><span style="font-size: 13.5pt;">6)The Heroes ("The Heroes",
2011) - Joe Abercrombie</span></b><span style="font-size: 13.5pt;"><br />
The Heroes è uno stand alone, ma in realtà è
ambientato nell'universo fantasy che Abercrombie ha sviluppato nella trilogia
della Prima Legge. Joe recupera alcuni dei personaggi della suddetta trilogia e
li utilizza per raccontare una vicenda ambientata diversi anni dopo la
conclusione della sua storia principale, che non occorre aver letto per
apprezzare The Heroes. Anche qui i cliché del genere vengono ripresi e non
semplicemente ribaltati, ma addirittura ridicolizzati. I protagonisti sono
sporchi, brutti e cattivi. Se restano vivi comunque non hanno un lieto fine, al
contrario patiscono umiliazioni e sofferenze per il puro sadismo dell'autore.
L'unica pecca di Abercrombie è l'inconsistenza dei suoi personaggi femminili,
insipidi al meglio, che paragonati alla caratterizzazione pressoché perfetta di
quelli maschili rendono l'equilibrio della storia precario in alcuni punti.
Nonostante questo però non si avverte una misoginia o un odio per la donna,
semplicemente è tutto calcolato e il lettore alla fine si accorge che anche a
questo c'è una spiegazione.
<br />
<!--[if !supportLineBreakNewLine]--><br />
<!--[endif]--><o:p></o:p></span></span></div>
<div style="margin: 0cm 0cm 0.0001pt;">
<span style="background-color: white;"><br /></span></div>
<span style="background-color: white;"><u1:p></u1:p>
<u1:p></u1:p>
<u1:p></u1:p>
<u1:p></u1:p>
<u1:p></u1:p>
<u1:p></u1:p>
<u1:p></u1:p>
<u1:p></u1:p>
<u1:p></u1:p>
<u1:p></u1:p>
<u1:p></u1:p>
</span><br />
<div style="margin-bottom: .0001pt; margin: 0cm;">
<span style="font-size: 13.5pt;"><span style="background-color: white;">Avrei concluso. Noto che i
protagonisti di tutti i romanzi sono sfigati e/o iettatori. Bene. Le cose
facili, rosa e zuccherose non </span></span><span style="font-size: 13.5pt;"><span style="background-color: white;">mi piacciono. O volano teste o niente.</span><o:p></o:p></span></div>
</div>
Sister Of Demonshttp://www.blogger.com/profile/11611439562356604433noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-3108027862551427425.post-9562202623048058392014-01-16T14:43:00.002+01:002014-06-05T19:23:22.074+02:00Downton Abbey - Come andare alla deriva<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
</div>
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<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
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<br /></div>
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<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
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<br /></div>
<div style="text-align: center;">
<span style="font-family: Georgia, Times New Roman, serif;">by Marnie</span></div>
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<span style="font-family: Georgia, Times New Roman, serif;"><br /></span></div>
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<span style="font-family: Georgia, Times New Roman, serif;"><br /></span></div>
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<span style="font-family: Georgia, Times New Roman, serif;">Non sono mai stata una grandissima fan di Downton Abbey, ma la prima stagione l'avevo trovata assai piacevole. Era bello tuffarsi in un mondo antico, metodico e bidimensionale. Un piano di sopra e un piano di sotto. A tenerli saldi un pavimento di rispetto e lealtà. </span></div>
<div>
<span style="font-family: Georgia, Times New Roman, serif;">Ma andiamo per gradi. All'inizio DA non si discostava da altre serie che avevo visto se non per la suggestiva ambientazione (e lo so che vi roderà, ma io ci sono stata e lo devo far sapere al mondo). Erano storie semplici. Lord Britannico con madre che oserei definire Spettacolare (in tutti i sensi), sposa americana (che spettacolare proprio non è) e genera tre figlie, diversissime l' una con l'altra. Mary (che era il mio personaggio preferito), una donna scostante, poco simpatica e classista. Edith, una perdente nata, che si fa trascinare dall'amore (spesso presunto) dei suoi pretendenti, esaltando l'affermazione:"Meglio che finire da soli". Sybil, la progressista, ma sempre troppo perfetta e pulita nelle sue idea per destare il mio interesse. A disturbare il loro mondo ovattato e perfetto arriva Matthew, l'erede scomodo con una madre che vive "già avanti". Un personaggio che mi ha sempre trasmesso ben poco (forse mi incantavo a guardare il suo doppio mento ipnotico?)</span></div>
<div>
<span style="font-family: Georgia, Times New Roman, serif;">Al piano di sotto, il maggiordomo Carson, che rappresenta la più alta espressione di Britannicità (anche a livello facciale). La sua versione femminile, Mrs Hughes, chiaramente ispirata alla divina Emma Thompson in "Quel che resta del giorno", conserva in pieno i tratti di zitellaggine e stakanovismo del suo ruolo .Oltre alla love story camerieristica tra Bates e Anna (un pg piacevole, in fondo), ci sono i cattivi (ci devono pur essere no?). La rancida cameriera di Lady Grantham e l'ambizioso cameriere Thomas. Cento ne pensano, mezza ne fanno giusta. Come contorno della prima stagione troviamo: la cuoca pedante Mrs Patmore, la sua allieva Daisy a cui però non si riesce a non voler bene, la cameriera Gwen in cerca di una vita migliore e l'autista innamorato e idealista, Branson.</span><br />
<span style="font-family: Georgia, Times New Roman, serif;">Fin qui, tutto bene. Tutto può succedere, ma con 'avanzare delle stagioni, la trama inizia a diventare inquietante. Persone che muoiono (influenza spagnola ed eclampsia le morti più gettonate), gente che finisce in carcere ingiustamente,(ma poi chi lo sa!), matrimoni interrotti e personaggi principali uccisi senza pietà, come se George R.R Martin avesse riguardato lo script prima che iniziassero a girare, ma a pensarci bene neanche questo, visto che almeno Zio Georgie uccide con intelligenza.</span></div>
<div>
<span style="font-family: Georgia, Times New Roman, serif;">E la cosa è andata tremendamente avanti e altri fatti incredibili si sono susseguiti. E sono arrivati i premi. Tantissimi premi, soprattutto dal pubblico americano che, diciamoci la verità, è un pubblico nuovo a questo tipo di serie (ringraziamo BBC America).</span></div>
<div>
<span style="font-family: Georgia, Times New Roman, serif;">Non ho mai pensato che Julian Fellowes (per chi non lo sapesse è l'ideatore e sceneggiatore di DA) fosse chissà chi e si è dimostrato un grezzo esecutori dei desideri di una fetta considerevole del suo pubblico: gli americani. Gosford Park (l'opera che gli ha regalato l'Oscar alla sceneggiatura), è ben fatto e glielo devo riconoscere, ma rimane a mio avviso troppo nostalgico, troppo cupo. L'umorismo British deve essere divertente nella sua aurea "black". </span></div>
<span style="font-family: Georgia, Times New Roman, serif;">Ora, dopo questo interessante (?) simposio farcito con parole inventate, ci tengo ad elencare le cose che salverei dello show.</span><br />
<span style="font-family: Georgia, Times New Roman, serif;"><br /></span>
<span style="font-family: Georgia, Times New Roman, serif;">1. Maggie Smith</span><br />
<div>
<span style="font-family: Georgia, Times New Roman, serif;"><br /></span>
<br />
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="http://31.media.tumblr.com/tumblr_ltje6aaqgO1qgunn1o1_500.gif" imageanchor="1" style="clear: left; float: left; margin-bottom: 1em; margin-right: 1em;"><span style="font-family: Georgia, Times New Roman, serif;"><img border="0" src="http://31.media.tumblr.com/tumblr_ltje6aaqgO1qgunn1o1_500.gif" height="176" width="320" /></span></a><a href="http://media.tumblr.com/tumblr_ma2op2KeVM1rvo8ws.gif" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><span style="font-family: Georgia, Times New Roman, serif;"><img border="0" src="http://media.tumblr.com/tumblr_ma2op2KeVM1rvo8ws.gif" height="179" width="320" /></span></a><a href="http://31.media.tumblr.com/tumblr_ltje6aaqgO1qgunn1o1_500.gif" imageanchor="1" style="clear: left; float: left; margin-bottom: 1em; margin-right: 1em;"><span style="font-family: Georgia, Times New Roman, serif;"><br /></span></a><a href="http://31.media.tumblr.com/tumblr_ltje6aaqgO1qgunn1o1_500.gif" imageanchor="1" style="clear: left; float: left; margin-bottom: 1em; margin-right: 1em;"><span style="font-family: Georgia, Times New Roman, serif;"><br /></span></a><a href="http://31.media.tumblr.com/tumblr_ltje6aaqgO1qgunn1o1_500.gif" imageanchor="1" style="clear: left; float: left; margin-bottom: 1em; margin-right: 1em;"><span style="font-family: Georgia, Times New Roman, serif;"><br /></span></a><a href="http://31.media.tumblr.com/tumblr_ltje6aaqgO1qgunn1o1_500.gif" imageanchor="1" style="clear: left; float: left; margin-bottom: 1em; margin-right: 1em;"><span style="font-family: Georgia, Times New Roman, serif;"><br /></span></a><a href="http://31.media.tumblr.com/tumblr_ltje6aaqgO1qgunn1o1_500.gif" imageanchor="1" style="clear: left; float: left; margin-bottom: 1em; margin-right: 1em;"><span style="font-family: Georgia, Times New Roman, serif;"><br /></span></a></div>
<div>
<span style="font-family: Georgia, Times New Roman, serif;"><br /></span>
<span style="font-family: Georgia, Times New Roman, serif;">Maggie Smith è pura adorazione. Non servono parole per definire le sue piacevolissime frecciatine. </span></div>
<div>
<span style="font-family: Georgia, Times New Roman, serif;"><br /></span>
<span style="font-family: Georgia, Times New Roman, serif; text-align: center;">2. Hugh Bonneville</span></div>
<div>
<span style="font-family: Georgia, Times New Roman, serif; text-align: center;"><br /></span></div>
<div>
<a href="http://24.media.tumblr.com/tumblr_mcmuc2pXNO1qhymmvo1_500.gif" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em; text-align: center;"><span style="font-family: Georgia, Times New Roman, serif;"><img border="0" src="http://24.media.tumblr.com/tumblr_mcmuc2pXNO1qhymmvo1_500.gif" height="202" width="320" /></span></a></div>
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="http://25.media.tumblr.com/tumblr_m2dmpqeCEX1qzq6dxo2_500.gif" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><span style="font-family: Georgia, Times New Roman, serif;"><img border="0" src="http://25.media.tumblr.com/tumblr_m2dmpqeCEX1qzq6dxo2_500.gif" height="179" width="320" /></span></a></div>
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<span style="font-family: Georgia, Times New Roman, serif;"><br /></span></div>
<div class="" style="clear: both;">
<span style="font-family: Georgia, Times New Roman, serif;">Un uomo incompreso, che però si dimostra un personaggio abbastanza lineare, se non fosse per una certa tresca con una cameriera a cui nessuno crede. Si vede chiaramente che neanche Hugh ci crede.</span></div>
<div class="" style="clear: both; text-align: center;">
<span style="font-family: Georgia, Times New Roman, serif;"><br /></span></div>
<div class="" style="clear: both; text-align: center;">
<span style="font-family: Georgia, Times New Roman, serif;"><br /></span></div>
<div class="" style="clear: both; text-align: justify;">
<span style="font-family: Georgia, Times New Roman, serif;"> 3. Gwen Dawson </span></div>
<div class="" style="clear: both; text-align: center;">
<span style="font-family: Georgia, Times New Roman, serif;"><br /></span></div>
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="http://static.tumblr.com/e1bb096e4a10ae58fcf13c9e01c274b5/4aoejgs/5Knmg2pmc/tumblr_static_tumblr_m6plugs6ba1qga2g5o1_250.gif" imageanchor="1" style="clear: left; float: left; margin-bottom: 1em; margin-right: 1em;"><span style="font-family: Georgia, Times New Roman, serif;"><img border="0" src="http://static.tumblr.com/e1bb096e4a10ae58fcf13c9e01c274b5/4aoejgs/5Knmg2pmc/tumblr_static_tumblr_m6plugs6ba1qga2g5o1_250.gif" /></span></a><a href="http://i.imgur.com/Vatvj.gif" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><span style="font-family: Georgia, Times New Roman, serif;"><img border="0" src="http://i.imgur.com/Vatvj.gif" height="183" width="400" /></span></a></div>
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<span style="font-family: Georgia, Times New Roman, serif;"><br /></span></div>
<div class="separator" style="clear: both;">
<span style="font-family: Georgia, Times New Roman, serif;">Nonostante la mia adorazione per Rose Leslie, credo che il suo sia l'unico personaggio della serie ad avere una vita normale. Ha lasciato lo show prima che riuscissero a incasinare anche il suo pg.</span></div>
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<span style="font-family: Georgia, Times New Roman, serif;"><br /></span></div>
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<span style="font-family: Georgia, Times New Roman, serif;"><br /></span></div>
<div class="separator" style="clear: both; text-align: justify;">
<span style="font-family: Georgia, Times New Roman, serif; text-align: start;">4. Highclere Castle</span></div>
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<span style="font-family: Georgia, Times New Roman, serif;"><br /></span></div>
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="http://www.runningoffthereeses.com/wp-content/uploads/2013/01/tumblr_mam0pytI2e1r4zdclo1_500.gif" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><span style="font-family: Georgia, Times New Roman, serif;"><img border="0" src="http://www.runningoffthereeses.com/wp-content/uploads/2013/01/tumblr_mam0pytI2e1r4zdclo1_500.gif" height="223" width="400" /></span></a></div>
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<span style="font-family: Georgia, Times New Roman, serif;"><br /></span></div>
<div class="separator" style="clear: both; text-align: justify;">
<span style="font-family: Georgia, Times New Roman, serif;">Splendido castello situato in un mondo quasi ovattato. Una gioia per gli occhi e un mondo in cui perdersi. </span></div>
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<span style="font-family: Georgia, Times New Roman, serif;"><br /></span></div>
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<span style="font-family: Georgia, Times New Roman, serif;"><br /></span>
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Marnie http://www.blogger.com/profile/05004570883880205738noreply@blogger.com1tag:blogger.com,1999:blog-3108027862551427425.post-91102336480088591322014-01-16T14:39:00.004+01:002014-01-16T15:38:43.379+01:00Vale Jane non perdona : "A Royal Disaster "<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
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<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEi8ez0FnOVdCLcXcPrnKdeJ51hDoLu3IPNBEW-rlMtUorfaBvRI7MSYu0fdhNB1b91F2RdXmFHZfSWiQdQep6PEBCY1nl3yKyLyCiKTPxfzmFUprP_6KfKgVoomUCq-G73vtgGfDkeU6S66/s1600/1520699_10202233961644715_1254962396_n.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEi8ez0FnOVdCLcXcPrnKdeJ51hDoLu3IPNBEW-rlMtUorfaBvRI7MSYu0fdhNB1b91F2RdXmFHZfSWiQdQep6PEBCY1nl3yKyLyCiKTPxfzmFUprP_6KfKgVoomUCq-G73vtgGfDkeU6S66/s1600/1520699_10202233961644715_1254962396_n.jpg" height="258" width="320" /></a></div>
<i><br /><br /><br />by ValeJane</i><br />
<br />
<br />
Appena apro gli occhi al mattino, ecco che mi si prospetta il programma del giorno. <br />
La mia mente viene quindi sommersa da una valanga di pensieri sulle cose da fare, anche se l'unica soluzione realmente accettabile sarebbe poltrire sotto le lenzuola di flanella aspettando che l'ambiente esterno raggiunga una temperatura minima di 25 gradi. Quindi, dalle mie parti, se sei fortunata, più o meno Aprile, ma nella maggior parte dei casi Maggio inoltrato.<br />
Quello che sto cercando di dirvi, in maniera molto confusa, è che fin da quando metto giù il piede dal letto, l'unica cosa che mi da sollievo nella giornata è pensare al programma serale, indi per cui, cosa guarderò sulla mia accogliente poltrona accompagnata dal mio inseparabile spirito critico.<br />
<br />
Partiamo dal presupposto che non tutti i film sono belli. Ok, posso accettarlo. Ma c'è una cosa che odio di più dei film brutti: i <b><i>film brutti che potevano essere belli</i></b>. Mi riferisco a quelli che per trama, costruzione e cast potevano essere, se non dei colossal, quanto meno molto carini e piacevoli, ma che in realtà risultano essere dei <b><i>ciofeconi</i></b> di dimensioni inaccettabili.<br />
<div>
E il ciofecone di oggi è<i> "A Royal weekend"</i>.<br />
Promette bene: guardo la programmazione, vedo il titolo. Leggo la trama, sembra interessante. Paese di produzione: Regno Unito. Ok, andata. Guardo il trailer: sono convinta.<br />
Mi metto in postazione, e inizia la tortura.<br />
La trama è più o meno incentrata su un solo weekend: quello del Marzo 1939, in cui il presidente degli Stati Uniti Franklin Delano Roosevelt incontrò i Reali d'Inghilterra Giorgio VI ed Elisabetta (genitori dell'attuale Regina Elisabetta II) presso la sua casa di famiglia nello stato di New York, "<i>Hyde Park on Hudson</i>", che è anche il titolo originale.<br />
<div>
Fin dall'inizio del film cominciano a sorgere i primi dubbi. Tutto molto lento, trama piuttosto confusa sul momento. Poi la lentezza diventa inesorabile. E il film scandaloso.<br />
I personaggi sono assolutamente poco caratterizzati, presentati esclusivamente come buffe caricature senza costrutto. A partire dal Presidente Roosevelt, che sembra solamente un babbeo che si fa trascinare in braccio dalla servitù (esatto, avete letto bene, in braccio, da una sala all'altra, facendo perdere anche quel po' di rispetto che si possa avere per una figura presidenziale americana).<br />
Eleanor Rooesvelt, in questo film è addirittura una lesbica esibizionista, oltretutto parecchio bipolare e molto irrispettosa della Famiglia Reale. Pare che sia in crisi con il marito, ragion per cui ora vive altrove presso una Comune di donne "alternative" (pardon, cito l'elegante definizione del segretario inglese <i>"che se la intendono fra loro"</i>) e che si mantengono producendo mobili. Ok, vi prego, fatemi un elettroshock immediatamente, non posso vivere un minuto di più con il ricordo di questa orribile visione.</div>
<div>
La madre di Roosevelt, una anziana pazza con un atteggiamento decisamente eccessivamente protettivo nei confronti di un figlio di 57 anni, che non recita, ma praticamente urla dando ordini al pargolo un po' troppo maturo per tutti i 95 minuti (<i>Giusto cielo, meno male che è solo un'ora e mezza!</i>) di pellicola.<br />
I Reali d'Inghilterra, orribili. Due manichini snob, solo attaccati all'etichetta e continuamente in crisi da mancanza di affetto. Re Giorgio VI, con la sua immancabile balbuzie, mostra forse una maggiore caratterizzazione, ma quel minimo di simpatia instillato negli spettatori viene immediatamente frenato da una Regina Madre assolutamente petulante, che ha come unica battuta<i> "Bertie, tuo fratello non si sarebbe comportato così"</i>. Ora, io non sono di sicuro un genio, ma ci scommetterei quello che volete che Elizabeth Bowes-Lyon non avrebbe mai pronunciato tali assurdità: ce la vedete nel silenzio rassicurante di una stanza da letto americana con carta da parati dozzinale a preferire al marito Bertie il fratello Edward, colui che ha abdicato per seguire la gonnella di una americana divorziata? Oh, bhè, forse ho sbagliato canale.<br />
Ma arriviamo al pezzo forte: la cugina di sesto grado di Roosevelt, Margaret Suckley, o per gli amici, Daisy. Interpretata da una bravissima, questo devo ammetterlo, Laura Linney (la ricorderete in <i>"Love Actually"</i>), il personaggio non ha ne arte ne parte. Non si capisce perchè compare, non si capisce che carattere ha e qual'è il suo ruolo in tutto questo. E' una compagnia innocente? E' un'amante? E' un passatempo? E' il vero amore della sua vita? Eh chi lo sa. Gli unici momenti poetici di questa donna, e del suo dramma della solitudine e del rapporto con Roosevelt sono rovinati da becere scene di sessualità gratuita e assolutamente malcelata. Volgare, pieno di doppisensi inutili, Daisy sul finale è costretta al picnic presidenziale a "spalmare la mostarda sull'hot dog di Giorgio VI". Che schifo. E non sono di sicuro una puritana: state parlando con una che si è sciroppata Game of Thrones e ai tempi della gioventù True Blood come se non ci fosse un domani. </div>
<div>
Il tema poteva essere ridanciano e commediale, trattato con quella agrodolce ironia che solo i sudditi di Sua Maestà sanno rendere. Voglio dire, prendete per esempio "Funeral Party": stiamo parlando di un film in cui ci sono un cadavere, un nano, un vecchio su una tazza del gabinetto, un ipocondriaco , due figli fuori di testa e un poveretto in pieno trip da acidi. Ma quando spegni il televisore hai persino male allo stomaco da quanto hai riso, e non vedresti l'ora di ricominciare da capo.<br />
<div>
Per terminare, la ciliegina: un Roosevelt donnaiolo, assolutamente incurante delle conseguenze e delle reazioni altrui. Con un finale a sorpresa: Daisy, dopo averlo colto sul fatto con la segretaria, alla fine lo perdona e se lo dividono, da brave amiche. Insomma, una squadra di scambisti. </div>
<div>
E in tutto questo, la Seconda Guerra Mondiale rimane totalmente sullo sfondo, senza alcun riferimento reale se non una misera frase balbettata di Giorgio VI <i>"Presidente, mi deve aiutare, pensi a quei poveri bambini spagnoli uccisi". </i><br />
<i><br /></i>
<i><br /></i></div>
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<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjia0ASzs95vvxMfuk0ZDQKT8hZr3Mf_BFPSESTluZBlkTQupNGC3E4BeiHH9_T4wy655lZkRYsKp3mgQxh_3A4dF_R0k-8F6pyLgxk71qthqUhsH7NkrckRVOKJ4UYra-t00wttKT634ol/s1600/A-Royal-Weekend-film.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjia0ASzs95vvxMfuk0ZDQKT8hZr3Mf_BFPSESTluZBlkTQupNGC3E4BeiHH9_T4wy655lZkRYsKp3mgQxh_3A4dF_R0k-8F6pyLgxk71qthqUhsH7NkrckRVOKJ4UYra-t00wttKT634ol/s1600/A-Royal-Weekend-film.jpg" height="270" width="400" /></a></div>
<div>
<br />
<br />
Insomma, altro che <i>"A Royal Weekend"</i>, questo film è un vero <b><i>"Royal Disaster"</i></b>.<br />
<br />
<br />
<br />
Termino il mio intervento (per la vostra gioia) con l'unica citazione che ho apprezzato di tutto il film :<br />
<br />
<blockquote class="tr_bq">
<i>" <b>Re : </b>- aveva accennato all'itinerario del fine settimana ...<br /> <b>Segretario</b> - lei starà nella casa dei Roosevelt, ufficialmente sarà la madre del presidente la vostra ospite ...<br /> <b>Regina:</b> - e quella del presidente di casa ?<br /><b>Segretario:</b> - lui vive qui, quando non è a Washington..<br /><b>Re: </b>- con sua madre? non ha una casa sua?<br /><b>Segretario:</b> - ha una camera ...<br /><b>Regina:</b> - e sua moglie?<br /><b>Segretario:</b> - vive in un altra casa, la propria.<br /><b>Re :</b> - e lui non ... ?<br /><b>Segretario:</b> - lei la divide con altre .... donne. Costruiscono mobili.<br /><b>Regina:</b> - chiedo scusa???<br /><b>Segretario:</b> - i mobili, li fanno, li costruiscono. Sono coppie, di quelle che se la intendono fra loro. Ehm si .... ecco .. la moglie dell'ambasciatore, dopo aver visitato Hyde Park ...<br /><b>Regina : </b>- MA SI PUO' MAI SAPERE PERCHE' LA CHIAMANO HYDE PARK??? HYDE PARK E' A LONDRA !!!! TUTTO CIO' MI CONFONDE !!! "</i></blockquote>
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
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<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhszbW1D-9nWAqtv1ZbrJqzj_XHHr2iLIkEHxghfoAMO7eCv8I3xXaV2NE1bgi25o5DRH-zpVMEWtgXejDaHznQyYBiUX6R8RjcRb_zsHCAFXf-PTeV0dBrpp2Bgpri5fTfNypt5MsxPQ1N/s1600/hyde-park-on-hudson-king_queen.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhszbW1D-9nWAqtv1ZbrJqzj_XHHr2iLIkEHxghfoAMO7eCv8I3xXaV2NE1bgi25o5DRH-zpVMEWtgXejDaHznQyYBiUX6R8RjcRb_zsHCAFXf-PTeV0dBrpp2Bgpri5fTfNypt5MsxPQ1N/s1600/hyde-park-on-hudson-king_queen.jpg" height="262" width="400" /></a><br />
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<b><i><span style="font-size: large;">"Dio salvi i Reali d'Inghilterra dai pessimi film! "</span></i></b></div>
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Anonymoushttp://www.blogger.com/profile/12207247486587938789noreply@blogger.com1tag:blogger.com,1999:blog-3108027862551427425.post-82378118333337159262014-01-14T16:12:00.000+01:002014-06-05T19:23:50.848+02:00I monoespressivi apparenti <div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
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by Marnie</div>
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Tra la fauna della recitazione maschile vi sono alcuni attori particolari. Attori per cui le parole non servono (letteralmente O_O).</div>
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"Ma allora sa fare qualche espressione!!" è una delle frasi che generalmente vedo scritta in alcuni commenti di fb sotto le foto in cui questi attori sorridono a qualche evento o in qualche servizio fotografico. Sono i monoespressivi apparenti, gli Uomini di Ghiaccio che comunicano con un gesto o un'alzata di sopracciglia. Spesso criticati dai meno attenti, questi signori si meritano un pò di applausi.</div>
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1. Daniel Craig</div>
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<a href="http://media.tumblr.com/c61292ba53ff1586167b09ff1c3711c9/tumblr_inline_mlhla2wOnz1rompwx.gif" imageanchor="1" style="clear: left; float: left; margin-bottom: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" src="http://media.tumblr.com/c61292ba53ff1586167b09ff1c3711c9/tumblr_inline_mlhla2wOnz1rompwx.gif" height="121" width="320" /></a></div>
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Daniel Craig è a mio parere il miglior James Bond di sempre. Lontani i tempi del pacato Sean Connery e dello spericolato,(ma piacevole) Pierce Brosnan, Craig riesce a illuminare la scena con la glacialità del suo sguardo color azzurro. E' un uomo perfetto sotto molti punti di vista. Una bellezza quasi geometrica e fuori dai canoni e che per certe persone potrebbe anche stancare. Mi accorgo che raramente i suoi pg mi stanno antipatici o li trovo carenti. Il suo ruolo è quello di chi non deve chiedere mai, l'uomo rude, ma funzionale, che si apprezza per le sue azioni invece che per l'aspetto fisico.</div>
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2. Mads Mikklesen </div>
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<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgcJe82U1k3PklQPHPv4kYLZp86XwXcDDGbiOa2yNkjFkDoa8dIkFENsJ_Xo5_UCSS1qGc4aGN9qlMmBKVYNyfNYBK0_oczwMe3EBc38_JuygD8bPU_px8q1U0ra50kya7a3WEwUbPyWK0/s1600/hQKxBsV.gif" imageanchor="1" style="clear: left; float: left; margin-bottom: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgcJe82U1k3PklQPHPv4kYLZp86XwXcDDGbiOa2yNkjFkDoa8dIkFENsJ_Xo5_UCSS1qGc4aGN9qlMmBKVYNyfNYBK0_oczwMe3EBc38_JuygD8bPU_px8q1U0ra50kya7a3WEwUbPyWK0/s320/hQKxBsV.gif" height="177" width="320" /></a></div>
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<span style="text-align: justify;">Mads Mikklesen è un specialista in mimica facciale. Non a caso è stato scelto come l' avversario pokerista di James Bond nel film "Casino Royale", dove lo sguardo è bluff. Il suo corpo fa lavoro di squadra e basta che rotei gli occhi, socchiuda le labbra e deglutisca molto lentamente per capire cosa gli passi per la testa (anche se quando interpreta Hannibal arrivare a indovinare i suoi pensieri è impresa ardua). Riesce a unire una sapiente maestria recitativa nordica ad un gradevole spettacolo visivo. Il suo Hannibal cupo, solitario, spietato e omicida è perfetto. </span></div>
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<span style="text-align: justify;">3. Ryan Gosling</span></div>
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<a href="http://thoughtcatalog.files.wordpress.com/2012/10/idesofmarch-ryangosling-portable.gif%3fw=640&h=292" imageanchor="1" style="clear: left; float: left; margin-bottom: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" src="http://thoughtcatalog.files.wordpress.com/2012/10/idesofmarch-ryangosling-portable.gif%3fw=640&h=292" height="146" width="320" /></a></div>
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Ryan Gosling è l'emblema del bello non bello. Attore versatile e una delle più belle sorprese degli ultimi anni. Drive è universalmente considerato il suo film-iniziazione. Un film dove la telecamera non lo molla praticamente mai, che non annoia, ma anzi, invoglia a saperne di più. Sbatte le palpebre ed è vivo (Drive), balla da solo con gli occhi chiusi (Lars e una ragazza tutta sua), si ferma contemplando la sua amata (The Notebook), piange in silenzio (Blue Valentine), mangia una pizza a rallentatore emanando cose censurabili (Crazy, Stupid Love), alza gli occhi stancamente pronto all'ennesima battaglia verbale (Le Idi di Marzo).Non voglio dimenticare uno dei suoi più bei film finito nel dimenticatoio, All Good Things 2010 con Kirsten Dunst dove svuota i polmoni a forza di urli isterici. Grandioso sia come good guy, che come bad guy, ma nei due casi riesce a esprimere bontà o cattiveria con lo stesso sguardo.<br />
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4. Kit Harington</div>
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<a href="http://31.media.tumblr.com/tumblr_lpbvhcoUkL1qbvsslo1_500.gif" imageanchor="1" style="clear: left; float: left; margin-bottom: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" src="http://31.media.tumblr.com/tumblr_lpbvhcoUkL1qbvsslo1_500.gif" height="131" width="320" /></a></div>
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Kit Harington incarna il mio ideale di uomo, sia fisicamente che caratterialmente (l'attore che se la tira meno di tutta Hollywood). Si considera uno degli attori emergenti britannici più fortunati per i ruoli che gli sono stati assegnati. Il suo persoaggio in Game Of Thrones è televisivamente insofferente e rende poco, qualsiasi attore lo interpreti. La maggior parte delle mimiche facciali di K. nella serie rispecchiano quelle di Jon Snow. Mi piace osservare come si sia fatto le ossa da una recitazione leggermente teatrale e impostata nella prima stagione (era il suo primo progetto televisivo e il palco dei teatri del West End era il suo luogo natio), migliora gradualmente nella seconda e per me riesce a mettere a tacere i suoi dubbi recitativi (se mai ce ne sono stati) con l'ultima stagione. Il fatto che sia una persona piacevole e umile quando parla del proprio lavoro gli danno un contorno da "Aaaaaw". #FangirlingModeOn</div>
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Marnie http://www.blogger.com/profile/05004570883880205738noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-3108027862551427425.post-53351755726064208052014-01-14T12:04:00.001+01:002014-01-14T13:49:52.459+01:00Doppiaggio o non doppiaggio, questo è il problema<div><div class="separator" style="clear: both;"><div class="separator" style="clear: both;"> <a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEia87XSHoopNFUr_8TaTWzJM29UV-h_YGrpGVy2NX1t3oOMU7tOvnwvu7KCZhZcz42dqVJhoHbColrMlVF2WuJpjW-YEObgfMrAibU9_QjhBY4FOc9HJbrEiCM4BpByzQCIldhDm3MQqMo/s640/blogger-image--1803025004.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEia87XSHoopNFUr_8TaTWzJM29UV-h_YGrpGVy2NX1t3oOMU7tOvnwvu7KCZhZcz42dqVJhoHbColrMlVF2WuJpjW-YEObgfMrAibU9_QjhBY4FOc9HJbrEiCM4BpByzQCIldhDm3MQqMo/s640/blogger-image--1803025004.jpg"></a></div></div> Francesco Pannofino, attore oltre che doppiatore, nei panni di Nero Wolfe</div><div><table class="tr-caption-container" cellpadding="0" cellspacing="0" align="center" style="text-align: start; padding: 6px; margin-bottom: 0.5em; margin-right: auto; margin-left: auto;"><tbody><tr><td><br></td></tr><tr><td class="tr-caption" style="padding-top: 4px;"><span style="background-color: rgba(255, 255, 255, 0);"><br><font face="Helvetica Neue Light, HelveticaNeue-Light, helvetica, arial, sans-serif"><span style="font-size: 17px; -webkit-text-size-adjust: auto;">by SisterOfDemons</span></font></span></td></tr></tbody></table><p style="margin: 0px;"><span style="-webkit-text-size-adjust: auto; background-color: rgba(255, 255, 255, 0);">Non sono sempre stata in grado, nel corso degli anni passati, di avere accesso a film e telefilm in lingua originale, essenzialmente per due motivi di ordine pratico:</span></p><p style="margin: 0px;"><span style="-webkit-text-size-adjust: auto; background-color: rgba(255, 255, 255, 0);">1)Non ero sostanzialmente ancora in grado di poter comprendere l'inglese a un livello accettabile;</span></p><p style="margin: 0px;"><span style="-webkit-text-size-adjust: auto; background-color: rgba(255, 255, 255, 0);">2)Non avevo una connessione internet decente per poter recuperare il materiale in lingua originale (Nota di interesse storico: la prima serie TV che ho visto in inglese -con sottotitoli- è stata la prima stagione di "Game of Thrones" reperita grazie al fidanzato di mia sorella, possessore di PC con ADSL.).</span></p><p style="margin: 0px;"><span style="-webkit-text-size-adjust: auto; background-color: rgba(255, 255, 255, 0);">Con l'avvento della connessione ADSL Telecom in quel di Anitrella, mi si è letteralmente aperto un mondo. I tempi erano maturi, la mia comprensione della lingua era notevolmente migliorata e ora, per "sentire le voci vere" degli attori non dovevo necessariamente possedere un DVD con doppio audio.</span></p><p style="margin: 0px;"><span style="-webkit-text-size-adjust: auto; background-color: rgba(255, 255, 255, 0);">Nel lasso di tempo che è trascorso tra la mia nascita e l'anno zero del mio già citato ADSL, per forza di cose mi ero dovuta limitare ad aspettare la trasmissione doppiata in italiano di tutto quel che volevo guardare. </span></p><p style="margin: 0px;"><span style="-webkit-text-size-adjust: auto; background-color: rgba(255, 255, 255, 0);">Anche in tempi recenti mi sono ritrovata spesso a seguire la varie diatribe tra puristi della lingua originale e pro-doppiaggio. La domanda che mi pongo è questa: qual è la mia parte in questa disputa? Be', dopo accese discussioni con me stessa ho dovuto concludere che mi trovo nella posizione più scomoda possibile, ovvero proprio <i>nel mezzo.</i> </span></p><p style="margin: 0px;"><span style="-webkit-text-size-adjust: auto; background-color: rgba(255, 255, 255, 0);">Da una parte apprezzo un buon doppiaggio, e mi ricordo del tempo in cui era quella l'unica modalità possibile per me di poter godere della bellezza di un film o di un telefilm. Ho i miei doppiatori preferiti (su tutti Francesco Pannofino - Michi ne sa qualcosa! -, Christian Iansante - come dimenticare i mitici monologhi di Ewan McGregor in "Trainspotting"?- e Stefano Crescentini -Kili/Aidan Turner, per intenderci-) e quando esce un nuovo film/telefilm che mi interessa mi piace pensare a quale doppiatore potrebbe star bene sull'attore X e Y. </span></p><p style="margin: 0px;"><span style="-webkit-text-size-adjust: auto; background-color: rgba(255, 255, 255, 0);">D'altro canto trovo che nella traduzione (ma questo spesso è un problema di trasposizione dei dialoghi, roba tecnica su cui non sono competente) dall'inglese all'italiano inevitabilmente qualcosa si perda: espressioni o inflessioni particolari raramente trovano una corrispondenza completamente azzeccata e soddisfacente.</span></p><p style="margin: 0px;"><span style="-webkit-text-size-adjust: auto; background-color: rgba(255, 255, 255, 0);">Per quanto poi possa essere buono il mio inglese, comunque non lo parlo regolarmente e pertanto non auspico una totale abolizione del doppiaggio per due motivi: </span></p><p style="margin: 0px;"><span style="-webkit-text-size-adjust: auto; background-color: rgba(255, 255, 255, 0);">1)Un conto è guardare una cosa in originale seduti comodamente davanti al computer, con la possibilità di mettere in pausa e riguardare le scene fino a una soddisfacente comprensione, tutt'altro conto è guardare per la prima volta, per esempio al cinema, film totalmente "inediti";</span></p><p style="margin: 0px;"><span style="-webkit-text-size-adjust: auto; background-color: rgba(255, 255, 255, 0);">2)La maggior parte delle volte sono pigra e non mi andrebbe di mettermi a seguire contemporaneamente scene e sottotitoli, poiché per quanto il cervello umano possa essere multitasking, la cosa per me ha un limite in determinate situazioni, ad esempio quando la sera mi stravacco sul divano/ letto e guardo cose dopo quelle deliziose giornate faticose in università che mi fanno dimenticare anche come mi chiamo oppure quando sono in compagnia di chi non conosce l'inglese e non ha mai visto il film/telefilm in questione (per cui sarebbe complicata anche una eventuale visione con sottotitoli in italiano). </span></p><p style="margin: 0px;"><span style="-webkit-text-size-adjust: auto; background-color: rgba(255, 255, 255, 0);">In conclusione, come al solito, non sono in grado di indicare quale delle due vie sia la migliore, perché ripeto, apprezzo un buon doppiaggio così come ne detesto uno inascoltabile, mi piace guardare le cose in originale, ma se esiste una versione doppiata, sicuramente guarderei pure quella. </span></p><p style="margin: 0px;"><span style="-webkit-text-size-adjust: auto; background-color: rgba(255, 255, 255, 0);">Lingua originale sì, ma con le dovute eccezioni.</span></p><p style="margin: 0px;"><span style="-webkit-text-size-adjust: auto; background-color: rgba(255, 255, 255, 0);">Doppiaggio sì, ma con le dovute eccezioni.</span></p><p style="margin: 0px;"><span style="-webkit-text-size-adjust: auto; background-color: rgba(255, 255, 255, 0);">A tutti coloro che insinueranno che io stia cercando di salvare capra e cavoli, risponderò in anticipo con una citazione <i>evergreen</i> tratta dal buon vecchio Aristotele: "<i>In medio stat virtus</i>".</span></p></div>Sister Of Demonshttp://www.blogger.com/profile/11611439562356604433noreply@blogger.com1tag:blogger.com,1999:blog-3108027862551427425.post-49016859019397491182014-01-13T10:59:00.000+01:002014-01-13T10:59:08.268+01:00... e arriva anche la Michi!Non potevo esimermi dal fare un blogghino pure io!<br />
Buongiorno mondo, hai qualche minuto per ascoltare la Michi?<br />
Sono Michela, 26 anni (almeno sulla carta), a cui è stato fatto l'onore e il privilegio di venire eletta a scrittrice all'interno di questo blog creato da personcine meravigliose. Sono una precaria per il momento ma spero di lavorare nel turismo, soprattutto culturale, che è una mia grande passione. Adoro anche scrivere, e la curiosità è il mio spirito guida. Sono una lettrice accanita ma anche una spettatrice seriale di vari period drama. Anglofila convinta, anche se ho avuto un passato da francofila (parte di me adora ancora certi aspetti della cultura francese), amo ciò che è british, vivo di tè di ogni tipo (tra regali e acquisti, ho una collezione di 35 differenti tipi di tè, nonchè cinque servizi completi diversi e varie tazze spaiate), leggo romanzi in lingua e vedo ogni tipo di produzione BBC su cui riesco a mettere le mani.<br />
Le mie "colleghe" sono amiche che ho conosciuto tramite Jane Austen (sui social, come dicevano loro), e nonostante chi mi conosce può arguire che non è affatto il mio genere, le devo talmente tanto che faticherei a non definirmi una Janeites (e poi ehi, quando è arguta la adoro!).<br />
Sono anche io una nerd, e fiera di esserlo, per tutta una serie di motivi che non elencherò, o il blogghino di presentazione non finisce più. Mi piace definirmi anche un po' atipica: mi piace Tolkien e adoro alla follia Neil Gaiman ma non mi piace Martin, adoro giocare di ruolo su forum o facebook ma non ho mai fatto una partita a D&D, sono una Whovian accanita e una lettrice avida di Asimov ma non ho mai letto Gibson o visto Star Trek, Sherlockiana convinta anzi convintissima che deve ancora finire il canone ma si prostra alla grandezza di Moffat&Gatiss, sono lettrice di Jane Austen ma soprattutto spettatrice dei suoi period ma odio le storie romantiche e zuccherose... <br />Mi considero una persona strana, piuttosto ingenua ma arguta (a modo mio), sensibile anche se non do a vederlo.<br />
Le mie fantastiche amiche, che non vedo abbastanza spesso, mi hanno elogiato con vari titoli, tra cui: Custode delle Chiavi delle Guance morbidose di Mr Hugh Bonneville e Lady of Capaldiness. Sono troppo fiera per non renderveli noti!<br />
C'è poco che posso aggiungere per introdurmi e introdurre questo blog, per cui vi lascio con una delle mie citazioni preferite da Doctor Who (di cui sì vi parlerò magari in un prossimo blogghino!):<br />
<blockquote class="tr_bq">
"Che senso ha essere adulti se non si può essere infantili, di tanto in tanto?"</blockquote>
Non mi resta che augurarvi buona lettura!Michela Dochttp://www.blogger.com/profile/07253953787088938241noreply@blogger.com0